L'AMERICA; processi di riqualificazione: la resa dei conti

Roma -

A distanza di cinque anni si avvia alla conclusione il processo di riqualificazione determinato con la stipula degli accordi derivanti dal CCNI firmato nel 2000.

Nel corso di questo quinquennio risorse per decine di milioni di euro, provenienti per la maggior parte dalle tasche dei lavoratori (F.U.A. e formazione) sono stati utilizzati per condurre in porto un bastimento carico di contraddizioni, questioni irrisolte, manifeste ingiustizie.

La nave che approda ai lidi della riqualificazione ha perso, durante il suo viaggio, gran parte del carico di aspirazioni, speranze ma, sopra ogni altra cosa, si è lasciata alle spalle la certezza del diritto a pretendere, per tutti i lavoratori di questa amministrazione, il corretto inquadramento nelle funzioni svolte.  

La traversata, che avrebbe potuto essere un tranquillo viaggio verso l’acquisizione di quei diritti maturati in anni di esperienza lavorativa, si è tramutata in una sorta di avventura dai risvolti tragicomici e, in alcuni casi, persino dolorosa, un andare verso “l’America”; quel posto dove tutti aspirano ad andare per migliorare le proprie condizioni di vita, quell’isola che ogni tanto compare all’orizzonte, dove qualcuno è riuscito, dopo incredibili peripezie, ad approdare ma che i più hanno visto da lontano, nascosta dietro le nebbie cariche di criteri scelti sulla base di una concezione burocratico/selettiva o delle famigerate compatibilità economiche.

Alla fine del viaggio, è la resa dei conti su quanti effettivamente sono giunti all’approdo:

Personale ispettivo:

Non abbiamo mai conteggiato, nè intendiamo farlo adesso, i colleghi Ispettori del Lavoro inquadrati in C2 come personale riqualificato.

Riteniamo che tale personale andava inquadrato direttamente in C2, non con i soldi di tutti, attraverso il FUA, ma attraverso appositi finanziamenti; perchè così prevedeva il CCNL del ‘98, così abbiamo sostenuto all’ARAN evitando una negativa interpretazione autentica del contratto che andasse ad inficiare le vertenze dei colleghi, perchè così sostengono molti Giudici del Lavoro.

Alla fine dei conti:

1.812 unità ispettive in C1 e C2, 143 riqualificati in C3, pari al 7,9% del personale

470 “addetti alla vigilanza” in B3, 369 reinquadrati in C1, pari al 78,5% del personale

Alla fine della traversata, i “percorsi di riqualificazione” hanno, tra l’altro, condotto ad una perdita di 33 unità ispettive. I 156 colleghi amministrativi che verranno inquadrati come accertatori del lavoro non sono infatti sufficienti a rimpiazzare i 149 ispettori “optanti” per le funzioni amministrative ed i circa 40 colleghi che sono stati costretti a rinunciare alle funzioni ispettive essendo “riqualificati” in C3 ma in funzioni amministrative.

Il percorso degli “addetti alla vigilanza”, invece, è riuscito a perdere per strada un centinaio di colleghi che da decenni svolgono, e dovranno continuare a svolgere, funzioni ispettive.

A questo si aggiunge la babele determinata dall’ostinazione con cui si è evitato di affrontare la “questione ispettiva”:

ispettori del lavoro inquadrati in C2 al termine del percorso di pseudo-riqualificazione ed altri inquadrati in C2 dal ‘98 a seguito di sentenze del Giudice del Lavoro;

addetti alla vigilanza inquadrati in C1 al termine del percorso di pseudo-riqualificazione, altri inquadrati in C2 dal ’98 a seguito di sentenze della Magistratura, altri ancora rimasti inquadrati in B3 !!! 

Personale amministrativo:

920 unità amministrative in C1 e C2, 631 riqualificati in C2 o C3, pari al 68,6% del personale

1.580 unità amministrative in B3, 281 riqualificati in C1, pari al 17,8% del personale

2.402 unità amministrative in B1 e B2, 1.350 riqualificati in B2 o B3, pari al 56,2% del personale

Il personale ausiliario in A1 dovrebbe transitare interamente alla posizione B1.

 Dei 7.542 colleghi inizialmente inquadrati nelle posizioni dalla C2 in giù:

3.132 hanno adesso un diverso inquadramento; pari al 41.5% del personale (4.410 colleghi esclusi).

Se poi vogliamo giocare con i numeri e considerare anche i 1.298 ispettori, il personale escluso scende a solo ... 3.112 unità. 

A migliaia quindi, e sottolineiamo migliaia, di lavoratori non è stato nemmeno concesso di imbarcarsi e partire ritenendo che, nonostante decenni di onorato servizio, la semplice mancanza di un titolo di studio (peraltro non richiesto all’atto dell’assunzione!) o la carenza di corsi di formazione (la cui fruizione ai più è stata sempre negata) fosse ragione sufficiente a determinare la loro definitiva esclusione da qualsiasi possibilità di venire utilizzati e pagati nel modo più corretto.

