RIQUALIFICAZIONE DEL PERSONALE: dall'insurrezione alla resa senza condizioni

Cronache di una battaglia (poco) campale

Roma -

Il 1° ed il 2 febbraio si sono svolti presso la sede centrale del Ministero in Roma due importanti incontri che hanno avuto per oggetto il prossimo, futuro destino sulla riqualificazione dei lavoratori di questo Dicastero: questa ne è la breve cronaca.

PRIMO GIORNO 1 febbraio.      Nella mattinata l’Amministrazione, nella persona del D.G. Dott. Pianese, “informava” le OO.SS presenti delle decisioni prese unilateralmente dall’Amministrazione stessa al riguardo sia dei percorsi di riqualificazione relativi ai passaggi di area già conclusi, sia sull’utilizzo di parte delle disponibilità economiche sulle quali le OO.SS. avevano fatto conto, (questa RdB per prima, vedasi precedente comunicato) al fine di risolvere la questione del corretto inquadramento  di tutti i lavoratori esclusi dal precedente CCNI senza, appunto, “girarci troppo intorno”.

La 1a informativa riguardava la firma entro la data del 28.2.2007 di tutti i contratti relativi ai vincitori ed idonei dei percorsi di riqualificazione tra le aree verso B1 e C1.

La seconda riguardava, invece, la decisione di utilizzare la somma di 624.335 euro, derivanti dalle risorse economiche messe a disposizione dal precedente Governo per 191 passaggi di area, utilizzabile già dal 1° novembre 2006, in favore di 7 colleghi “Ruolo Esaurimento”, prossimi alla pensione, per il relativo inquadramento a Dirigenti !!

A compimento di queste due operazioni il budget assegnato dalla Finanziaria per il Ministero del Lavoro si riduce, secondo l’Amministrazione, a 1.400.000 euro !!

Dopo la solita levata di scudi da parte di tutte le OO.SS. sulla metodologia  e la conduzione dei rapporti sindacali condotti dall’Amministrazione, dopo una breve quanto intensa consultazione tra le OO.SS. stesse, si perveniva all’unitaria determinazione di respingere i comportamenti messi in atto dall’Amministrazione e pretendere l’immediata apertura di un tavolo no stop sul quale venissero trovate in tempi rapidi soluzioni alle giuste rivendicazioni di tutti i colleghi esclusi dalla riqualificazione, rendendosi indisponibili a trattare su altre tematiche.

Alle 16.30 terminava così la prima giornata : un’insurrezione !?

SECONDO GIORNO 2 febbraio. Sulla base di una precedente convocazione relativa alla discussione sui nuovi criteri nazionali dell’assegnazione del FUA 2007 l’Amministrazione riprende il tavolo della contrattazione relative alle riqualificazioni, e qui cominciano le sorprese. La musica cambia ma i suonatori sono sempre gli stessi !

L’Amministrazione non cambia opinione sull’utilizzo dei 624.335 euro ed alla nostra proposta di porre immediatamente le basi per un nuovo Contratto integrativo (in una unica vera complessiva soluzione che ripristinasse quel criterio di giustizia permettendo a 3000 e più lavoratori di ottenere quello che gli spetta da sempre), Amministrazione e Triplice si oppongono e si inizia a parlare di  … posizioni Super e dello scorrimento degli idonei nelle graduatorie dei passaggi interni alle aree.

Se è vero che la notte porta consiglio questo, evidentemente, non vale per i soggetti di cui sopra.

Le soluzioni prospettate a questo punto diventano non il corretto inquadramento di tutto il personale ma l’utilizzo delle vecchie graduatorie del CCNI al solo fine di tacitare il malcontento di alcuni (300 circa) lasciando al palo, come di consueto, migliaia di altri.

La “soluzione finale”, secondo Amministrazione e CGIL CISL e UIL, dovrebbe quindi passare attraverso la stipula di successivi accordi leggeri che prevedano, a seguito del passaggio di molti  B3 in C1,  … lo scorrimento delle graduatorie relative alla posizione economica Super di diverse centinaia di lavoratori che in un prossimo futuro si troveranno con un pugno di euro in più parcheggiati a vita in B3 super; … a seguire, un accordo sullo scorrimento di 300 idonei delle graduatorie relative ai percorsi interni alle aree verso il B2, B3, C2 e C3 .

Una domanda sorge spontanea a questo punto: e tutti gli altri ??

In verità dimenticavamo la ciliegina finale: … a seguire, un “protocollo d’intesa” con il quale ci si impegna sia sull’eventuale riattivazione del percorso di 570 collaboratori amm.vi presente nel passato CCNI, sia alla discussione di un nuovo contratto integrativo.

Tra Memorandum vari, protocolli d’intesa e Contratti Nazionali dietro l’angolo, le buone intenzioni stanno a zero.

 

Tali decisioni, ed in particolare quella relativa all’utilizzo dei 624.335 euro (il cui destino era stato più volte oggetto di richiesta di chiarimenti da parte delle OO.SS.), sono quindi state “rapide ed invisibili” … come una volta erano definiti i sommergibili!

In sostanza nessun confronto è stato reso possibile se non quello determinato dall’informativa a cose già avvenute.

Se sulla questione della firma dei contratti dei vincitori c’è ben poco da dire, visto che questi lavoratori aspettano da oltre un anno la ratifica dell’inquadramento nelle aree a seguito della conclusione delle procedure di riqualificazione avvenuta con la pubblicazione della relativa graduatoria, si potrebbe solo aggiungere che dal 1° gennaio al 28 febbraio sono 2 mesi ulteriori … per un atto dovuto

 

Sul resto alcune considerazioni vanno fatte.

