E' ARRIVATA LA BUFERA !?!
(Incontro del 22 ottobre 2012 con l’ Amministrazione)
I lavoratori che hanno partecipato negli ultimi anni alle assemblee condotte dalla USB ci hanno sentito parlare di progetti indirizzati alla devastazione della Pubblica Amministrazione e finalizzati solo ed esclusivamente al totale annientamento delle tutele e dei diritti dei lavoratori e dei cittadini.
L’attacco alla P.A. è passato attraverso le modifiche e l’annullamento di norme che avevano, in parte, garantito lo stato sociale nel nostro Paese e attraverso una campagna denigratoria che ha avuto il sostegno di gran parte dei media e della carta stampata.
Abbiamo da sempre messo in guardia i lavoratori dal pericolo di progetti di razionalizzazione delle risorse pubbliche con conseguente chiusura o accorpamento di sedi perché tali progetti sono stati, e sono, costantemente accompagnati dal depotenziamento di funzioni istituzionali che, insieme ad un uso distorto delle moderne tecnologie, mirano a dimostrare l’obsolescenza dei lavoratori pubblici stessi e quindi a giustificare la loro riduzione attraverso la mobilità e i licenziamenti.
Mentre le altre OO.SS. tacciavano le nostre analisi come fantascientifiche o, peggio ancora, tese a terrorizzare i lavoratori, nel contempo, le stesse OO.SS. lavoravano attivamente per dividere i lavoratori anziché unirli, firmando accordi selettivi e meritocratici che hanno aperto la strada al d.lgs 150/2009, salvo poi fingersi strenui oppositori del sistema “brunettiano” di valutazione, di fatto propedeutico all’odierna spending review, che l’ex ministro Brunetta considera, addirittura, troppo debole!
Da alcuni comunicati che ci hanno preceduto oggi scopriamo che quelle fantascientifiche o terroristiche ipotesi, oggi, cominciano a preoccupare anche qualcun altro.
Forse non siamo ancora nel bel mezzo della bufera, ma nere nubi si addensano sul Ministero del Lavoro. E’ quanto emerge dall’ incontro avvenuto tra OO.SS e rappresentanti dell’ Amministrazione Centrale in data 22 ottobre presso la sede di via Flavia.
Non riusciamo ad essere altrettanto rassicuranti quanto vorrebbe esserlo l’ Amministrazione in merito alle eccedenze/esuberi della seconda area del personale. Anche perché la stessa Amministrazione sta, da tempo, effettuando un monitoraggio sui lavoratori nati tra gli anni 1949 e 1952 !!! (probabilmente ai fini di valutare i numeri di quelli che entro il 2014 abbiano raggiunto i requisiti minimi pensionabili).
Da tempo chiediamo al Ministro e ai vertici amministrativi quale sia il progetto politico della nostra Amministrazione, condizione sine qua non per avere contezza del destino del Ministero, delle sue funzioni e, soprattutto, del futuro dei suoi lavoratori.
Dall’incontro è chiaramente emerso che l’unico progetto politico è quello di sottostare alle imposizioni del governo che prevedono tagli indiscriminati alla spesa pubblica per ottenere l’ annientamento dello stato sociale nel nostro Paese.
4812 sono i lavoratori dell’ area III – 3096 quelli dell’ area II – 68 dell’area I
lLa D.G. Dott.ssa FERRARI ha, per così dire, dato i numeri delle eccedenze/esuberi dei lavoratori dell’aria seconda, tra i 68 e i 126: una cifra che ad alcuni può sembrare compatibile con una confortante rassicurazione sulla risoluzione del problema ma che all’ USB appare, invece, il velo strappato sui silenzi che da mesi pesano come macigni sulla bilancia della spending review.
Anche perché la semplice enunciazione di tali numeri appare del tutto provvisoria e alquanto instabile alla luce dell’ abolizione di 38 Provincie e il conseguente accorpamento degli uffici territoriali.
Quale piante organiche verranno fuori a seguito dell’unificazione di DTL quali
Frosinone e Latina o Avellino e Benevento ?
Quanti e quali possibili esuberi emergeranno dalla contrazione o dalla perdita delle funzioni amministrative e ispettive a seguito di tali unificazioni?
E come non vedere che nel corso degli ultimi anni, sul piano normativo, si sono andate riducendo e/o perdendo funzioni e competenze delle DPL/DTL: dalla cd. riforma Biagi al collegato lavoro, dall’affidamento alle Asl, in via esclusiva, della procedura di astensione anticipata dal lavoro delle lavoratrici madri ai contratti di prossimità ecc.?
Se uniamo tutte insieme le tessere del mosaico alla luce delle trasformazioni/ semplificazioni/ dismissioni in atto, altro che 68/126!!!
Cosa aspetta ai lavoratori le cui sedi subiranno un probabile ridimensionamento o peggio ancora la possibile chiusura ?
La mobilità può essere intesa in due modi: o come trasferimento forzato presso altre sedi distanti anche molte decine di chilometri dal posto in cui si vive o la “messa in mobilità” per due anni al 60% netto (non l’80 come sostenevano inizialmente alcuni) della retribuzione.
Non è più tempo di rassicurazioni, qui non si parla più del FUA o delle progressioni economiche, qui si parla dell’espulsione dei lavoratori dal posto di lavoro e, una volta espulsi, di FUA non c’è ne più e di progressioni men che meno.
E’ tempo, invece, che di fronte al disprezzo di questo governo per le più elementari forme di democrazia e di diritto, i lavoratori tornino a praticare il conflitto sociale utilizzando il sindacato per organizzare la lotta.
Roma, 29 ottobre 2012
USB/P.I. - Coordinamento Nazionale Lavoro