L'anima in pace
Addetti alla vigilanza, amministrativi, informatici, A1 ... da cent'anni
Tutti sembrano, oramai, non ricordarsi più di questi mille lavoratori, che a distanza di quasi un anno, passati attraverso le forche caudine dei corsi di riqualificazione, aspettano di firmare i contratti ed essere inquadrati nella posizione economica direttamente superiore.
Come, del resto, nessuno sembra più preoccuparsi dei circa 4.000 lavoratori (per lo più appartenenti all’area B ed in particolare alla p.e. B3) che, per effetto degli accordi relativi al CCNI siglati nel 2000, non hanno potuto partecipare ad alcun corso concorso, oppure nel contesto degli stessi sono stati dichiarati "non idonei".
In questi ultimi mesi, dopo la grande manifestazione del 24 marzo sotto via Veneto, una sorta di assordante silenzio, rotto solo dalle assemblee e dai comunicati della RdB, si è abbattuto sulle teste dei 5.000 colleghi che aspettano di essere inquadrati nella posizione economica superiore alla luce di un diritto acquisito per effetto di decenni di mansioni superiori svolte.
Di fronte ad aumenti salariali, che potrebbe essere riduttivo definire al limite della sopravvivenza, negli ultimi 25 anni l’unica occasione di progressione economica per migliaia di lavoratori di questo Ministero è stata la "roulette russa" della riqualificazione, dove, ad una percentuale inferiore al 35% è stata "concessa" la possibilità di progredire, utilizzando, però, i soldi di tutti (leggi FUA), lasciando al palo la stragrande maggioranza dei colleghi amministrativi di area B, senza, peraltro, una parvenza di progetto futuro che prevedesse un eventuale utilizzo delle esperienze, professionalità e conoscenze acquisite dagli stessi in decenni di attività lavorativa.
Del resto il CCNI, con i suoi sei e passa anni di applicazione, non è riuscito a sciogliere, neppure, nodi fondamentali quali:
il ruolo degli addetti alla vigilanza, il loro utilizzo sul territorio in sostituzione degli Ispettori del Lavoro, soprattutto al Centro Nord, la questione relativa al loro inquadramento nella posizione economica C2, dove è prevista la funzione ispettiva ed in considerazione delle funzioni svolte per decenni, l’importanza sociale del loro ruolo alla luce di una diffusa e pressoché totale pratica di illegalità delle condizioni di prevenzione e garanzia sui luoghi di lavoro;
né, tantomeno, a riconoscere il ruolo del personale informatico per il quale, invece, una sorta di progetto negli anni passati era stato ventilato, ma le cui funzioni (peraltro non riconosciute) sono a tutt’oggi relegate a quelle di "factotum della scatolanera", una via di mezzo tra l’operaio tecnico e il programmatore di specie !!!
Ma, … dal resto di tutti …. al resto di niente, la strada ci appare corta. Come appare corta la coperta agitata prima dell’estate con la quale si mettevano a disposizione 191 ( …non uno di più) contratti da firmare a fronte dei mille riqualificati. Se il governo passato c’ha fatto questo regalino… dal governo presente non possiamo, certo, aspettare una Finanziaria che risolva attraverso "manne dal cielo" una situazione di simile gravità.
In sostanza, se qualcuno intende "mettersi l’anima in pace", ed attendere fiducioso nuovi sviluppi che portino alla risoluzione delle proprie problematiche personali vi diciamo già da ora che queste non sono le intenzioni delle RdB.
Se nei mesi passati decine di assemblee hanno agitato le DPL di tutta Italia, non è possibile, restare in attesa di provvedimenti di grazia trasversali che inducano ad un futuro ottimismo.
Bisogna pretendere con rinnovata forza che l’Amministrazione chieda finanziamenti atti alla risoluzione dei contratti sospesi e nel contempo apra ad un contratto integrativo che sani la situazione di tutti i lavoratori esclusi dalla precedente riqualificazione.
Solo la partecipazione attiva, la solidarietà, la determinazione di tutto il personale di questa amministrazione potrà far si che la realizzazione di questi minimi obbiettivi possano avere il successo sperato
….se non altro perché, i vari contrattacchi economici hanno ridotto i nostri salari ai minimi termini
….se non altro perché i giochetti operati sulla suddivisione del FUA non fanno altro che dividere i lavoratori e sottrarre reddito ai più deboli
….se non altro perché è doveroso pretendere il giusto riconoscimento e la dignità del nostro ruolo, la sua innegabile fondata importanza in tempi in cui le garanzie sociali vengono sempre meno e le differenze reddituali aprono baratri sulla qualità della vita delle famiglie e sul futuro dei nostri figli
.…se non altro perché, alla faccia dei professor Ichino di turno, i dipendenti pubblici rappresentano una ricchezza al servizio dell’utenza e non già lavoro mercenario al servizio della clientela
….se non altro perché le grandi responsabilità e l’espressione di accertata professionalità messa al servizio della società civile, a fronte della corresponsione di miseri stipendi, dimostrano il contrario di quello che ormai da tempo, a livello mediatico, si vuol far passare, al solo fine di smantellare un sistema che ha contribuito nel corso di questi ultimi quarant’anni a mantenere le basi dell’eguaglianza sociale a tutela e garanzia di tutti.
Noi l’anima in pace non ce la mettiamo !!!
Nel corso delle prossime settimane chiameremo i lavoratori di questa Amministrazione ad assemblee, iniziative di lotta (scioperi – presidi) al fine di ribadire la necessità di pervenire in tempi brevissimi alla risoluzione delle problematiche comuni.