La questione “idonei si – idonei no” non ha mai appassionato questa sigla sindacale. Nell’ultimo comunicato abbiamo chiaramente riaffermato quello che da sempre sosteniamo: tutti i lavoratori devono essere correttamente inquadrati nelle funzioni che, ormai, svolgono da 10, 15, 20 anni e più. La realizzazione di tutto questo sembrava poter essere dietro l’angolo se vi fosse stata la volontà comune di affrontare il problema a 360 gradi con l’attuazione di un accordo complessivo, stanziamenti della Finanziaria alla mano.

Dopo un contratto integrativo dai devastanti effetti (causa gli assurdi criteri utilizzati per l’ammissione ai corsi concorsi e dalle “compatibilità economiche” stabilite dai precedenti Governi e “certificate” con gli accordi del 2000 da CGIL CISL e UIL) e che ha causato pesanti discriminazioni a danno di quei lavoratori che oggi, a ragione, possiamo ancora definire la “parte debole” del corpus amministrativo ed ispettivo (coloro i quali, per grado di scolarizzazione relativo alla età anagrafica, non possiedono titoli di studio superiori alla terza media, coloro i quali, per ragioni oggettive legate ai carichi ed alla tipologia di lavoro, sono stati esclusi dal carosello dei corsi di formazioni fruiti sempre dagli stessi nei passati decenni); dicevamo, dunque, la realizzazione, per altro a distanza di 7 anni non ancora appieno completata, di un contratto integrativo che ha avuto per effetto un diffuso malcontento tramutatosi nel corso degli anni in un vero e proprio stato di disagio relazionale sui luoghi di lavoro ed in particolare sui territori, doveva, a nostro giudizio, trovare riscontro in ben altra attenzione da parte dell’Amministrazione.

Erano state messe a disposizione di questo Ministero somme da utilizzare sia per l’assunzione di altri Ispettori del Lavoro, sia per valorizzare professionalmente il personale già in servizio indirizzandone una parte considerevole verso le attività ispettive.

Anche se la RdB/CUB PI è cosciente che la valorizzazione e il conseguente corretto inquadramento dei colleghi è solo un pezzo di un progetto che per essere appieno realizzato deve comprendere ulteriori importanti passaggi quali la volontà ed il coraggio politico di abrogare leggi come la 30 e di conseguenza il DL 124, nonché di mettere il personale ispettivo e quello amministrativo di supporto nelle condizioni di poter lavorare sui territori fornendo risorse, mezzi, adeguata e continua formazione al fine di garantire una capillare, reale tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro, riteniamo che portare a termini in tempi brevi l’inquadramento di lavoratori che per decenni (vedi addetti alla vigilanza) è stato costretto a lavorare, sotto il profilo economico-giuridico, in condizioni a dir poco mortificanti, poteva essere un piccolo passo avanti.

Non possiamo, quindi, condividere la determinazione dell’Amministrazione di utilizzare una parte non indifferente di risorse economiche già acquisite in favore di solo 7 colleghi (lavoratori anche loro e nel pieno diritto di acquisire tali benefici, ci mancherebbe!) in luogo di ben 191 possibili passaggi d’area per i quali erano stati inizialmente richiesti ed autorizzati.

Nel pieno rispetto dell’autonomia gestionale dell’amministrazione nella determinazione dei propri obiettivi, ci mancherebbe anche questo!! Ma era sufficiente informare della rideterminazione dell’obiettivo non più finalizzato al corretto inquadramento dei tanti “addetti alla vigilanza”, ad esempio, che nel frattempo continuavano a svolgere pienamente le funzioni ispettive, in attesa di un inquadramento, perlomeno, in C1.

Questa “rideterminazione”, in corsa, impedisce però, a priori, un qualsiasi complessivo confronto sulla totale soluzione del problema del corretto inquadramento di tutto il personale.

Se a giochi fatti (passaggi vincitori + idonei) rimangono al palo migliaia di amministrativi, più di 800 dei quali nella posizione B3, la cifra residua resa nota dall’Amministrazione (1.400.000 euro) non è sufficiente.

Questo accade quando è alle porte un nuovo Contratto Nazionale la cui parte normativa prevede la modifica dell’ordinamento professionale, così come abbiamo descritto in passato on più documenti, già attuata in ex Comparti Ministeri, vedi Agenzie delle Entrate. Nel nuovo ordinamento professionale l’accesso all’area C sarà impedito a quei lavoratori non in possesso di laurea, …si apprestino, quindi, gli 800 e passa B3 esclusi, così come il resto degli amministrativi B2, nonchè gli addetti alla vigilanza che da anni operano come Ispettori sui territori, a pigliare, purtroppo, l’ennesimo schiaffone determinato da nuovi accordi con vecchie modalità !!

Così come ci hanno ormai abituati da tempo, nella peggior tradizione degli accordi al ribasso, si trovano soluzioni apparentemente più semplici, non per restituire giustizia ai lavoratori ma per rivoltare il coltello nella ferita di vecchie e nuove discriminazioni messe in atto in un recente passato. Se uno degli errori fondamentali del CCNI era stato quello di stabilire criteri altamente penalizzanti per la parte “più debole” del personale, gli accordi che CGIL CISL e UIL si appresterebbero a stipulare mettono il carico da 90 sulle pregresse ingiustizie.

La storia insegna a molti, ma non a loro.

Una totale disfatta!

Il fine ultimo sembra essere solo la “beatificazione” del vecchio contratto, di far ancora intendere che quel CCNI era l’unico possibile…. quello buono ….. ma dopo 7 anni sono ormai tanti i lavoratori che hanno capito che così non è.

 

LA PAROLA PASSA ORA AI LAVORATORI DI QUESTO MINISTERO !!