SE POTESSI AVERE 40.000 €

Accordo sulla formazione

Roma -

Parlare di formazione di fronte al perdurare dei comportamenti tenuti dall’amministrazione negli ultimi mesi, se non anni, rischia di tradursi in fumo negli occhi dei lavoratori.

Questo è quanto avevamo espresso nel precedente comunicato, e questo vale sia per la vigilanza sia per l’informatica.

 

L’accantonamento di 40.000 € per successivi progetti di formazione per il personale informatico rischia infatti di essere fuorviante e di tradursi in ulteriore fumo negli occhi, di fronte al vuoto assoluto di progettualità da parte dell’amministrazione e di assenza di una qualsiasi proposta sull’utilizzo del personale inquadrato nell’area informatica e del loro inserimento all’interno dell’organizzazione degli uffici. Mancanza ancora più grave, se pensiamo che sono passati ben 15 mesi dopo la sottoscrizione del contratto da parte dei colleghi informatici !

 

La stessa timida proposta avanzata dall’amministrazione al tavolo di contrattazione, un corso di formazione per informatici sull’utilizzo di … Word, non è, come molti hanno pensato, un simpatico momento di ilarità ma rappresenta perfettamente qual è oggi il punto di partenza per un confronto: lo 0 (zero) assoluto.

 

Di esempi del genere, ne troviamo a bizzeffe, dal contenuto delle prime indicazioni operative per l’attività degli informatici (il cambio del pannolone, pardon, della cassetta al server) alle ultime esternazioni contenute nella circolare 9/2008 sul FUA 2008 dove si da indicazione di conteggiare il personale informatico degli uffici territoriali tra la forza lavoro applicata nella gestione amministrativo-contabile, ma solo quello impegnato in attività trasversali come la manutenzione hardware (?!), non quello impegnato in attività informatiche legate ad un preciso prodotto, quale  … inserimento dati per la vigilanza !!!

 

Oggi, anno domini 2008, l’informatica è  vista come l’attività di inserimento dati al computer.

Anche in questo caso non si tratta di una simpatica barzelletta, né di una incauta scivolata, ma rappresenta perfettamente lo stato di questa amministrazione, il punto di partenza per l’avvio di un confronto sui sistemi informativi: il vuoto.

Come se questa amministrazione fosse rimasta totalmente estranea ad una discussione ampiamente matura ed ormai quindicennale su informatizzazione della PA, sistemi informativi (si, proprio sistemi informativi e non informatica), gestione dei procedimenti, ruolo delle nuove tecnologie nei processi di organizzazione e riorganizzazione della PA come momento nevralgico per rafforzarne la capacità di risposta ai bisogni del cittadino, ruolo di chi ha competenze nelle nuove tecnologie all’interno dei processi di riorganizzazione.

 

Come diceva un certo signore, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

Il sospetto è che non si tratti di semplice insipienza ma di una ben deliberata strategia volta a selvaggi processi di esternalizzazione di tutto il possibile, mentre altri si trastullano in discorsi da cortile sui fannulloni.

 

Ed allora ecco progetti, progettini, programmi e programmelli, totalmente sconnessi e scollegati tra di loro e possibilmente dal costo esorbitante, giusto per dare ragione a quell’ente che ha ormai semplicemente il ruolo di grillo parlante (ma con enormi responsabilità anch’esso, il CNIPA, Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione) : l’incapacità delle amministrazioni di far sistema. Appunto.

 

Ed allora ecco il programma, ed il relativo appalto, per le vertenze, per la gestione del personale, per il legale, per la formazione, per la gestione dei corsi di formazione del personale (è pronto? ), per qualsiasi starnuto previsto dagli infiniti commi del mare normativo, e il portale della vigilanza, e la borsa lavoro e le comunicazioni on line, e lo SGIL  in un susseguirsi ininterrotto di finanziamenti che prendono, … quale via?

 

Mentre i colleghi negli uffici cercano di soppravvivere con il mitico STINGER (correva l’anno 1997) o con prodotti forniti gentilmente dalla “volontarietà” di qualche collega, il Ministero nel 2008 è impegnato nella realizzazione di un “cruscotto informativo delle ispezioni”.

Finanziamento previsto 600.000 € (one milliard del vecchio conio). Bruscolini.

 

Aspettiamo con ansia la realizzazione del “portale CIGS”; con i quasi 12 (dodici) milioni di euro necessari “per la compiuta realizzazione dell’obiettivo”, rimarremo senza fiato. Altro che effetti speciali.

 

Nell’era della “gestione elettronica dei documenti”  e del workflow documentale, che fa tanto bello scriverlo, soprattutto in inglese, ci ritroviamo con il programma del protocollo che tutti hanno avuto modo di ammirare in questi mesi ? Vogliamo parlare dei relativi costi?

 

Del resto siamo anche in grado di emettere un bando, scadenza 4 giugno, per comprarci …un motore di ricerca umano. Una società, esterna, che sceglie e ricerca la documentazione che potrebbe esserci utile e la inserisce, (in un altro portale?).

E il sistema documentale, del Sole24Ore, accessibile dalla Intranet?

 

Forse è il caso di cominciare a fare due somme e qualche considerazione. Da sommare vi sono i finanziamenti in uscita negli ultimi anni, le considerazioni da fare sono sul cosa si è avuto in cambio.

 

In questo contesto vengono accantonati 40.000 € per la formazione (non si sa ancora quale) degli informatici.

Ormai che abbiam peccato …

 

Non vorremmo ritrovarci con una proposta, prendere o lasciare, di formazione sull’uso, da parte degli informatici, di prodotti innovativi quali il Folium, il “programma del protocollo”, o l’ormai leggendario SGIL, magari tenuti dalle stesse ditte fornitrici. Non si sa mai, 40.000 € …

 

Abbiamo una proposta? Certo, ma è sovversiva: seguire per una volta le linee strategiche proposte dal CNIPA!!

 

Se il contesto è quello che abbiamo descritto, e lo è, non va dispersa l’esperienza dei corsi di formazione a cascata del 2007 sulla “Gestione elettronica dei documenti” che vanno ripresi ed ampliati.

 

Se per migliorare la qualità del servizio pubblico l’innovazione tecnologica deve andare di pari passo con la rivisitazione dei processi lavorativi , non dimentichiamo che molti dei ”nuovi” informatici, ben prima di superare l’ostacolo del corso-concorso avevano superato il muro, con relativo esame finale, dei vecchi corsi del progetto RUPA, tra i quali quello relativo alla famigerata “reingegnerizzazione dei processi”. Competenze che non vanno disperse, ma aggiornate ed estese.

E per finire, ma non per importanza, proprio per razionalizzare la spesa per l’informatica diamo finalmente avvio all’introduzione del software open source, come previsto dalle linee d’azione Cnipa, con un corso di formazione sulle metodologie di migrazione verso i prodotti open source.

                    

Tutto ciò rischierebbe comunque di essere fuorviante se non accompagnato da un credibile progetto di inserimento del personale informatico nell’organizzazione degli uffici che li veda concretamente partecipi di scelte che vadano, finalmente, verso un approccio complessivo e coordinato, il famoso “approccio di sistema”.

 

E di tutto questo i primi a beneficiarne sarebbe il personale tutto, amministrativi ed ispettivi, alle prese ogni giorno con ritardi ed inefficienze dell’informatizzazione.