ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO- TECNICAMENTE ISPETTORI
Sono più di tre al giorno i morti sula lavoro.
E’ una guerra che si perpetua ogni giorno e non trova soluzione.
Abbiamo già detto che la sicurezza nei luoghi di lavoro non si fa solo verificando l’applicazione delle norma antinfortunistiche, che questa guerra può essere fermata solo mettendo in discussione le condizioni del lavoro, dagli orari, ai carichi, ai contratti, agli appalti.
Se non si fa questo è come se per prevenire le vittime delle armi da fuoco ci preoccupasse della meccanica dello strumento ma non della mano che l’impugna.
Se si volessero potenziare le aree tecniche degli Ispettorati Territoriali con ispettori ordinari per fare questo, saremmo di fronte ad una cosa sacrosanta.
Ma non è così.
L’obiettivo è sopperire alla carenza di ispettori tecnici, non assumendo ... tecnici, ma riconvertendo allo scopo un po’ di ispettori ordinari.
… Un terzo a fare gli accertatori per gli Istituti, un altro po’ a controllare la presenza o meno di una tavola fermapiede e quel che resta a caccia di pizzettari e fruttivendoli a raccattare un po’ di lavoro nero dove non manca mai...
Certo se si pensa che l’ispezione tecnica consista nel controllare se vi sia o meno la tavola fermapiede, chiunque potrebbe farla, chiunque con un paio di settimane ne avrebbe le necessarie competenze.
La verità però è un’altra ed i vertici dell’Ispettorato Nazionale dimostrano di non conoscerla o, meglio, di non volerla conoscere.
Fin dall’introduzione della 626 la filosofia della sicurezza sul lavoro è stata ribaltata e le imprese non sono chiamate al rispetto di singole regole codificate ma a progettare la sicurezza.
In teoria.
Nella pratica la valutazione dei rischi, i Piani di Sicurezza e Coordinamento, i Fascicoli dell’opera, i Piani Operativi di sicurezza – per citare solo i principali documenti degli ambiti di competenza degli ispettori tecnici dell’Ispettorato – sono una stolida e ripetitiva produzione di carta, un esercizio burocratico con cui si adempie formalmente ad un obbligo, ma che non ha alcuna ricaduta sull’effettiva organizzazione del lavoro.
La filosofia della sicurezza è in questo nodo totalmente vanificata a solo vantaggio dei produttori di softwere e degli studi tecnici che in questo ambito mettono in capo una professionalità prossima allo zero.
L’ispettore tecnico che serve, allora, non è quello che in cantiere si limita a contestare una violazione evidente, ma è quello in grado di dare dignità alla complessa architettura della sicurezza, chiamando tutti gli attori, dal committente al coordinatore, dall’impresa ai lavoratori ad assumersi fattivamente ed efficacemente il proprio ruolo.
Questo ispettore non si improvvisa, non nasce da un atto di buona volontà. Occorre che questo ispettore si formi avendo come base il necessario bagaglio di competenze tecniche.
NESSUN ISPETTORE ORDINARIO DEVE ANDARE A COPRIRE LA CARENZE DELLE AREE TECNICHE
SUBITO NUOVI CONCORSI PER L’ASSUNZIONE DI NUOVI TECNICI
U.S.B. Pubblico Impiego – coordinamento nazionale Ispettorato Nazionale del Lavoro