INL, USB: altro che parità

Roma -

È semplicemente agghiacciante come si stia ripetendo lo stesso incubo: USB P.I., giovedì scorso, è tornata sui 55 milioni per incremento perequazione 2023, l’Amministrazione ha scoperto le carte e ha confermato che non risulta alcuna partecipazione del personale INL al fondo previsto dal D.L. 44/2023, destinato all’omogeneizzazione dei trattamenti dal 2023 in avanti.

Insomma, colpo di grazia! Sperequati anche nel 2023 e per gli anni a seguire, con DPCM attuativo che ripeterà le formule che ci escludono, umiliati costantemente da amministrazioni più protette politicamente! Poi cadiamo dalle nuvole quando i vincitori dei concorsi non si presentano per prendere servizio…

Eppure, nella fase di conversione del D.L. 44/2023, i vertici dell’INL ed il Ministero del Lavoro erano stati sollecitati per accertarsi della nostra inclusione (ns. comunicato allegato del 15 maggio “55 milioni e gli arretrati“).

Ci chiediamo, allora, se la Ministra Calderone e il Direttore Pennesi siano intervenuti per evitare il ripetersi dell’ennesima esclusione visto che due mesi fa abbiamo chiesto all’INL e al vertice politico di agire per scongiurare proprio quello che temevamo si realizzasse, ancora una volta, sulla pelle dell’intero personale dell’INL.

Resta l’amara constatazione che sul tavolo del Governo l’INL è perennemente ignorato su ogni incremento del salario accessorio mentre le solite amministrazioni si vedono riconosciuti aumenti per decreto legge!

C’è una grave ed evidente responsabilità politica…cosa sta facendo il dott. Pennesi per tutelare i propri dipendenti?

Proprio sul tema arretrati dal vertice politico non riceviamo alcun segnale. Alla fine dell’incontro del 13 giugno il gabinetto della Ministra, dopo una riunione a dir poco surreale, aveva rinviato visto che nulla bolliva in pentola. Ebbene, da quella data in avanti se passiamo in rassegna i decreti in fase di conversione nessuno di questi riguarda i trattamenti economici del personale dell’INL.

Anzi, con il D.L. 75/2023 si è registrata la sonora bocciatura da parte del MEF del rientro delle somme del D.L. 146/201 nei fondi incentivanti per il personale ispettivo.

Stesso decreto che non prevede un bel nulla sul tema arretrati.

L’INL risponde che ha riproposto la norma al Ministero del Lavoro e resta convinto che si possano utilizzare gli avanzi, ma è un anno che il MEF rigetta ogni pretesa sul surplus di bilancio mentre il vertice politico latita.

E’ passato (questo c’è nel D.L. 75/2023!) il raddoppio del numero dei dirigenti di livello generale, da 4 a 8, con la stessa norma scritta per consentire la futura riorganizzazione dell’INL, previa approvazione della Ministra e senza maggiori oneri per le casse dello stato (come al solito).

Insomma, in attesa di conoscere le linee di riorganizzazione dell’INL, tra il 13 giugno ed oggi nessun decreto risolve la disparità salariale in atto, anzi la accentua per il futuro visto che già da quest’anno gli altri dipendenti del “comparto Ministeri” (che oggi non esiste più) vedranno un aumento della propria indennità di amministrazione.

Ed è proprio di questi fatti che dovremmo tener conto ogni volta in cui mettiamo a disposizione la nostra competenza professionale, gli strumenti e i beni personali (macchine, telefoni, ecc…) per raggiungere gli obiettivi numerici da presentare nelle sedute parlamentari, nei convegni e nelle conferenze stampa, durante i quali veniamo considerati “strategici” a parole mentre continuiamo a subìre una vera e propria discriminazione salariale.

Per questo, è inaccettabile che a fronte del mancato riconoscimento degli arretrati e dell’esclusione dalla presente e futura perequazione venga imposto l’incremento del 20% del numero di ispezioni entro il 2024, secondo i target quantitativi fissati del P.N.S. adottato dal Ministero del Lavoro.

Di fronte a questo disastro l’USB richiama tutti all’immediata necessità di incrociare le braccia di fronte agli obiettivi strategici del MLPS e comunica l’adozione delle seguenti forme di mobilitazione:

- assemblee permanenti e quotidiane (anche di 30 minuti, per l’intera settimana), così da tenere unito il personale e discutere di iniziative condivise che pongano fine a questo degrado.

- restituzione di massa delle schede obiettivi 2023, vista la contraddizione tra le pressanti richieste di produttività (fare accessi, ordinanze, redigere provvedimenti, assicurare servizi ecc…ecc…) e il trattamento riservato al personale. Le schede potranno essere indirizzate alle segreterie del Direttore INL e della Ministra del Lavoro che “ha certamente a cuore il destino dell’Ispettorato” (ipse dixit nel dicembre 2022).

- blocco immediato di tutte le attività ispettive sui territori (revoca disponibilità mezzi, telefoni personali, indisponibilità al lavoro straordinario, task force ecc..) per assestare il massimo pregiudizio all’incremento degli obiettivi numerici voluto da un Ministero sordo e immobile di fronte alla valorizzazione dell’intero personale dell’INL.

Invitiamo lavoratrici e lavoratori, nonostante il comprensibile disgusto, a prendere una posizione che superi il mugugno, che sconfigga il senso di impotenza e rassegnazione vissute quotidianamente.

Fine di ogni collaborazione fino alla parità salariale!

Roma, 10 luglio 2023

USB P.I.

Coordinamento Nazionale INL-MLPS-ANPAL