Lavoro da remoto e messa in sicurezza dei lavoratori: al Ministero del Lavoro si può fare (chi glielo ha detto, al ministro Brunetta, di smantellare lo smart working?)
A seguito dell’incontro in data 10 gennaio tra le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dell’Amministrazione, oggi 13 gennaio è stato inviato a OO.SS e RSU il testo in relazione al lavoro da remoto preventivato per i prossimi tre mesi presso il Ministero del Lavoro.
In accoglimento delle richieste e sollecitazioni delle OO.SS. e in concerto con esse, l’Amministrazione ha disposto che fino al 13 febbraio la presenza sul posto di lavoro si limiti ad un giorno settimanale e nel mese successivo a due giorni, questo al fine di tutelare il personale in un momento in cui la pandemia ha raggiunto numeri sempre più pesanti.
Al di là dei diktat del Ministro della Funzione Pubblica e delle sue esternazioni accompagnate da circolari intese a smantellare lo smart working, a nostro avviso proprio quest’ultimo (nell’attuale condizione) è diventato strumento essenziale a tutela della salute sui posti di lavoro e deve essere utilizzato dalle Amministrazioni nel modo più esteso possibile.
Oltre ciò, il testo dell’Amministrazione stabilisce in modo innovativo, rispetto ad un recente passato, l’estensione della tutela riservata ai lavoratori fragili fino al 28 febbraio anche per i caregiver, nonché l’estensione di tale tutela anche a quei lavoratori che assistono o coabitano con famigliari sottoposti a terapie salvavita.
Ribadito il diritto al buono pasto in lavoro da remoto, della possibilità di fruire di tutti gli istituti previsti dal contratto e introdotta la possibilità di fare lavoro straordinario (previa autorizzazione).
Quindi, è vero: si può fare… e al Ministero del Lavoro lo stiamo dimostrando in modo inequivocabile.
USB Pubblico Impiego - Coordinamento Nazionale Lavoro, INL ed ANPAL
Roma, 13 gennaio 2021