Grande successo dello sciopero generale e della manifestazione nazionale indetti da CUB COBAS e SdL
Chi era a Roma venerdì scorso ha potuto misurare di persona la grande riuscita dello sciopero generale e della manifestazione nazionale a Roma indetti dal sindacalismo di base. Una partecipazione che è andata ben al di là delle pur ottimistiche previsioni della vigilia
Centinaia di migliaia di lavoratrici/ori dei servizi pubblici, di precari, di lavoratori delle categorie del privato erano in piazza insieme agi studenti, ai giovani dei centri sociali, alle famiglie in difesa della scuola pubblica e a quelle che reclamavano il diritto alla casa.
E’ naturalmente impossibile dare conto di tutte le presenze: quasi mezzo milione di persone che per ore hanno sfilato per le vie di Roma, sfidando la pioggia insistente, per dire che la possibilità di lottare esiste, è ben viva tra i lavoratori e rappresenta un monito pesante sia per il governo che per CGIL CISL UIL.
Di fronte ad una crisi economica e finanziaria che ha ampiamente mostrato i limiti di questo modello di sviluppo, ad un governo che in nome del contenimento della spesa pubblica taglia i fondi per i servizi essenziali (ma non esita a soccorrere le banche e le imprese in difficoltà), attacca i dipendenti pubblici e demolisce la pubblica amministrazione, ad una Confindustria che vede come unico rimedio per la crisi la distruzione di ogni diritto dei lavoratori a cominciare dal contratto nazionale, CGIL CISL UIL hanno dimostrato ancora una volta la loro totale subordinazione ai poteri forti ricevendone in cambio una istituzionalizzazione che ne snatura definitivamente ruolo e funzione.
E non importa che ora cerchino di correre ai ripari proclamando scioperi tardivi e privi di reali contenuti.
Qualcuno ha scritto in questi giorni che i sindacati di base hanno dimostrato di aver raggiunto la ‘maturità’, certamente il patto di consultazione permanente sottoscritto tra CUB COBAS e SdL costituisce un valore aggiunto, ma noi pensiamo che la drammaticità della condizione dei lavoratori è tale che settori sempre più ampi del mondo del lavoro hanno trovato in questa giornata e nei sindacati di base l’occasione e lo strumento non solo per dire no ai provvedimenti del Governo ma anche per esprimere una voglia di nuovo protagonismo.
La forza espressa in questa giornata di mobilitazione rappresenta inoltre una conferma della giustezza delle parole d’ordine e della piattaforma che sono state alla base dello sciopero generale e che ora vanno fatte vivere in ogni categoria, in ogni territorio, in ogni vertenza aziendale, dalla difesa del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni con aumenti contrattuali veri e con la reintroduzione della scala mobile alla stabilizzazione dei precari, dalla riqualificazione e rilancio dei servizi pubblici ai diritti dei cittadini immigrati.
Nuovi e sempre più impegnativi compiti ci attendono, a cominciare da quella difesa del diritto di sciopero che il ministro Sacconi vuole svuotare del tutto, ma è certo che ora potremo affrontarli con più sicurezza e determinazione, quella sicurezza e determinazione che 500.000 persone a Roma hanno reso ancora più forte.
p/Coordinamento nazionale
Emidia Papi
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