Riorganizzazione ministero e rientro in presenza: esiti dell’incontro con l’Amministrazione del 14 marzo 2022

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Il 14 marzo le OO.SS. e la RSU sono state convocate dall’Amministrazione per proseguire il confronto sulla riorganizzazione del Ministero e sul conseguente trasferimento di personale, i cui criteri erano stati definiti dalla parte datoriale con informativa pubblicata sulla intranet il 4 marzo u.s. e che si riassumono:

Al fine di consentire un ordinato e chiaro trasferimento delle attività, le DD.GG. interessate hanno predisposto il verbale di passaggio di consegne ai CDR che hanno acquisito competenze, individuando anche i contingenti di personale che - sulla base del criterio della competenza maturata nelle attività effettivamente svolte - dovrà transitare insieme alle funzioni, al fine di assicurare sin da subito la continuità dell’azione amministrativa attraverso la valorizzazione delle professionalità del personale già impiegato nei settori maggiormente coinvolti dalla riorganizzazione.

È apparso subito evidente che la correttezza, la trasparenza e la coerenza non sono prerogative dei vertici di questo Ministero, infatti gli ordini di servizio - fatte salve le Divisioni transitate in toto da una Direzione generale all’altra - hanno riguardato unità di personale estranee alle competenze trasferite, così da vanificare, da un lato, la prosecuzione dell’attività amministrativa, dall’altro creando un malcontento tra quei colleghi che senza preavviso, da un giorno all’altro, si sono visti trasferire senza un reale motivo.

Inoltre, in alcuni casi sono state trasferite competenze, con fantasiosa ingegneria amministrativa, senza le corrispondenti unità di personale che fino ad oggi le svolgevano.

Ciliegina sulla torta l’Amministrazione, per acconsentire alla richiesta unitaria di Cgil Cisl Uil, ha deciso di congelare l’efficacia dei trasferimenti disposti con gli Ods, chiedendo ai responsabili dei Cdr di inviare i piani operativi e di lavoro di tutto il personale, al fine di individuarne le effettive competenze, operazione dall’esito a dir poco disastroso che ha portato alla decisione di mantenere attivi solo i trasferimenti di lavoratori appartenenti alle Divisioni interamente transitate, che quindi non avranno possibilità di scelta, mentre a tutti gli altri sarà data la possibilità di partecipare agli interpelli che si apriranno per le varie Direzioni generali.

Questa decisione è per l’USB iniqua, antidemocratica, divisiva e pertanto inaccettabile perché va a favore di qualcuno e a discapito di altri, non garantendo a tutti i lavoratori i medesimi diritti di scelta.

È il momento che chi di dovere si prenda le proprie responsabilità, quelle per cui è profumatamente pagato, perché non si può attuare la riorganizzazione di un Ministero sulla pelle dei lavoratori, con uffici ancora oggi sotto organico e competenze sempre più numerose e complesse, e l’arrivo di nuovi funzionari assunti dai concorsi non fa che aggravare i carichi di chi avrà, oltre alla propria attività istituzionale da portare avanti, anche il compito di affiancarli per garantire la dovuta formazione.

Di pari rilevanza è il tema del prossimo rientro in servizio, che vedrà coinvolti tutti dal 1° aprile, e che sarà oggetto degli incontri programmati, ma nel frattempo ci chiediamo se l’amministrazione ha previsto postazioni sufficienti e adeguatamente posizionate e distanziate, dal momento che la fine della pandemia è stata stabilita per legge, ma smentita dai fatti.

I dati sui contagi, infatti, sono in netto aumento soprattutto nel Lazio e a Roma, dove grava gran parte dei lavoratori della p.a. e dove nulla è stato fatto per il potenziamento del trasporto pubblico, e il primo aprile rappresenta lo spartiacque per verificare se il sistema sarà in grado di reggere.

Per quanto riguarda il Ministero del lavoro, nonostante la decretazione della fine dello stato di emergenza, USB chiede comunque di mantenere attivo il protocollo del 30 luglio 2020 che individuava specifiche condizioni di sicurezza per il lavoro in presenza, e l’accordo integrativo sull’orario di lavoro del 16 ottobre 202o.

Chiediamo a tutti i lavoratori di mantenere alta la guardia, sia per quanto concerne i diritti sia per la questione salute e sicurezza sul luogo di lavoro!

Roma, 16 marzo 2022

USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro, INL ed ANPAL