SE CINQUANTA GIORNI VI SEMBRAN POCHI… -La DPL di Sondrio in lotta-
In allegato un articolo della stampa locale
Da cinquanta giorni i lavoratori della DPL di Sondrio sono in lotta e non hanno nessuna intenzione di mollare.
Cinquanta giorni in cui da parte dell’Amministrazione non vi è stata risposta alcuna alle istanze ed alle richieste fatte, se non la promessa di una ulteriore visita ispettiva, che a tutt’oggi non è avvenuta.
Cinquanta giorni in cui da parte delle altre OO.SS. non è giunto nessun segnale, neanche il più piccolo, di solidarietà nei confronti di quei lavoratori che, indipendentemente dalla loro appartenenza sindacale, hanno condiviso fisicamente le azioni di lotta messe in campo dalla RdB.
Dopo 21 giorni di sciopero della fame del delegato RdB, dopo tre settimane di assemblee che hanno visto la partecipazione del 90% del personale, dopo lo sciopero ed il presidio a cui ha partecipato il 60% dei lavoratori, ancora oggi, e da oltre una settimana, delegati sindacali della stessa O.S., coadiuvati dal personale in lotta, manifestano sotto i locali della DPL, continuativamente, notte e giorno.
Prosegue, quindi, lo stato di agitazione indetto all’inizio di agosto contro l’arroganza di chi vuol imporre, senza alcun confronto con la controparte, scelte non condivise sulla gestione e l’organizzazione del lavoro, assegnando incarichi non previsti dalle posizioni giuridico economiche, mettendo da parte lavoratori che per decenni hanno prestato la loro esperienza all’ Amministrazione, esacerbando con il costante rifiuto al confronto i rappresentanti dei lavoratori stessi.
Se la democrazia sindacale è un diritto da rivendicare sui luoghi di lavoro, quello che sta accadendo alla DPL di Sondrio è il chiaro esempio che di democrazia sui luoghi di lavoro ce n’è sempre meno, e che l’unico modo per contrapporsi a questo stato di cose è lottare in prima persona senza delegare ad altri i propri diritti e la propria dignità.