UNA LETTERA DAL TERRITORIO
“Buongiorno!
Prima di tutto un saluto personale a tutti. Come state? Vi scrivo per dirvi che qui alla DTL di … come credo in altri Uffici territoriali stiamo predisponendo l’accordo per il fondo che il nostro Ministero ha istituito con gli incassi del GAET per l’incentivazione dell’attività ispettiva. Come era prevedibile il voler introdurre i coefficienti in relazione al lavoro svolto in notturno, serale, festivo, ecc. crea una grossa disparità di trattamento per i lavoratori. Infatti, i coefficienti incentivanti sarebbero variabili per chi svolge l’attività in orario notturno, festivo, serale e per il giorno del sabato per il quale si vorrebbe applicare il coefficiente più basso. Quanto sopra trova giustificazione nel fatto che il giorno del sabato non è festivo (ma il Ministero non lo ha ritenuto equiparato!?) ed è meno disagiato (dicono) degli altri orari. La modulazione così attuata però non terrebbe conto della finalità per cui il fondo, almeno in apparenza, è istituito cioè quella di controllare il territorio nelle ore e nelle giornate non coperte dall’orario normale di lavoro. Mi chiedo perché tutti i lavoratori che per motivi familiari (assistenza a figli minori, genitori disabili, fratelli o sorelle in difficoltà ecc.) e che si trovano a non poter svolgere il lavoro in orario notturno/serale e/o festivo ma potrebbero dare il loro apporto nella giornata del sabato, devono veder considerato il loro apporto lavorativo come di serie B? Non è una discriminazione dell’attività lavorativa? L’accordo, secondo me, soprattutto a livello locale dovrebbe dare l’opportunità a tutti i lavoratori, in modo equo, di partecipare secondo criteri di uguaglianza. Poi ognuno dei lavoratori dovrebbe scegliere liberamente se aderire o meno al programma, ma questo a monte deve presentare la maggior gamma di possibilità per permettere a tutti di partecipare con il proprio apporto lavorativo. Inoltre una domanda che mi pongo è: il compito sindacale non è quello di trovare una giusta distribuzione di qualsiasi fondo incentivante a tutti i lavoratori? Non è solo questo il suo compito? non capisco perché alcune sigle sindacali si pongano domande sullo svolgimento del lavoro che sono di competenza datoriale e non sindacale. In particolare cosa programmare per certe fasce orarie di lavoro, dove andare ecc.... Vi tralascio le motivazioni abbastanza machiavelliche che sono state addotte per la modulazione dei coefficienti e delle considerazioni di ciò che è lavoro serale notturno, festivo, lavorativo, non lavorativo ecc. Un’altra considerazione a carattere generale: dalla distribuzione del GAET (il fondo da cui provengono le somme per il fondo incentivante) non vengono assolutamente presi in considerazione né gli amministrativi e, nella pratica, neppure gli ispettori della vigilanza tecnica. Almeno qui da noi. Infatti viene proposta una modulazione dei coefficienti diversa per chi svolge il lavoro serale, notturno festivo e prefestivo che già di per sé crea disparità di trattamento ma si crea ancora di più e diventa palesemente discriminatorio se si pensa che alcune attività vengono a priori escluse perché in quelle fasce orarie non vi è spazio . Cerco di semplificare: ora l’attività dell’ispettore tecnico in servizio nelle DTL è rilevante a livello “statistico” solo se opera un’ispezione nel cantiere perché le ispezioni per videosorveglianza (che si potrebbero fare anche di notte), per le radiazioni ionizzanti, per gli impianti ferroviari, le inchieste infortuni ecc. non vengono conteggiate (come se l’ispettore non svolgesse alcuna attività). La cantieristica in notturno, serale è quasi, per non dire del tutto, impossibile da svolgere, e quella in festivo e/o prefestivo - in realtà piccole territorialmente e con la crisi economica in atto - è comunque una realtà difficile da gestire. A fronte di queste osservazioni, l’Amministrazione ufficiosamente, su base volontaria, invita “verbalmente “ l’ ispettore tecnico a svolgere attività “ordinaria” in orario serale, notturno ecc... tutto ciò sempre finalizzato ai famosi numeri. Tutto questo a fronte di un inquadramento in ruolo e conseguente preparazione specifica solo nel settore di appartenenza. Il mutamento delle mansioni su base volontaria è un ‘assunzione di responsabilità enorme che non spetta al singolo lavoratore. Nello specifico si diminuirebbe il controllo sul territorio di carattere tecnico. Ma amministrativi e tecnici, soprattutto ora che il FUA sembra definitivamente archiviato non avrebbero lo stesso diritto degli altri lavoratori ad avere la possibilità di accedere ad un fondo incentivante? Mi chiedo come si fa a considerare disagiato solo il lavoro notturno e serale o festivo, non è anche disagiato accedere ad un ponteggio con una visita medica che ha sancito l’idoneità solo come video terminalisti e senza mezzi (D.P.I.) e corsi specifici per lavori in quota? Non so se qualcuno si è mai posto il problema a livello centrale oppure pensano che si controlla se un lavoratore lavora sul tetto in sicurezza rimanendo a terra (!!??).
Lo stesso vale per gli amministrativi e se qualcuno fosse interessato a svolgere attività di supporto (essenziale) dall’Ufficio ai colleghi che lavorano in esterna? Perché questi amministrativi non possono avere l’opportunità di accedere anche loro ad incentivi. Perché essere tagliati fuori a priori? Di fronte a queste manifeste violazioni del diritto di uguaglianza, diritto costituzionalmente garantito, non si potrebbe come sindacato segnalare all’Ufficio relazioni sindacali sia esso ARAN o altro organismo competente un accordo lesivo della dignità e dei diritti dei lavoratori? Diritti, almeno per il momento ancora costituzionalmente garantiti. E’ ovvio che la più equa distribuzione sarebbe quella di metterla in busta paga. Tutti noi ce li guadagniamo Questo sarebbe giusto, equo, sereno, garantito e andrebbe in parte a riequilibrare tutti i mancati rinnovi contrattuali e senza pensare di incentivare cosa? Chi? (ma non voglio addentrarmi in un discorso di filosofia del diritto che non porterebbe a nulla). Chiedo solo che se questo accordo deve esserci che la prossima volta anche a livello centrale pensino che dietro parole come incentivare, produttività, controllo territorio ecc. ci sono persone così come sono definite dagli artt. 2 – 3 e 4 della Costituzione. Non lo dico io, non lo diciamo noi e quei diritti vanno garantiti. Si deve essere amministratori dello Stato, non burocrati.”
Firmato un lavoratore/ispettore come tanti.