Servizio Politiche del Lavoro: meglio tardi che mai
Con il comunicato dal titolo “Servizio Politiche del lavoro? Forse.” denunciavamo la scelta della Direzione della DPL di Roma di non consentire adeguata soluzione alla questione occupazionale degli oltre 250 dipendenti a tempo indeterminato, messi in mobilità dalla Gemma spa, mediante convocazione delle parti per la trattazione della controversia collettiva in atto.
Ebbene, il 28 Ottobre, dopo due mesi di tempo persi fra indicazioni contraddittorie, ripensamenti e riunioni rinviate presso la DPL, tutte le parti sociali interessate alla vicenda, tanto Roma Capitale quanto le due aziende interamente partecipate Roma Entrate spa e Risorse per Roma spa, con le sigle sindacali rappresentative di tutti i lavoratori, sottoscrivevano davanti la DPL SPL di Roma quell’accordo che, fino a pochi giorni prima, sembrava essere un miraggio, liquidato come passaggio inutile dalla stessa Direzione dell’Ufficio,e che invece ha definito tutte le condizioni affinché la Spa Risorse per Roma si obbligasse, come in effetti dichiarava, ad assumere ex novo tutti i dipendenti licenziati dalla Gemma SpA.
Prima ancora di questa retromarcia, davvero sorprendente, risultavano già programmate le conciliazioni individuali e si paventavano accordi individuali nei quali la parte lavoratrice avrebbe rinunciato alle proprie pretese senza alcuna certezza circa la reciproca concessione di assunzione da parte della spa Risorse per Roma.
Il sopravvenuto e necessario rinvio dei tentativi obbligatori di conciliazione consentiva la coerente adesione degli accordi individuali ai contenuti quadro dell’accordo collettivo del 28 Ottobre.
E pazienza se gli accordi individuali conseguenti all’accordo collettivo avrebbero potuto comunque essere gestiti con qualche accorgimento in più …
Ai lavoratori interessava unicamente che, ancora una volta, in forza dell’impegno assunto con il verbale di accordo del 28 ottobre ed a seguito della conseguente Delibera di Giunta per il conferimento del servizio condono alla spa Risorse per Roma, quest’ultima si obbligasse nei confronti di ciascuno di essi alla nuova assunzione in data certa.
Il 19 Novembre 2010 tutti i lavoratori riprendevano quindi servizio alle dipendenze della spa Risorse per Roma, alle medesime condizioni e normative preesistenti.
Insomma, possiamo affermare senza tema di smentita che stavolta ha trionfato l’autonomia collettiva su quella individuale, con buona pace di quanti, fino ad un momento prima di arrendersi all’evidenza, si sono affannati a dimostrare il contrario.
Ci sembra una bella lezione, innanzitutto di tenacia e perseveranza dei lavoratori, ai quali davvero auguriamo la stabile esistenza lavorativa che meritano.
Ora, però, ci auguriamo che al coraggio di cambiare idea sulla gestione di questa vicenda, la Direzione della DPL sappia coniugare un’adeguata risposta efficiente ed efficace ai cambiamenti imposti sia dall’entrata in vigore del c.d. collegato lavoro, sia dal riordino degli uffici territoriali .
Tra le competenze assegnate alle nuove Direzioni Territoriali figurano quelle in materia di vigilanza, sempre più uniformate nel loro esercizio per tutti gli ispettori dei vari enti pubblici preposti, mentre il potere ingiuntivo in esecuzione delle sanzioni irrogate resta prerogativa degli uffici del contenzioso delle amministrazioni periferiche del lavoro;
quelle del controllo dei flussi immigratori, ridotte alla spartizione provinciale del numero di anime fortunate destinate all’ingresso nel nostro Paese alle condizioni capestro della novellata legge Bossi- Fini;
quelle delle commissioni di certificazione, istituto definito da molti e qualificati operatori un “mostro giuridico” , che ci auguriamo venga presto abrogato, se necessario anche con consultazione referendaria;
quella specifica della mediazione delle controversie di lavoro, non solo, dunque, e non in via esclusiva o prioritaria delle controversie individuali.
E se nel quadro di riferimento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali continua a darsi per il prossimo triennio “ampia attenzione alle attività di mediazione fra le parti sociali nelle vertenze collettive di lavoro in tutti i settori privati”, è necessario che tutti i Funzionari del servizio politiche del lavoro comprendano la necessità di difendere il poco che resta, nel quadro normativo vigente, a tutela dei lavoratori, che poi è il solo modo per difendere efficacemente il proprio ruolo pubblico senza arrendersi ad un “destino” fatto soltanto di incarichi arbitrali, cioè di giustizia di natura privatistica e di concorrenza con gli enti bilaterali, con i consigli provinciali dei consulenti del lavoro e con fondazioni private varie. Un film che abbiamo già visto con le c.d. politiche attive del lavoro dove quote sempre più consistenti di esse oggi sono gestite “sul mercato” in modo per lo più clientelare e in barba ai Centri Provinciali per l’Impiego.
Ma siccome noi al destino non ci crediamo continueremo a batterci contro un sistema che sta portando progressivamente l’Italia verso l’annientamento di ogni forma di coesione sociale.
RdB P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.