Ministero del Lavoro, il disabile nello sgabuzzino
Presso la sede di Via Flavia, vicino a uno degli ingressi secondari affacciato su via Carducci, esiste una sorta di stanzetta, (poco più di 2 metri per 2) allocata al piano rialzato.
Fino ad un mese fa la stanzetta (che forse sarebbe più opportuno chiamare sgabuzzino!) era vuota.
Del resto come si potrebbe mai pensare di allocare un lavoratore in uno spazio così ristretto privo di impianto di condizionamento e di collegamento telefonico e, soprattutto, con quali funzioni, visto che il pesante portone, viene aperto di rado solo per far transitare, ad occasione, gli automezzi più grandi !
Ebbene da un mese non è più così!
L’Amministrazione, che continua a stupirci con le sue mirabolanti trovate, è riuscita ad allocare in quella postazione una lavoratrice disabile con l’unica consolazione di un computer!
Quindi, poco sotto uno degli ascensori di servizio, la lavoratrice siede in una sorta di sgabuzzino delle scope, faccia al muro del tunnel d’uscita, senza nessun compito, senza alcuna disposizione di servizio, in virtù del fatto che forse, senza una vera ragione, viene ritenuta da alcuni indesiderabile e da altri di poco o nulla utilità.
In sostanza un pacco fastidioso da spostare anche in un luogo inutile, insalubre, nemmeno collegato telefonicamente con il resto degli uffici, in una sorta di incomprensibile punizione.
A cosa è adibita la lavoratrice:
controlla il via vai dell’ ascensore prospicente!?!
E’ addetta all’ apertura manuale del portone!?!
Lei che a mala pena per la sua altezza arriva alla serratura e che, comunque, per la sua piccola corporatura e, soprattutto, per il tipo d’invalidità, non dovrebbe né potrebbe essere adibita o di alcuna utilità all’apertura del portone stesso!?
Qualsiasi persona con un minimo di sensibilità passando davanti alla lavoratrice capisce che quella condizione è penalizzante, poco dignitosa, oltremodo avvilente per chi la subisce … essere messi ad un angolo, faccia al muro, senza una funzione è assolutamente, ripetiamo, avvilente per chiunque, figuriamoci per chi nella propria vita ha dovuto e deve affrontare quotidianamente problemi seri.
Sensibilità di cui sembra assolutamente priva la Dirigenza del Personale di questa Amministrazione a cui le RSU tutte, hanno segnalato in diverse occasioni la situazione assolutamente poco dignitosa chiedendo di spostare la lavoratrice ad altra postazione di lavoro nella stessa sede.
Non possiamo più consentire che questa situazione continui nella completa indifferenza di chi ha destinato in quel luogo la lavoratrice e di chi doveva subito intervenire per trovare una soluzione.
Chiediamo e pretendiamo un’ immediato intervento: il Ministero che si dovrebbe occupare delle tutele sui luoghi di lavoro e garantirne il rispetto non può e non deve trattare in questo modo i propri lavoratori più deboli.
USB/P.I. Coord. Nazionale Lavoro INL e ANPAL