Legge 104 la programmazione del dolore
Nel corso degli anni più e più volte siamo intervenuti, nostro malgrado, sulla legge 104/1992 a causa, spesso, delle cattive interpretazioni da parte dell’Amministrazione e dei direttori degli Uffici, vuoi in relazione alla frazionabilità dell’orario e al conteggio dei giorni di assenza dal servizio per il calcolo della produttività, vuoi per la verifica della sussistenza dei presupposti per il riconoscimento dei permessi, vuoi per la presunta necessità di programmazione settimanale degli stessi.
Su quest’ultimo punto continuano ad essere emanati da parte dei direttori di alcuni ispettorati, fogli di istruzione ove si impone ai dipendenti “beneficiari” (sic!) del diritto, la comunicazione preventiva dei permessi con “congruo anticipo”, specificato il “congruo” in tre o addirittura cinque giorni prima. Quando non arrivano disposizioni per scritto (i direttori più accorti se ne guardano bene!) queste sono suggerite a voce quali “indicazioni” da parte della dirigenza.
Purtroppo l’unica cosa ad essere stata programmata davvero, dalla riforma Brunetta in poi, è l’attacco senza quartiere ai diritti dei lavoratori pubblici incominciando proprio dai soggetti più deboli e bisognosi di specifiche tutele, ma – come abbiamo già in passato sottolineato – a volte chi dirige gli uffici territoriali, riesce ad andare oltre le stesse punitive e malefiche intenzioni di Renato Brunetta.
Ribadiamo che solo in alcuni casi i permessi possono essere programmati ma senza alcun obbligo da parte del dipendente, cioè quando essi attengono ad esami e visite preventivamente prenotati le cui date, comunque, possono essere soggette a spostamenti dell’ultimo momento sia da parte dell’interessato sia da parte del medico o della struttura sanitaria, su cui però nessuno ha il potere di sindacare.
I permessi ex legge 104/92, per loro stessa “natura” sono SEMPRE riconducibili a situazioni di urgenza ed il dolore non si programma, MAI.
Ci si devono solo provare con il nuovo CCNL!
USB/P.I. COORDINAMENTO NAZIONALE LAVORO