Enti Locali. RIPRENDIAMOCI LA DIGNITA'. 10 Giugno 2008, giornata nazionale di mobilitazione
In allegato il volantino
Il nuovo corso politico, come ci è stato consegnato dal risultato elettorale di Aprile scorso, si pone in stretta continuità con quello precedente ed, anzi, i primi segnali sono stati quelli di un’esaltazione di alcune parole d’ordine bipartisan, come nel caso della riproposizione dell’equazione dipendente pubblico = fannullone.
La compagine politica che oggi dovrebbe rappresentare l’opposizione è assolutamente in linea con il governo attuale, come dimostrano i continui incontri e le posizioni del cd. “governo ombra”.
Il governo Prodi aveva chiuso molti contratti –tra cui quello degli Enti Locali– a ridosso della scadenza elettorale, nella speranza di un recupero di consensi.
Nonostante le nostre iniziative assunte in Febbraio (presidio all’ANCI e all’ARAN, incontri con il Comitato di Settore, con il Presidente dell’ANCI e con la Conferenza delle Regioni) per far chiudere il contratto solo sulla parte economica, si sono avuti contrattacchi da governo e triplice che hanno determinato un Contratto con:
> un aumento medio effettivo nel biennio di 50 € mensili!
La parte economica prevede per il periodo 1 Gennaio 2006 - 31 Gennaio 2007 la stratosferica cifra complessiva lorda media di 90 € (pari a 7 Euro lordi al mese). A decorrere dal 1 Febbraio 2007 la cifra media mensile ammonterà a 91 € (compresi i precedenti 7 €).
> il blocco delle progressioni economiche orizzontali!
D’ora in poi possono essere effettuate solo dopo due anni di permanenza nella posizione economica precedente.
> le modifiche al codice disciplinare che inaspriscono le sanzioni!
Ben otto pagine delle quindici che compongono il contratto trattano della materia disciplinare!!
Tradotto significa:
> pochissimi soldi con tanto ritardo e a contratto scaduto,
> arretrati da elemosina,
> blocco temporale delle progressioni orizzontali (fino ad oggi unico sbocco di recupero salariale per i lavoratori),
> ulteriore repressione nei confronti dei lavoratori
A questo si aggiunga che il contratto per il secondo biennio economico 2008-2009, è già scaduto da 5 mesi e che il governo Prodi non ha previsto le dovute risorse in finanziaria.
Il nuovo governo e i vecchi sindacati della triplice hanno già avviato la nuova concertazione, adottando una insolita formula “3 x 2” come avviene nelle offerte del supermercato. In sostanza prendendo due anni di contratto il terzo è gratis! (Non per i lavoratori, ma per il padrone).
Inoltre le nuove regole della contrattazione sviliranno sempre di più il contratto nazionale che servirà soltanto per recuperare la “inflazione realisticamente prevedibile” (hanno scritto proprio così, non è un film di harry potter), quindi senza veri aumenti salariali, senza recuperare l’inflazione reale o quella definita dal paniere Istat. Si rafforzeranno invece i contratti decentrati che stabiliranno, se si trovano le risorse, aumenti legati alla produttività…, ma non per tutti!
Si prefigura sempre più un modello di contrattazione “ad personam” che rischia di dividere definitivamente il fronte compatto dei lavoratori per un piatto di lenticchie.
Con queste modalità, se i lavoratori non riusciranno ad impedirlo, non vedremo più una lira o euro che sia, ed i prossimi miserabili aumenti chissà quando, dove e a chi arriveranno, sempre più ridotti e sempre più scaglionati nel tempo.
Il rischio è concreto già ora:
NELLA LEGGE FINANZIARIA 2008 NON C’È TRACCIA DEL FINANZIAMENTO DEL BIENNIO ECONOMICO 2008-2009 PER TUTTI I CONTRATTI DEL PUBBLICO IMPIEGO!
È più che mai necessaria una svolta di politica sindacale contro la linea di concertazione che ha massacrato i nostri salari, peggiorato la qualità professionale del nostro lavoro, aperto la strada alla privatizzazione dei servizi, sempre meno qualificati e sempre più costosi per l’utenza, fatto crescere a dismisura i lavoratori precari e sottopagati, ritardato spaventosamente il rinnovo dei contratti.
RILANCIAMO SUBITO L’INIZIATIVA SUI LUOGHI DI LAVORO RICORDANDO AL NUOVO GOVERNO CHE IL MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI PUBBLICI NON SI OTTIENE CON LA REPRESSIONE O CON LA MERITOCRAZIA, MA ATTRAVERSO LA MOTIVAZIONE, LA PARTECIPAZIONE E L’INCENTIVAZIONE DEL PERSONALE.
Per questo occorre ottenere immediatamente un provvedimento del governo che garantisca:
> Recupero salariale (almeno 200 € mensili dal 1 gennaio 2008) nel Contratto Nazionale del biennio 2008 – 2009;
> Soldi freschi per la contrattazione decentrata integrativa per finanziare adeguatamente la formazione dei lavoratori, la riqualificazione delle figure professionali, le progressioni economiche;
> Una decisa inversione di tendenza che permetta di riportare all’interno degli enti le funzioni che sono state esternalizzate ed eliminando la pletora di consulenti e contrattisti con incarico politico.
Negli enti locali, i servizi educativi e i servizi sociali alla persona sono quelli che hanno particolarmente subìto processi di privatizzazione ed esternalizzazione, di precarizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori occupati, di aumento dei carichi di lavoro, di dequalificazione, di mancato riconoscimento del ruolo professionale e della funzione sociale svolti, tagli dei finanziamenti e del personale, ridimensionamento e peggioramento complessivo dei servizi.
Si sono aperte numerose vertenze su queste questioni, spesso con il coinvolgimento anche degli utenti.
Vanno rilanciate e sviluppate iniziative in sede locale, a cominciare dai servizi destinati all’utenza:
--- per il blocco dei processi di privatizzazione
--- per il reinserimento dei servizi nella gestione pubblica
--- per la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari
--- per l’adeguamento delle dotazioni organiche
--- per il riconoscimento professionale
--- per il rilancio dei servizi pubblici