CORSO DI FORMAZIONE "PICO", MA QUANTE NOVITA'

Ptima settimana di settembre, iniziato terzo modulo

Sondrio -

 

  • Prima novità: sostituzione del formatore accreditato a tenere i quattro moduli del corso, lo stesso risulta assente per congedo ordinario;

  • Seconda novità: la distribuzione del cibo, messo a disposizione dal servizio “catering” predisposto da “Italia Lavoro” per i partecipanti al corso, è stata estesa anche ad una parte del restante personale.

Da profano, chiunque legge quanto sopra riportato, nulla avrebbe da eccepire infatti

  • se in sede fosse presente un altro formatore, perché uno dei due non dovrebbe essere messo nelle condizioni di poter fruire delle proprie ferie?

  • perché non distribuire il cibo avanzato al personale presente in ufficio piuttosto che gettarlo nel cestino?

Molto spesso però, gli eventi, hanno diverse sfaccettatura che possono dare una lettura più completa ed oggettiva delle cose.

Vediamo di analizzare più dettagliatamente cosa è accaduto:

  • il corso di formazione “Pico” è stato impostato a cascata, anche in funzione del contenimento della spesa pubblica, sono stati utilizzati come formatori funzionari che operano all’interno dell’Amministrazione e quindi già retribuiti. Fin qui nulla da eccepire considerato che i formatori hanno dato la loro adesione volontariamente. Selezionati i candidati, gli stessi hanno trascorso una settimana a Tivoli per un addestramento ed un aggiornamento sulle tematiche da trattare durante il corso, che successivamente avrebbero dovuto tenere nelle relative sedi territoriali. Si presume quindi che, ad eccezione di motivi gravi, i formatori avrebbero dovuto portare a termine il loro incarico senza alcun costo aggiuntivo. Le cose invece non sono andate così. Dopo il secondo modulo tenutosi dal 4 al 6 giugno, a sorpresa, il formatore-dipendente che ha iniziato la formazione presso la D.P.S. di Sondrio viene sostituito da altro funzionario proveniente da Milano la qual cosa ha richiesto dei costi aggiuntivi. A questo punto ci chiediamo:

  1. se sia questa la normale metodologia che codesto Ministero attua per contenere i costi di gestione, considerati i tagli che opera sulle già scarse risorse che garantiscono la minima funzionalità della strutture “ taglio delle spese postali, di cancelleria ecc…”

  2. ovviamente ai dipendenti, sia pubblici che privati, va garantito il diritto alle ferie ma ci chiediamo “ il funzionario era consapevole dell’incarico volontariamente assunto diventando formatore e del calendario dei corsi?”

  • per quanto concerne la distribuzione del cibo è ovvio che nessun eccepirebbe su un allargamento del numero dei commensali piuttosto che gettarlo, però ci chiediamo quale logica utilizza l’Amministrazione considerato che prima apre un procedimento disciplinare nei confronti di un lavoratore avente per oggetto anche la seguente contestazioni “…ma ha anche fornito le pietanze ad altri colleghi non partecipanti al corso…”e successivamente è la stessa che lo distribuisce.

 

 

Federazione Provinciale RdB/CUB Sondrio