Taglio FUA, attacco al salario dei lavoratori e alle funzioni dell'ex ministero del Lavoro: giovedì assemblea al MEF
Riteniamo quello che sta avvenendo in questi giorni, con il previsto taglio dei Fondi Unici 2015/16 da parte del MEF, un vero e proprio attacco politico alle funzioni dei lavoratori dell’ex Ministero del Lavoro e un attacco senza precedenti ai salari.
Con la spending review il governo ha dato mandato al MEF di mettere le mani sul salario accessorio dei ministeri, colpendo proprio quelle amministrazioni più deboli “politicamente” perché ritenute inutili e desuete.
Dopo aver affossato, nel corso dell’ultimo ventennio, a botte di decreti legge parte dei diritti legati al mondo del lavoro e dopo aver assestato il colpo di grazia con l’emanazione del jobs act, si colpisce direttamente l’amministrazione deputata alla vigilanza e alla tutela di tali diritti e tutele, prima destrutturandola, poi privando i lavoratori financo della certezza del salario stabilito nei precedenti e ormai lontani CCNL.
Del resto, se intendono farci credere che il lavoro è diventato una “regalia”, una gentile concessione da parte di una sorta di ente superiore, anziché un diritto sancito nell’ incipit della Costituzione; se la figura del datore di lavoro deve essere scambiata con quella del “donatore di lavoro”, che nella sua immensa generosità elargisce lavoro: parole come diritto salariale, sicurezza sui luoghi di lavoro, tutela dei propri diritto e dignità professionale risultano, appunto, pretese inutili e desuete.
Sono, quindi, inutili e desueti anche coloro i quali esercitano o dovrebbero esercitare le funzioni che tutelano tali diritti. Colpire questi lavoratori significa sottolineare nuovamente che l’idea futura di Pubblica Amministrazione, in questo paese, deve essere sempre più lontana dalla solidarietà, dalle tutela dei più deboli per virare bruscamente verso uno Stato di tipo sempre più autoritario.
Del resto delle 7000 e passa assunzioni previste nella Legge di Stabilità per il 2018 meno di 2000 riguardano le P.A., mentre più di 5000 sono relative all’assunzione delle forze dell’ ordine.
Eppure dai dati forniti dall’INAIL, nei primi mesi dell’anno corrente rispetto al precedente, gli incidenti sul lavoro sono in forte aumento; mentre dai dati forniti dal Viminale omicidi, furti e rapine sono in notevole calo. Ma l’indirizzo del governo è quello di assumere forze dell’ ordine.
In luogo di ispettori tecnici del lavoro: ispettori di polizia. In luogo di tutele dei diritti: repressione. Alla faccia della sicurezza sui luoghi di lavoro e della salute e delle vite dei lavoratori.
Quindi, l’operazione che si sta tentando al MEF (che da organo di controllo è diventato sempre più organo di ingerenza) non è una semplice verifica e contestazione di presunti errori contabili ma una vera e proprio entrata a gamba tesa contro le già scarse risorse della nostra amministrazione e mette in serio dubbio, come se non ce ne fossimo già accorti, l’importanza delle funzioni svolte dai lavoratori di Ministero, INL ed ANPAL.
In difesa delle proprie funzioni, in difesa del proprio salario invitiamo tutti i lavoratori dell'ex Ministero Lavoro a scendere in piazza partecipando alla grande assemblea nazionale che si terrà unitariamente alle altre organizzazioni sindacali sotto la sede del MEF in via XX settembre a Roma il 26 ottobre.
E’ necessaria una grande partecipazione di lavoratori per ribadire che se le cose non verranno risolte in tempi brevissimi il 26 ottobre sarà solo l’inizio di una battaglia per rivendicare
SALARIO DIGNITA’ E DIRITTI
USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro