Nuovo CCNI: l'osso e la ciccia
La Finanziaria 2008 e la Legge 133 riducono sia le piante organiche riguardanti il personale, sia le risorse derivanti dal salario accessorio destinate ai Ministeri.
In particolare per quanto riguarda l’Amministrazione Lavoro e Politiche Sociali i cui importi ( già bloccati al tetto massimo dell’anno 2005 dal passato Governo Prodi), e che si aggirano sulla cifra dei 20.000.000 annui subiranno una decurtazione intorno al 40% del totale delle risorse destinate al FUA 2009 e 2010.
Il calcolo del 40% è quantificabile dalla decurtazione delle somme riferite ai risparmi derivanti dal part-time (3.000.000 circa) + la decurtazione delle somme relative ai recuperi dell’ attività ispettiva ( 3.000.000) + i risparmi derivanti dalle malattie sommate ad altre voci ( 1.000.000 circa).
In sostanza 7 milioni in meno su poco più di 20 !
Nel contempo le Amministrazioni dovranno operare tagli alle piante organiche di almeno il 10% del personale in servizio.
Dalle ultime informazioni le OO.SS. sono state invitate per il giorno 4 dicembre, in “consultazione”, per la presentazione del decreto di riordino del neonato Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
Consultazione durante la quale, verosimilmente, saranno presentate le nuove piante organiche comprensive della relativa decurtazione determinata dalla Finanziaria.
Dalle piante organiche e dalla quantificazione certa delle risorse disponibili si potrà, finalmente, desumere quanti lavoratori di questa Amministrazione avranno la possibilità (secondo le disposizioni di Governo) di potere sperare in un passaggio di fascia o ad una progressione economica.
Questa è la base ( quanti posti a disposizione e, soprattutto, quanti soldi da utilizzare) dalla quale iniziare un confronto con l’ Amministrazione su una futura riqualificazione del personale.
In sostanza quello che noi definiremo: la ciccia.
Da alcuni mesi, però, le OO.SS. dell’ex Ministero Lavoro e dell’ex Ministero Solidarietà Sociale vengono convocate al tavolo della contrattazione per discutere di altre due tematiche relative alla riqualificazione del personale: i profili professionali ed i criteri di valutazione riguardanti eventuali passaggi di fascia ed eventuali progressioni economiche.
Sin dalle prime battute la RdB ha denunciato sugli stessi tavoli l’anomalia di un confronto che, tutto e solo funzionale alle necessità dell’ Amministrazione e non certo alle rivendicazioni dei lavoratori, si apre su tematiche che dovrebbero essere trattate nel momento in cui i numeri relativi alle piante organiche e, soprattutto, alle risorse economiche da impiegare fossero stati certi.
A chi giova, infatti, determinare nuovi profili professionali destinati ad operare all’interno delle proprie mansioni a tutto campo e con diversa retribuzione se non all’ Amministrazione stessa ?!? (Un esempio per tutti: ex addetti alla vigilanza riqualificati in accertatori che in un prossimo futuro potranno fregiarsi del nome di Ispettore, pagati con minore salario degli Ispettori ma all’occorrenza, costretti dalla propria professionalità, a fare di tutto e di più, compresa l’attività amministrativa).
A chi giova stabilire i nuovi profili professionali degli ex assistenti amministrativi che nella precedente riqualificazione non hanno avuto alcuna possibilità di progressione ed ad oggi non hanno ottenuto risposte sul futuro del diritto alla carriera dopo 20/30 anni di lavoro?!?
Ancor più grave è, a nostro avviso, disquisire sui criteri di valutazione ( tutti interni alle logiche della professionalità e produttività dettate dal Memorandum) quando sul tavolo di contrattazione non si ribadisce che, al di là di tali logiche, tutti i lavoratori esclusi dalla precedente riqualificazione devono avere la certezza di una corretta progressione di carriera.
A fronte di aumenti contrattuali medi da “social card” ( 40 / 45 euro netti per un ex B3) sul piatto della contrattazione presso l’ ex Ministero del Lavoro e Solidarietà Sociale si discute di come definire le nuove mansioni e funzioni dei lavoratori, perché possano essere sfruttate al meglio dall’Amministrazione; e, ancora, si discute attraverso quali tortuosi modi valutare la “professionalità”, la “produttività” e il “personale impegno” dei lavoratori finalizzando il tutto al passaggio dei più “meritevoli”.
Invece di pretendere risorse economiche che possano garantire agli esclusi di sempre un corretto inquadramento ed un superiore stipendio si discute dell’osso e non della ciccia.
Se questo è quanto, la RdB, sempre presente ai tavoli, ha deciso di non partecipare a questi ultimi inviti ritenendo inutile e dannoso per i lavoratori decidere e sottoscrivere solo quello che all’ Amministrazione interessa. Torneremo al confronto quando risorse e numeri sulle piante organiche saranno certi ed il disegno di un nuovo CCNI potrà essere tracciato attraverso la quantificazione di certe risorse e la certa volontà di porre rimedio alle sperequazioni operate in passato sulla pelle dei lavoratori.