DPL di Roma. Verso la rottura

Roma -

La RdB della Direzione Provinciale del Lavoro di Roma non riallaccerà le relazioni sindacali con l’Amministrazione, interrotte ormai da  tempo, finché il nuovo Direttore non dimostrerà nei fatti la volontà, espressa  solo verbalmente, di rendere più efficace l’azione dell’Ufficio e migliorare le condizioni di chi vi opera.
Nonostante il presidio, riuscitissimo, effettuato dal personale della D.P.L.  nel mese di maggio sotto la sede di via Veneto, continua inesorabile l’emorragia di personale ispettivo verso le sedi centrali del Ministero, principalmente verso la Direzione Generale per l’attività ispettiva.


Tale Direzione,  come è noto, è stata istituita - non a caso! -  a seguito della legge 30/03 ed ha tra i propri compiti  quello della direzione e del  coordinamento dell’attività  ispettiva ma non  esegue accessi  presso le aziende, salvo però succhiare personale ispettivo, e le circolari e note interpretative o istruzioni  operative delle leggi che  essa  produce  vanno, di fatto, nella direzione di  limitare quanto più  possibile l’attività di vigilanza, come segnalato  ampiamente in altri nostri comunicati, in nome della competitività imposta dal Mercato.


Una organizzazione del lavoro all’interno  della D.P. L di Roma, come di qualsiasi altra D.P.L., che voglia essere in sintonia con quanto previsto dalla nuova legge (n.123/07), non può prescindere dal mantenimento in Sede degli ispettori da inviare sul territorio ad effettuare i controlli, mirati o su richiesta che essi siano. Se così non è  e nessuno fa niente vuol dire che, al di là delle cortine fumogene, non c’è alcuna volontà politica  di dare attuazione in modo serio alla chiusura temporanea di quelle attività imprenditoriali che lucrano sui lavoratori in nero e che non rispettano le norme sulla sicurezza, anche le più elementari.


 Anche l’estensione dell’obbligo, a tutti i datori di lavoro pubblici e privati, di comunicare ai Centri per l’impiego l’assunzione 24h prima dell’inizio del rapporto lavorativo, che di per sé è un’innovazione molto importante,  senza gli adeguati controlli diventa poco o niente  efficace sia nell’azione di  contrasto del lavoro nero sia nelle prevenzione degli infortuni e degli omicidi bianchi.


 La stessa D.P.L. di Roma che “subisce” l’emorragia  costante e continuativa di ispettori senza muovere un dito, non si fa scrupolo di utilizzare personale precario reperito attraverso agenzie di lavoro temporaneo (Manpower), tra l’altro seguendo modalità a dir poco inquietanti.
 Comunque sia  stato scelto (da voci insistenti sembra mediante elenchi coi nominativi  selezionati dai dirigenti del Ministero e poi  presentati all’Agenzia!),  questo  personale precario per  anni  ha sopperito  in modo stabile  e continuativo a carenze d’organico, visto che  le “situazioni d’urgenza”  in materia di immigrazione sono da sempre  identificabili con le normali attività dell’Ufficio  (e non solo alla DPL di Roma!).

 Nel corso del tempo ci sono state però significative “scremature” per una  buona parte di lavoratori temporanei  accompagnate da un numero più limitato di  proroghe  per altri, effettuate in assenza di qualsivoglia forma di trasparenza, anzi per meglio dire in modo del tutto omertoso, fino all’ultima proroga che ha visto il rinnovo del contratto soltanto per quattro interinali anche se, per ora,  fino alla fine di settembre.

 Oggi, 7 settembre 2007,  è prevista la pubblicazione  sulla G.U., serie concorsi ed esami,   di un bando di concorso del Ministero dell’Interno  per attuare le procedure selettive “…cui sono stati ammessi coloro che hanno già svolto attività connesse all’attuazione delle disposizioni vigenti in materia di immigrazione con contratto di prestazione  di lavoro temporaneo presso le Amministrazioni dello Stato…..” Ancora non siamo riusciti a leggere il bando che fa seguito all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3606 del 30/7/2007 pubblicata nella G.U. n.182 del 7/8/2007. Pertanto mentre scriviamo non sappiamo il numero dei posti che  sono stati messi a concorso né abbiamo la certezza assoluta che  il bando sia comprensivo degli interinali di questo Ministero che hanno operato nel campo dell’immigrazione.

 Temiamo però, dati i precedenti, che ad  entrare stabilmente negli organici del Ministero del lavoro, se non questa volta la prossima,  saranno quelli coi cognomi più altisonanti o quelli con delle protezioni particolarmente forti.

Questo non deve avvenire e decenza impone che  ad essere assunti siano: o TUTTI o NESSUNO!