TRA CIELO E TERRA
Tra cielo e terra, questa è la condizione nella quale si trovano oggi i lavoratori del Ministero del Lavoro. Sospesi, in attesa che le varie bozze di decreto trovino una più compiuta definizione nei decreti attuativi per stabilire le reali funzioni, i compiti istituzionali, il futuro prossimo di un’ amministrazione delegata, un tempo, alla difesa dei diritti e all’ esercizio delle tutele del mondo del lavoro.
Tra le varie ipotesi e le molte incertezze sull’assetto organizzativo dell’ Ispettorato Nazionale del Lavoro una cosa a questa USB sembra assolutamente chiara: soppressi diritti e tutele il Ministero del Lavoro, così come noi lo conosciamo, non ha più senso di esistere, anzi, non deve più esistere.
Il “nuovo che avanza” travolge tutto, in particolare, quelle residuali conquiste dei lavoratori che erano ultimo ostacolo al completo potere e controllo arbitrario da parte del datore di lavoro, ribaltando il rapporto di forza nei contratti tutto a discapito della parte più debole (i lavoratori appunto).
Quindi la nuova organizzazione del Ministero non potrà essere improntata alla difesa di diritti e tutele, che è meglio rimangano un lontano ricordo.
Aspettiamo i decreti attuativi, appunto, per scoprire quali e quante saranno le funzioni di personale ispettivo ed amministrativo ed, in particolare, a quest’ultimo cosa toccherà in sorte nei prossimi anni.
Nel frattempo le OO.SS. vengono convocate, sempre a distanza di più di un anno, per la discussione sul fondo di produttività 2014. Non vi è niente di nuovo sotto il sole e alla scrivente USB appare evidente che la discussione assomiglia sempre più ad uno stanco rituale che si ripete oramai sempre uguale.
Non ha senso parlare di FUA se le risorse dello stesso non vengono legate all’apertura immediata di un confronto sulle progressioni economiche.
Venuto a cadere l’ostacolo per il quale tali progressioni non potevano essere attuate fino al 2014, se si vuole ripristinare un’ apparenza di giustizia nella nostra amministrazione, l’attenzione di tutti dovrebbe essere concentrata e finalizzata all’utilizzo delle somme certe per restituire ai 2700 lavoratori esclusi pari dignità, diritti e salario.
Dignità, diritti e salario che nel corso di questi ultimi anni, per scelte nefaste operate da alcune sigle sindacali nella contrattazione, sono stati appannaggio solo di una parte dei lavoratori pur utilizzando i soldi di tutti.
Nel chiedere la firma dell’ennesimo FUA alle OO.SS., da parte dell’ Amministrazione, è intervenuto solo un debole, debolissimo impegno di natura verbale sulla futura possibilità di convocare (dopo le opportune verifiche e approfondimenti che l’ Amministrazione stessa ritiene di fare !?!) eventuali tavoli tecnici di confronto sulle eventuali progressioni economiche.
Una risposta francamente sconcertante in un quadro generale dove la richiesta di attenzione da parte dei lavoratori rispetto a questa tematica, nel corso degli anni, e per le implicazioni di palese oggettiva discriminazione perpetrata, si è fatta assolutamente pressante.
Quindi, tra cielo e terra, CISL e UIL hanno ritenuto di procedere alla firma dell’ennesimo accordo in cambio di una velata promessa e del solito pugno di mosche.
E a distanza di 5 anni dai precedenti accordi 2700 lavoratori rimangono ancora “tra color che son sospesi” nel limbo dell’ indifferenza, a ridosso del cerchio che precede i gironi infernali dei virtuosi esclusi ab aeterno.
Roma, 27 maggio 2015
USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.