Authority sul Pubblico Impiego - ecco cosa stanno preparando

IL PROGETTO DI LEGGE PER L’ISTITUZIONE DELL’AUTHORITY SULL’IMPIEGO PUBBLICO

Roma -

Da tempo la RdB/CUB ha denunciato la linea dura adottata nei confronti del pubblico impiego dal Governo e dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil che lo appoggiano.

Anzichè investire in risorse umane ed economiche per avere una pubblica amministrazione efficiente, il governo continua a ritenerla un costo, oggetto da anni di tagli, senza mai riflettere e valutare attentamente il miracolo che i lavoratori pubblici quotidianamente fanno per fornire un servizio decente alla cittadinanza con quel poco che hanno a disposizione.

Una strategia perseguita e applicata partendo da una odiosa campagna stampa propedeutica alle scelte economiche messe in atto.

Già nella scorsa estate, sono apparsi, su molti organi di stampa, articoli che peroravano la proposta di istituire un "tribunale speciale" contro i dipendenti "fannulloni" partendo da un semplice assioma per il quale tra i pubblici dipendenti si annida un esercito di fannulloni contro i quali le regole esistenti sono impotenti.

Uno dei fautori di questa linea dura è il prof. Ichino, professore universitario di diritto del lavoro nonché ex sindacalista della Cgil (pagato profumatamente per ogni sua consulenza), accompagnato da una stuola di altri illustri personaggi.

Ora, il progetto si è concretizzato e sarà compito dei lavoratori respingerlo.

 

Infatti, pubblichiamo, qui di seguito, il progetto di legge-delega che è stato presentato il 14 dicembre 2006 al Presidente del Consiglio, Romano Prodi, al Ministro per la Funzione Pubblica, Luigi Nicolais e ai Segretari generali delle confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, in vista della stipulazione del pre-accordo sul rinnovo dei contratti collettivi del settore pubblico, prevista per il 21 dicembre.

Lo stesso progetto verrà presentato formalmente, nei giorni prossimi, alla Camera dei Deputati, primo firmatario l’on. Lanfranco Turci (La Rosa nel Pugno), e al Senato, primo firmatario il sen. Antonio Polito (Ulivo).

Il testo legislativo è opera di un gruppo di amministrativisti, costituzionalisti, giuslavoristi e dirigenti pubblici (vi ricordate la cena a base di tortelli e copioso vino?) coordinato da Pietro Ichino e Bernardo Giorgio Mattarella.

Esso prevede, all’art. 1, l’istituzione dell’Autorità per la valutazione delle strutture e del personale pubblico; negli altri tre articoli contiene altrettante deleghe legislative al Governo, rispettivamente: sulla valutazione del rendimento (art. 2), sulla responsabilità dei dipendenti pubblici (art. 3), sulle retribuzioni degli stessi (art. 4).

In sintesi, il progetto tende a riunire e riqualificare, secondo gli estensori, il coordinamento dei nuclei di valutazione istituiti dalla legge Bassanini del 1999, attualmente funzionante presso la Presidenza del Consiglio e la struttura di cui, oggi, si avvale l’Alto Commissariato contro la corruzione (che viene contestualmente soppresso) in una authority indipendente centrale, presieduta da una commissione composta da tre personalità di grande competenza e credibilità approvate da una maggioranza parlamentare di due terzi, cui sarà affidato il compito di:


esigere la costituzione dei nuclei di valutazione dove ancora non sono stati istituiti e sorvegliarne il funzionamento, garantendone l’indipendenza effettiva dalla dirigenza del comparto e la visibilità delle valutazioni: per ogni comparto e ogni centro di servizi l’authority fungerà anche da garante di una public review annuale, nella quale le rilevazioni di ciascun nucleo di valutazione siano poste a confronto con quelle delle associazioni degli utenti, dei ricercatori universitari e altri osservatori qualificati, dei giornalisti specializzati, dei sindacati; la registrazione della public review deve essere messa in rete;


garantire la piena disponibilità pubblica dei dati sui quali si basano le valutazioni operate dall’authority stessa e dei singoli nuclei;

 

promuovere la diffusione delle tecniche più efficaci e delle esperienze migliori che si offrono nel panorama internazionale, nel campo della valutazione di efficienza e produttività delle amministrazioni pubbliche, al fine di consentire che vengano, per un verso, aumentati i trattamenti retributivi nelle strutture e per gli individui più efficienti e produttivi, per altro verso debitamente sanzionati i casi più gravi di inefficienza e improduttività;


attivare motu proprio rilevazioni autonome dall’esterno in tutti i casi in cui questo sia ritenuto possibile e opportuno;


costituire il punto di riferimento per la raccolta e l’elaborazione di tutte le segnalazioni e informazioni provenienti dalla società civile circa le patologie nel funzionamento delle amministrazioni statali o funzionanti con finanzia­menti statali;


individuare i casi più gravi e immediatamente evidenti di sovradimensionamento degli organici, o di inefficienza e/o improduttività nelle amministrazioni sottoposte al suo controllo: in questi casi deve avere effettiva applicazione l’articolo 21 del Testo Unico del 2001, che prevede il licenziamento del dirigente per responsabilità oggettiva; quanto ai dipendenti di queste strutture, per essi dovrebbe stabilirsi la trasferibilità d’ufficio entro limiti geografici e professionali ragionevoli e l’inibizione degli aumenti retributivi fino al trasferimento;


segnalare ai dirigenti competenti i casi individuali evidenti di totale inefficienza e improduttività (o addirittura produttività negativa) a carattere colposo o doloso affinché in questi casi si proceda al licenziamento, a norma di legge e di contratto; la segnalazione contestuale di questi casi alla Corte dei Conti comporterà la responsabilità del dirigente che – senza giustificazione – non provveda, per il danno erariale che ne consegue.

 

altre informazioni sul sito del Coordinamento Nazionale Tesoro