Riorganizzazione della DTL di Roma
Sulle nuove articolazioni organizzative del SIL c/o questa DTL abbiamo già espresso la nostra valutazione in un comunicato uscito all’indomani della diffusione dell’ordine di servizio n. 11 del 27/02 u.s. dal titolo : “Il nuovo che avanza sa un po’ di vecchio ma non è una novità” e, più di recente, in un comunicato dal titolo “L’attacco viene dall’alto” (che alleghiamo).
Il nuovo modello organizzativo con la suddivisione dell’attività ispettiva per aree geografiche voluto ed imposto dal direttore ad interim non è un modello innovativo nel senso di “progressista” che si contrappone ad un modello arcaico e “conservatore”, ma più verosimilmente è l’adattamento totale del SIL alle raccomandazioni / direttive operative del Ministero sull’incremento delle conciliazioni monocratiche in alternativa alle verifiche ispettive, sugli accessi brevi, sulla non presa in considerazione delle denunce anonime e così via … insomma uno snellimento e una velocizzazione della funzione ispettiva che dalla cd. “direttiva Sacconi” in poi non hanno incontrato ostacolo alcuno, ma anzi hanno visto un’accelerazione grazie ad un altro “progressista” di destra (purtroppo non è un ossimoro!), l’ex ministro Renato Brunetta e alla sua illuminata riforma numerica/meritocratica.
A costo di apparire impopolari potremmo aggiungere che se la “procedimentalizzazione” dentro i nostri uffici continuerà in questo modo, il richiamo alla mancata previsione di una adeguata formazione per il personale ispettivo rischia di diventare quasi incomprensibile, aree geografiche o meno.
Ci piacerebbe che, almeno, da parte del Dirigente della DTL di Roma non venisse “normalizzata” la vigilanza tecnica o settori di essa, anche se, nella fattispecie della vigilanza nelle ferrovie, purtroppo i veri drammatici problemi sono racchiusi nel comunicato USB – Trasporti che alleghiamo.
Roma 01/09/2014
USB/P.I. - Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.