MINISTERO DEL LAVORO:Annullata la videoconferenza sui fondi pensione Sirio.
“…. a causa di sopravvenute esigenze organizzative e logistiche” queste le laconiche motivazioni con le quali il Direttore Generale della D.G. PIBLO annulla e rimanda genericamente a settembre la video conferenza prevista per il 16 luglio per propagandare i fondi pensione Sirio al Ministero del Lavoro.
Nel frattempo, nello stesso giorno, nonostante la canicola, un nutrito gruppo di lavoratori, sotto le bandiere della USB, ha dato vita ad un presidio presso la sede del Ministero di via Flavia dove si sarebbe dovuta tenere la video conferenza gestita dai rappresentanti dei CdA del Fondo lautamente remunerati per il loro lavoro di imbonitori.
Ci viene il sospetto che “le sopravvenute esigenze” abbiano, oltre che con il presidio annunciato e svolto, anche e soprattutto, a che fare con le “fastidiose interferenze” che la USB ha messo in campo per denunciare questa strana collaborazione tra Amministrazione e piazzisti sindacali.
Saranno mica i comunicati di denuncia giornalieri e le migliaia di firme già raccolte e inviate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Semplificazione e poi girate a centinaia al Capo di Gabinetto e al Direttore Generale del Personale del Ministero del Lavoro a creare ripensamenti dell’ultima ora in un Amministrazione che prontamente aveva dato la sua disponibilità ad accogliere chi chiede i soldi della buonuscita dei lavoratori per investirli sui mercati finanziari con tutti i rischi ad essi connessi ?
La versione ufficiosa è che, in tutta fretta, il Ministro Giovannini ha convocato le parti sociali sui contratti flessibili in relazione all’ EXPO 2015: ma la strigliata alle parti sociali (così è stata definita da alcune testate giornalistiche) è durata così poco (dalle 9.00 alle 10.00 un’ora circa) da non poter giustificare formalmente il rinvio della video conferenza che sarebbe dovuta tenere dalle 10.30 !!
Ma della versione dell’ Amministrazione poco ci interessa: l’USB nel pubblico, così come nel privato, si batterà perché la barcaccia messa in acqua con l’intento di rapinare il TFS dei lavoratori pubblici affondi in un mare di NO spediti come siluri dai lavoratori stessi.
A settembre, se si renderà necessario, saremo di nuovo sotto il Ministero del Lavoro e sotto tutti quegli altri Ministeri ed Enti che si faranno complici di piazzisti sindacali venuti a vendere i loro prodotti scaduti credendo di potere utilizzare impunemente i mezzi, le risorse e il personale della Pubblica Amministrazione per infinocchiare i lavoratori.
AFFONDIAMO I FONDI
Roma, 16 luglio 2013
USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.