Luce sulle missioni buio sulle P.O.

Roma -

  Luci ed ombre nell’incontro organizzato ieri dall’Amministrazione con le OO.SS. .

  DIRETTIVA MISSIONI

  In tema di riconoscimento di indennità e rimborsi per le missioni, l’Amministrazione ha anticipato una nuova bozza della Direttiva in cui mostra di aver recepito molte delle proposte avanzate al tavolo di giovedì scorso.

  Riconosciamo ci siano state concrete aperture in merito alla possibilità di considerare “le località diverse dalla sede di servizio” (art. 19 DPCM istitutivo INL) come ricadenti nel territorio comunale. Secondo la nuova bozza ci sarà la possibilità di riconoscere il rimborso chilometrico per gli spostamenti infra-comunali per raggiungere “località” comunque denominate, indicative di un determinato comprensorio o propaggine quali frazioni, località marine, località agricole, distretti industriali, commerciali e/o artigianali, contrade etc.. Riconoscimenti questi che allargano le maglie di un’interpretazione che aveva provocato parecchie lamentele sui territori. Anche sull’indennità oraria registriamo un passo in avanti, più favorevole ai dipendenti: il criterio della distanza viene interpretato come percorrenza complessiva. Dunque, si avrà diritto all’indennità di € 1,50 per ogni ora qualora la missione sia superiore alle 4 ore e la percorrenza complessiva (intesa come somma tra andata e ritorno dal luogo di partenza) sia maggiore di 10 km.

  Su questi aspetti è innegabile si siano prodotti miglioramenti rispetto alla Direttiva 75/2023 e per questo abbiamo dato atto all’Amministrazione di essersi mostrata disponibile ad alcune semplificazioni e all’attuazione di migliori condizioni per i dipendenti.

  Questa O.S. resta sempre in attesa di conoscere quali passi si vorranno compiere in tema di polizze assicurative stipulate da INL che, lo abbiamo ribadito, non coprono tutti i rischi (ad es. furto e incendio durante il servizio esterno) ed espongono gli ispettori ad aggravio di costi nel caso di sinistro. Sul punto l’Amministrazione si è dichiarata pronta a discutere di convenzioni assicurative per consentire migliori condizioni nella stipula del RCA obbligatoria e agevolazioni su manutenzioni per i veicoli messi a disposizione dai dipendenti, tenuto conto che nelle casse dell’INL esistono fondi sufficienti per provvedere ai necessari stanziamenti.

  Sul punto attendiamo risposte concrete.

   REGOLAMENTO P.O.

   Qui le dolenti note.

   È proseguito il confronto con le OO.SS., presenti anche le sigle dei dirigenti, sui contenuti del regolamento per il conferimento incarichi delle Posizioni Organizzative. Avevamo chiesto:

- regole trasparenti ed oggettive per la scelta dei responsabili (almeno 5 anni di esperienza professionale, Commissione totalmente “esterna”, cause di inconferibilità anche nei casi di vincoli parentali/coniugali tra dirigenti e tra responsabili di processo, graduatoria che possa far scorrere nelle posizioni anche altri candidati idonei, etc.);

- rispetto concreto della normativa anticorruzione, in primis della rotazione degli incarichi, e non un generico riferimento alle condizioni ostative previste dal PTPC;

- aumento dei punteggi relativi ai requisiti culturali e parità di tutti i candidati ai nastri di partenza, senza privilegi per chi è già nel ruolo.

   L’Amministrazione ci ha comunicato che il requisito minimo di esperienza dovrebbe restare  di due anni, mentre le Commissioni prevederanno al loro interno presenza e voto del dirigente della struttura interessata alla P.O.. L’INL, inoltre, non ritiene opportuno all’esito delle varie selezioni creare delle graduatorie e, pertanto, in caso di revoca dell’incarico o di dimissioni, si procederà ad una nuova selezione.

   Riguardo la possibilità che l’avviso della procedura di selezione vada deserto è previsto che il dirigente possa avocare a sé le relative funzioni oppure conferire l’incarico ad un funzionario che abbia requisiti e competenze necessarie. In tale ultima ipotesi abbiamo fatto presente al tavolo che il dipendente individuato non ha alcun obbligo di accettare l’incarico.

  In tema di rotazione incarichi, restiamo sfiduciati soprattutto perché accanto ad un’Amministrazione che si è limitata a presentare qualche ritocco rispetto alla bozza in esame abbiamo notato un certo sostegno da parte di alcune sigle che si sono dette concordi (le tessere spingono!) a consentire ancora una volta il mantenimento degli stessi funzionari nelle stesse posizioni di responsabilità. Tutto ruota attorno al perpetuarsi di una vecchia pratica, molto italica: quando sta per scadere il termine di un mandato si briga per trovare il modo di allungarlo. Una consuetudine che anche stavolta (temiamo!) avrà la meglio e che produrrà la conservazione delle vecchie logiche e dei consueti rapporti di forza che restano immutati sin dalla nascita dell’INL.

