Incontro del 5 novembre sul contratto integrativo
In data 5 novembre si è svolto un’ incontro sul tema del nuovo contratto integrativo con all’ ordine del giorno la definizione dei nuovi profili professionali.
Nella stessa sede l’ Amministrazione ha fornito verbalmente informazioni relative alle piante organiche dalle quali, a seguito dei tagli al personale del 10% in applicazione della L.133/08 è emerso che potrà essere consentita una progressione economica solo a poche centinaia di lavoratori (400 circa), distribuiti su tutte le qualifiche funzionali.
Una mortificazione per tutti quei colleghi che sono stati tagliati fuori dalla riqualificazione del precedente CCNI che non hanno e, non avranno, a detta dei numeri, modo di potere vedere riconosciuta la professionalità acquisita in decenni di lavoro.
Questa O.S. continua a sostenere il diritto di tutti gli esclusi ad un passaggio di livello indipendentemente dalle “compatibilità economiche” di questo o quel Governo che ha fatto, dell’esercizio dei tagli a danno della pubblica amministrazione, lo sport preferito per sottrarre risorse ai lavoratori ed appianare i danni economici derivanti dalle politiche neoliberiste operate in questo Paese.
Dopo un precedente CCNI, la cui realizzazione è passata per sette anni di corsi - concorsi, attraverso i quali una parte del personale ha potuto acquisire un passaggio di livello utilizzando i soldi del FUA (cioè di tutti), oggi ci troviamo di fronte all’opzione di prendere o lasciare un pugno di passaggi di livello assolutamente insufficienti a ristabilire una parvenza di giustizia all’interno di questa Amministrazione.
La firma di un accordo su queste basi risulterebbe una beffa a danno di centinaia di assistenti amministrativi che in nessun modo hanno potuto vedere realizzato un percorso di riqualificazione verso la ex Area C; centinaia di B2 esclusi dal passaggio a B3; centinaia di lavoratori dell’ area C rimasti al palo.
Una ulteriore beffa appare anche l’accorpamento in un unico profilo professionale, ovvero quello di Ispettori del Lavoro, di tutti i lavoratori ex addetti alla vigilanza ( ora accertatori) a cui si agita sotto il naso il contentino di un'unica denominazione di profilo con funzioni diversificate e diversi stipendi. In sostanza cari colleghi, ex accertatori, da domani, se verrà concluso un accordo relativo ai nuovi profili professionali vi chiamerete tutti Ispettori e potrete finalmente modificare il cartellino fuori della porta del vostro Ufficio !! State pur certi, però, che la vostra busta paga non sarà modificata ed il vostro ruolo apparterrà, comunque, alla paternità di “un dio minore”.
Non parliamo, poi, di tutti quegli addetti alla vigilanza che in mancanza del titolo di studio non hanno potuto nemmeno accedere al corso - concorso. Infatti per loro non si prevedono soluzioni se non quelle di una eventuale progressione economica all’interno della fascia di appartenenza in barba a decenni spesi sul campo in materia di vigilanza.
Per entrare nel merito dei profili professionali questa sigla sindacale ha espresso le proprie perplessità circa la mancanza all’interno dei profili delineati di uno specifico profilo riguardante quei colleghi, circa 80 unità, che si occupano di politiche sociali e che possono ricondursi alle professionalità acquisite conseguentemente al bando indetto dalla L. 328/2000 relativo al reclutamento di personale dotato di esperienza in materia di politiche sociali. Inoltre si è evidenziata anche la mancanza di un profilo specifico internazionale, che consenta di valorizzare le professionalità presenti nella nostra amministrazione che assicurano la partecipazione a comitati internazionali o che si occupano di tutte quelle attività di progettazione, monitoraggio e rendicontazione legate al Fondo Sociale Europeo.
Tutto questo però appare inutile di fronte alla “granitica” costruzione della CASA AL NUMERO 0 da parte dell’Amministrazione che oppone alle ragioni dei lavoratori espresse da questa sigla sindacale le ragioni della immodificabilità dei numeri e della certezza che, a seguito dei tagli operati sul salario accessorio dalla Finanziaria, le risorse messe a disposizione saranno minime.
Nel gioco del “prendere o lasciare” ci appare sempre più chiaro l’intento di condurre le sigle sindacali che vorranno condividere questa impostazione dettata dall’Amministrazione alla firma di “protocolli di intesa” finalizzati al raggiungimento di obbiettivi minimi che condurranno al solo risultato di protrarre le aspettative di molti per realizzare quelle di pochi.
Questo è inaccettabile per le RdB.
La proposta dell’Amministrazione che non è soggetta a modifiche sostanziali ci induce a non presentarci al tavolo negoziale convocato per questa sera in quanto la filosofia del “prendere o lasciare” non ci appartiene, soprattutto quando è in gioco la speranza di ogni lavoratore a vedere riconosciuto la propria professionalità, la propria dignità e il diritto ad una giusta retribuzione.