INL buoni pasto e provvidenze

Roma -

“La panza vota pensa a quella piena; la panza piena a quella vota non ci pensa mai !!”

 

E’ un vecchio detto popolare che sta a significare la noncuranza di coloro i quali hanno delle garanzie rispetto a quelli che tali garanzie non le hanno, oppure, come nel caso specifico dei lavoratori dell’INL, le hanno perse, o meglio ancora, continuano ad essere loro negate.

Eppure il contratto dei Dirigenti, pandemia o meno, prevede che a tale personale venga riconosciuto sempre il buono pasto.

Ergo, ripetiamo, nonostante la pandemia, l’emergenza, lo smart working, il lavoro agile, è il caso di dire che per i Dirigenti …. la panza è sempre piena!

Mentre con la scusa della pandemia, dell’emergenza, dello smart working, del lavoro agile, per il resto dei lavoratori da più di un anno, ….la panza è sempre più vota !

Netta ed odiosa discriminazione all’interno dei posti di lavoro dell’Ispettorato!

Discriminazione resa ancor più grave comparando l’operato messo in atto dagli altri enti dell’ex Ministero del Lavoro (Ministero ed ANPAL), che, attraverso specifici accordi, hanno riconosciuto i buoni pasto senza se e senza

ma.

E’ da evidenziare come all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, nonostante i roboanti annunci di ipotetici e futuribili benefit garantiti durante le fasi iniziali della creazione dell’Agenzia, il risultato attuale è che i lavoratori versano in condizioni economiche peggiori di quelle precedentemente garantite dalle originarie Amministrazioni.

Occorre sottolineare che la mancata corresponsione dei buoni pasto, in alcuni casi, per singolo lavoratore, ha comportato la perdita di circa 200 euro al mese (2400 euro in un anno): pari quasi a due stipendi !!

Nel corso dell’anno passato, i vertici dell’Agenzia (le panze piene!) hanno nicchiato, posticipato la discussione, rinviato, appellandosi a questo e/o a quell’ autorevolissimo parere ….., senza mai trovare (come alcuni, invece, hanno fatto) una soluzione che restituisse ai lavoratori ciò che gli è stato tolto.

Stessa non soluzione è stata trovata per il recupero delle somme relative alle provvidenze: nessuno si è preoccupato di cercare e trovare una modalità al fine di garantire ai lavoratori la possibilità di richiedere ‘provvidenze’

 

monetarie che di fatto permettono di accedere ad un minimo di compensazione/aiuto economico; ricordiamoci che, in passato, l’attivazione delle relative procedure avevano permesso al personale più disagiato economicamente e/o a quello costretto ad affrontare spese sanitarie gravose ad ottenere un apprezzabile aiuto……., oggi nulla!!!!!

La risposta è stata che …non si poteva fare….. o al massimo quei soldi potevano essere presi (indovinate dove ?!) dal fondo di sede!!!

In sostanza, l’unica illuminata soluzione prospettata, poteva essere quella di sottrarre parte dei soldi dei lavoratori (FRD) quale titolo di compensazione dell’inefficienza dell’Amministrazione al fine di richiedere quanto di bisogno.

All’ ANPAL non è andata così: le rappresentanze sindacali hanno preteso

una compensazione e l’Agenzia ha trovato la soluzione.

 

I lavoratori dell’INL sono stufi di essere trattati come

lavoratori di serie B.

Pretendono salario e diritti.

Dopo più di un anno di lavoro agile l’Amministrazione deve porre in essere ogni strumento utile al recupero delle somme perdute, altrimenti continua ad essere chiaro che, nonostante i tanti richiami alla professionalità, all’abnegazione, alla fattiva collaborazione……..

 

la panza piena a quella vota non ci vuol pensare!!!!!!!

 

 

USB/P.I. Coordinamento Nazionale INL-MLPS-ANPAL