   Chi ha buona memoria ricorderà come nel 2017, in avvalimento organizzativo con le strutture ministeriali, gli incarichi sono stati prorogati; nel 2019 con la nascita di processi e teams e relative nomine fiduciarie è avvenuta, in sostanza, la proroga degli incarichi; nel 2020 si è discusso per mesi con le OO.SS. arrivando ad un punto di caduta in vigore da gennaio 2021: 4 anni di incarico continuativo impediscono la presentazione della candidatura, in attuazione del principio secondo cui è opportuno che lasci spazio ad altri chi ricopre e ha ricoperto per molti anni le medesime funzioni, al di là della diversa denominazione della posizione organizzativa occupata (“Processo”, “Teams” o “Area”).

   Ebbene, oggi il buio si fa pesto! Proprio al limite dei 4 anni l’Amministrazione si è detta pronta ad applicare la regola che pone l’esclusione dalla procedura selettiva se nei dieci anni che precedono la decorrenza dell'incarico da conferire il funzionario ha ricoperto il medesimo incarico per più di nove anni. Dunque, un salto dagli attuali 4 ai 9 anni, con la conseguenza che se la decorrenza sarà fissata al gennaio 2017 (come vogliono alcune sigle) sarà possibile per chi ha un incarico di responsabile sin dalla nascita dell’INL fare un altro mandato, o addirittura altri due se la decorrenza verrà fissata al gennaio 2021. Tra qualche anno, con il pretesto di modificare le procedure di nomina, ci diranno che i 9 anni decorrono dalla riorganizzazione del 2024 e via così all’infinito prorogando di fatto, in barba ad ogni opportuna rotazione, gli incarichi in prossimità della scadenza.

   Purtroppo è la solita storia! E’ sempre la stessa musica con norme ad orologeria che prorogano, rinnovano, allungano gli incarichi esistenti, il tutto con l’appoggio di alcune OO. SS. che concordano di fatto con la scelta dell’Amministrazione di concedere un altro rinnovo agli attuali responsabili (se non addirittura due).

   Ma a questo punto perché mettere in scena questa pantomima, questa fiction fatta di bandi, domande, colloqui, punteggi etc., per non cambiare nulla e conferire gli incarichi sempre agli stessi???

   Ciò detto, è opportuno fare una precisazione.

   Noi non crediamo affatto che chi è dotato di esperienza nei ruoli di responsabilità sia da buttare via come una scarpa vecchia; noi crediamo che occorra dare la stessa opportunità anche ad altri colleghi in grado di ricoprire quel ruolo e che lo stesso/a funzionario/a con notevole esperienza debba avere la capacità e il coraggio di mettersi in gioco per altri incarichi.

    Per questo motivo, siamo convinti della necessità di dotarci di regole che impediscano il mantenimento in eterno delle stesse persone nelle stesse posizioni di responsabilità.

    In questo senso, la misura della rotazione (propria di ogni normativa anticorruzione) serve ad evitare che nei centri decisionali si stratifichino particolari interessi su determinate attività. Ma rotazione significa anche consentire crescita professionale per quanti vogliono mettersi in gioco ricoprendo responsabilità che non devono essere appannaggio di un solo funzionario per troppo tempo.

   Una P.A. in cui si realizza davvero la rotazione degli incarichi apicali è una P.A. evoluta, che si affida a nuove risorse e che trae linfa da competenze e professionalità che possono essere espresse anche da altri soggetti rispetto ai soliti. Mettere a concorso veramente (non per finta!) il ruolo di responsabili, consentire a tutti di trovarsi nelle stesse condizioni ai nastri di partenza di una selezione significa aprire al cambiamento, significa migliorare ed evolversi concretamente. 

   Anche stavolta però, ci hanno detto, sarà per la prossima volta!

    DIRETTIVA INCENTIVI FUNZIONI TECNICHE

    L’amministrazione ha dato informativa sulla regolamentazione degli incentivi legati alle funzioni tecniche previsti anche dal nuovo codice dei contratti pubblici. Si tratta, in sostanza, di distribuire la percentuale del 2% delle somme derivanti dalle procedure di affidamento di forniture e servizi.

   Attualmente i beneficiari sarebbero individuati in alcune figure come i RUP (per la fase di progettazione) e i DEC (per la fase di attuazione). L’Amministrazione ha prospettato l’istituzione di un albo con conseguente possibilità dei colleghi impegnati nei collaudi forniture a partecipare alla distribuzione dei fondi accantonati.

   Come USB P.I. abbiamo avanzato qualche dubbio sul piano delle relazioni sindacali. A parer nostro, più che informativa ci dovrebbe essere accordo con le OO.SS. in materia di distribuzione incentivi (vedasi Ministero degli Interni). Oltre a ciò abbiamo chiesto la massima trasparenza nella distribuzione di ogni emolumento e di introdurre meccanismi di rotazione verificabili da parte delle OO.SS.. Abbiamo sollecitato l’Amministrazione ad utilizzare parte dei fondi introitati (il 20% secondo l’art. 45, comma 7 del codice appalti) nell’attivazione di specifici percorsi formativi, di specializzazione e copertura degli oneri assicurativi per il personale che svolge funzioni tecniche in modo da consentire la più ampia distribuzione degli incentivi ad un numero maggiore di colleghi.

    Roma, 14 febbraio 2024  

     USB P.I.

    Coordinamento Nazionale INL-MLPS-ANPAL