Questa visione de “l’America”, isola che non c’è, è stato il prezzo che amministrazione e, soprattutto, i sindacati firmatari degli accordi sulla riqualificazione hanno dovuto avvalorare per far ingoiare ai lavoratori i bocconi amari delle aprioristiche esclusioni, delle graduatorie al cardiopalma, dei corsi pagati a caro prezzo nella “ridente” cittadina di Fiuggi, dei cachet, sempre a caro prezzo pagati, con i quali sono stati remunerati i docenti esterni, degli esami rischiatutto, dove con un paio di domande si giocava e/o veniva messa in dubbio tutta una intera esperienza professionale.

In sostanza si è detto: “Vedete, l’America è qui, dietro l’angolo, basta arrivarci, attrezzatevi. Attrezzatevi a mettere in campo la vostra disponibilità, le vostre aspirazioni, i vostri sogni!” Come se tutto questo fosse una sorta di premio per quelli che potevano dimostrare di essere meritevoli all’interno di una gran massa di lavoratori che meritevole, a loro giudizio, non era, non è.

Ma al di là di tutto vi è da riconoscere un merito a questi soggetti sindacali che attraverso gli accordi hanno determinato la resa dei conti alla fine di questi cinque anni. Il merito d’essere in parte (solo in parte) riusciti a far credere ne l’America a molti lavoratori. Le loro incessanti rassicurazioni su percorsi certi, trasparenti, fruibili a tutti, hanno condito, ieri ed oggi, le email del Ministero sottolineando la indiscutibile bontà di quegli accordi che utilizzando i soldi di tutti avrebbero riqualificato solo alcuni; sostenendo l’impossibilità di adottare criteri differenti atti solo ad escludere migliaia di lavoratori ...perchè l’America c’è …ma non per tutti!

Ed ora, che per molti l’America è lontana, …dall’altra parte della luna, questi stessi soggetti non avendo saputo dare risposte a tutti i lavoratori si sentono in dovere di sostenere tutto e il contrario di tutto mettendo in discussione quei criteri prima da loro stessi firmati e fortemente voluti, criticando le modalità con le quali sono stati assegnati i punteggi, svolti i corsi ed esami facendo finta d’essere stati per cinque anni in un altrove dove si sentivano estranei alla determinazione di tutto ciò.

Perché questo vuoto di memoria, questo imbarazzante oblio dove si vuol far credere altro da quello che così chiaramente loro stessi hanno scritto sul contratto integrativo ?

Dal numero dei posti messi a disposizione, insufficiente a dare risposte ai lavoratori, a quei criteri discriminanti  che hanno spesso determinato esclusioni clamorose dei colleghi più anziani e con più esperienza, passando attraverso vergognosi accordi come quello del diritto di opzione per gli Ispettori, questi lunghi cinque anni sono stati decorati da ciliegine che i lavoratori non potranno dimenticare facilmente.

O forse sarà perché si sta costruendo un’altra America, quell’America dove si può dare una pacca sulla spalla a quelli che sono stati esclusi e fargli credere che tutto è stato uno spiacevole equivoco a cui si può porre rimedio …non vi preoccupate porremo rimedio al mancato inquadramento dei 4000 e passa lavoratori di questa amministrazione rimasti al palo …vi confezioneremo un'altra bella America in cui credere da qui ai prossimi quattro anni …ma, sia ben inteso, alcune bazzecole come l’esclusione di centinaia di lavoratori che non possiedono il diploma superiore non potranno essere risolte …lo dice la legge …siatene certi le compatibilità economiche impongono numeri diversi da quelli pubblicati dal DPCM sulle piante organiche …perché l’America, è vero, c’è …ma non per tutti.

E che l’America non fosse per tutti, da 5 anni lo sta gridando a squarciagola la RdB, unica sigla non firmataria dell’integrativo, unica sigla cha ha sostenuto e preteso sin dal 1999 il diritto, diritto certo, al corretto inquadramento di tutti lavoratori nelle funzioni svolte.

Diritto certo al corretto inquadramento, perché questo e questo solo spetta a lavoratori che per decenni hanno svolto mansioni e funzioni diverse da quanto previsto dalla loro posizione economica, acquisendo negli anni quella professionalità che i percorsi di riqualificazione hanno costantemente messo in discussione, escludendo a priori e poi giudicando attraverso un semplice colloquio carriere decennali.

Le iniziative di lotta (Assemblee nazionali, presidi, scioperi) messe in campo dalla RdB hanno visto nel tempo crescere le adesioni al nostro sindacato e la partecipazione dei lavoratori, tanto da amplificare a dismisura quella che all’inizio del nostro cammino era e continua ad essere l’unica voce fuori dal coro di coloro i quali a l’America vogliono farci credere.

Qualcuno potrebbe dire che tutto questo è servito a poco, che la riqualificazione si sta concludendo e che non vi è riparo per quello che essa ha determinato: noi sosteniamo, invece, che nel corso di questi anni in molti lavoratori è cresciuta una coscienza nuova, diversa, più critica e meno propensa all’accettazione di concetti quali la presunta meritocrazia, le compatibilità economiche e via discorrendo.

E’ un processo lungo da percorrere, dove non è più possibile proporre facili e parziali soluzioni dell’ultim’ora, ma solo una battaglia unica di tutti e per tutti i lavoratori basata esclusivamente sul diritto.

DIRITTO AD UN CORRETTO INQUADRAMENTO

DIRITTO AD UN SALARIO ADEGUATO

DIRITTO ALLA TUTELA DELLE CONDIZIONI DI LAVORO

DIRITTO AD UNA FORMAZIONE PER TUTTI