VERTENZE ADDETTI ALLA VIGILANZA: ennesimo riconoscimento delle tesi prospettate dalla RdB

A cinque addetti alla vigilanza della DPL di Arezzo viene riconosciuto l’inquadramento in C2

Roma -

il Tribunale di Arezzo decidendo, in veste di giudice monocratico del lavoro, sulla causa promossa, con ricorso depositato in data 23 febbraio 2006 da……………………………………………contro il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;

ogni altra domanda, istanza od eccezione respinta;

accoglie il ricorso, dichiara che tutti i ricorrenti hanno diritto ad essere inquadrati, a decorrere dal 26 ottobre 2000, nella posizione economica C2 e condanna il Ministero a corrispondere loro tutte le differenze retributive rispetto alla posizione economica B3;…..”

 

Questo recita l’ennesima sentenza in favore di cinque lavoratori che, accogliendo le tesi che l’ O.S. RdB sostiene da anni, hanno avuto il coraggio di intraprendere una vertenza intesa al riconoscimento di un loro sacrosanto diritto.

 

Questa sentenza si va ad aggiungere a tutte le altre che in un recente passato hanno riconosciuto il ruolo e le mansioni che questi lavoratori svolgono da decenni sul campo a fianco ed al pari degli Ispettori del Lavoro.

 

Il precedente Contratto Integrativo ha, così come alla maggioranza dei colleghi di questa Amministrazione, di fatto, negato loro un corretto inquadramento nelle funzioni svolte…….. ed ora i lavoratori se lo riprendono con i “dovuti interessi”.

 

Un’altra sentenza che si aggiunge alle altre di Savona, Verona, Perugia …, oltre alle sentenze di analogo contenuto riferite agli ispettori del lavoro, a dimostrazione che non vi è dubbio alcuno che gli addetti alla vigilanza abbiano svolto per anni molto più che le mansioni superiori, ma funzioni che erano contrattualmente previste alla posizione C2, come da sempre sosteniamo.

 

Al di là del corretto inquadramento si rivendica, ancora con più forza, il ruolo sociale che questi lavoratori rivestono agendo ogni giorno per la vigilanza sui luoghi di lavoro.

 

Alla luce della continua emergenza di sicurezza-tutela su tali luoghi, emergenza determinata da quello che può essere definito un vero e proprio stato di illegalità diffusa si invitano, nuovamente, il Ministro del Lavoro, l’Amministrazione, tutte le altre Organizzazioni Sindacali, a volere finalmente riconoscere la ricchezza che 360 lavoratori circa di indubbia esperienza possono costituire se correttamente inquadrati, retribuiti e tutelati.