VERTENZA ADDETTI ALLA VIGILANZA
Giudici del Lavoro di Livorno e Brindisi condannano il Ministero del Lavoro
“Accoglie il ricorso e dichiara che il corretto inquadramento dei dipendenti è in area C posizione economica C2 a far data dall’entrata in vigore del CCNL di comparto 1998/2001 e condanna il Ministero convenuto ad erogare ai ricorrenti le differenze retributive fra l’area funzionale di appartenenza e l’area C2 da quella data con ogni accessorio di legge oltre interessi dal dovuto saldo.”
Questo un estratto del dispositivo di sentenza del Tribunale di Livorno a favore di altri tre lavoratori, ex addetti alla vigilanza, che, come molte altre, ha dato credito alle valutazioni espresse dalla RdB durante la trattativa sul passato Contratto Integrativo per quanto concerne il corretto inquadramento di tante figure professionali.
Alcuni giorni fa il giudice del lavoro del Tribunale di Brindisi ha invece riconosciuto ad altri tre colleghi, sempre ex addetti alla vigilanza, le mansioni svolte condannando il Ministero del Lavoro alla corresponsione delle differenze economiche fra posizione economica B3 e posizione economica C2, senza riconoscere l’inquadramento giuridico.
Le motivazioni di queste sentenze, che saranno rese pubbliche nei prossimi mesi, confermeranno, se ce fosse ancora bisogno, la giustezza della battaglia che da anni conduciamo a fianco di tutti i lavoratori, che a causa degli accordi sulla riqualificazione e dei criteri assolutamente discriminanti decisi in sede di contrattazione dall’amministrazione, di concerto con le sigle sindacali firmatarie del CCNI e applicati ai fini delle selezioni concorsuali hanno parzialmente riconosciuto l’operato di questi lavoratori, mettendo in atto una assurda discriminazione nei confronti di quelli che in mancanza di “titoli” non hanno neppure potuto accedere ai processi concorsuali.
Le stesse Organizzazioni sindacali che annunciando vittorie di Pirro negli ultimi incontri ed, in particolare, nella firma dell’ultimo protocollo relativo ai profili professionali perseverano nella “politica dei piccoli passi” elargendo contentini e “raggirando” la questione pur di non porre mano al corretto riconoscimento delle funzioni di assoluta importanza che questi lavoratori hanno svolto per dieci, quindici, venti anni contribuendo alla lotta contro il lavoro nero e al recupero del sommerso su tutto il territorio nazionale.
Da una parte si nega, agli ex addetti alla vigilanza, il corretto inquadramento nelle funzioni svolte ormai da anni, mentre a migliaia di altri colleghi dell’area amministrativa (leggi B3 e B2) si è deciso di negare, a priori, qualsiasi occasione di riqualificazione se non quella di poter partecipare al calderone del corso-concorso per accertatore del lavoro, ingenerando false speranze e la conseguente lotta tra poveri alla caccia di un posto in C1 che per gli addetti alla vigilanza è stato il riconoscimento di un diritto mutilato nel metodo e nel merito, mentre per pochi amministrativi è stato il premio di consolazione al…..vuoto più assoluto.
Nelle maglie di questa “trappola” sono rimasti impigliati migliaia di lavoratori, alcune decine delle quali escluse aprioristicamente perché colpevoli di non essere attualmente in possesso di un titolo di studio “adeguato”, e che rischiano, da qui all’eternità, “cent’anni di solitudine”, prigionieri di coloro i quali hanno rinunciato di fatto ad esercitare il proprio ruolo aderendo, acriticamente, in sede di contrattazione, alle posizioni dell’Amministrazione.
E' evidente che … Tribunale che vai, giudice che incontri. Se i giudici, con diverse sentenze, si stanno pronunciando a favore dei lavoratori accogliendo in tutto, soprattutto dove decidono di entrare nel merito delle questioni poste, o in parte le tesi da noi sostenute non dobbiamo dimenticare che con la lotta, e solo con la partecipazione ad essa, è possibile ottenere quello che fino ad oggi è stato negato.
La RdB sostiene da sempre che tutti i colleghi hanno diritto ad un corretto inquadramento nella posizione economica direttamente superiore e che questo è possibile solo imponendo considerazioni che vanno oltre il semplice calcolo dei numeri, delle disponibilità, delle compatibilità e via discorrendo….
Alle porte di un nuovo ciclo di incontri, al fine di costruire un nuovo CCNI, si chiede a tutti i lavoratori la partecipazione “fisica” alle azioni di lotta che riterremo utili intraprendere perché, in breve tempo. si possa ottenere giustizia per coloro i quali dai precedenti accordi sono stati esclusi e per impedire che non si faccia scempio di migliaia di lavoratori sacrificandoli di nuovo in nome delle “compatibilità”, delle “professionalità” e della “meritocrazia”.