PROTESTANO I LAVORATORI DELLA DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO DI ROMA: PER CONTRASTARE L'ILLEGALITA' SERVE PIENO UTILIZZO DI TUTTO PERSONALE ISPETTIVO
Roma, martedì 29 maggio, dalle ore 10.30 - assemblea-presidio di fronte al Ministero del Lavoro - Via Vittorio Veneto 56
Le RdB-CUB P.I. sostengono e partecipano alla mobilitazione indetta dalle R.S.U. della Direzione Provinciale del Lavoro di Roma per protestare contro lo stato di abbandono in cui versa da anni la D.P.L. di Roma, che rappresenta la più grande D.P.L. d’Italia.
In un paese che vanta lo scandaloso primato di circa 4 morti sul lavoro al giorno, gli ispettori vengono utilizzati a “macchia di leopardo”, senza una effettiva continuità dell’azione di vigilanza e quindi senza una loro reale diffusione sul territorio tale da contrastare efficacemente attraverso la prevenzione e la repressione, l’illegalità da parte delle aziende - questa sì molto diffusa - e le tragiche conseguenze dell’ imbarbarimento delle condizioni di lavoro.
Si rivendica dunque che tutto il personale ispettivo sia utilizzato sui territori al fine di combattere il lavoro nero, per il recupero del sommerso contributivo e per la sicurezza sui luoghi di lavoro; l’assunzione di un congruo numero di Ispettori Tecnici; che vengano messi a disposizione mezzi e risorse necessari al proficuo utilizzo di tutto personale della D.P.L; la disponibilità di risorse economiche necessarie a garantire una maggiore efficienza dell’attività ispettiva nonché l’assegnazione delle dotazioni di protezione indispensabili per il personale ispettivo nello svolgimento della propria funzione sui posti di lavoro.
Si rivendica inoltre che i circa 400 ex addetti alla vigilanza, attualmente sottoutilizzati rispetto alla loro capacità professionali e operanti in qualità di Ispettori, vengano riconosciuti come tali per la professionalità e l’esperienza espressa in decenni di lavoro e siano considerati una ricchezza da utilizzare sui territori. Una distribuzione dei carichi di lavoro improntata all’efficacia del servizio svolto deve diventare un obiettivo prioritario: ispezioni, vertenze ed arbitrati non possono essere considerati alla stregua di prodotti da immettere sul mercato e la produttività non può sacrificare la qualità dell’intervento, pena la totale sfiducia dei cittadini nel Servizio Ispettivo e nel Servizio Politiche del lavoro.