COMUNICATO STAMPA Manifestazione Nazionale 24 marzo
Oggi 24 marzo delegazioni di lavoratori del Ministero del Lavoro provenienti da tutte le regioni d’Italia aderenti alle RdB sono scesi in piazza, continuando il percorso di lotta intrapreso in questi ultimi mesi per dire no allo smantellamento della funzione pubblica del Ministero del Lavoro sempre di più asservita alle logiche degli interessi economici, che questo governo ha ulteriormente peggiorato riducendo con i tagli operati con la finanziaria la vigilanza sui luoghi
di lavoro su tutto il territorio nazionale.
Un processo di destrutturazione iniziato ormai da anni che ha permesso il trasferimento di 6.200 lavoratori del Ministero agli Enti Locali (questi lavoratori riqualificati avrebbero rappresentato certamente una risorsa per arginare la piaga del lavoro nero che causa inevitabilmente incidenti, spesso mortali, sui luoghi di lavoro e l’evasione contributiva);
che la Cooperazione passasse al Ministero delle Attività Produttive pur consapevoli che ciò avrebbe significato il trasferimento della funzione ispettiva alle associazione delle cooperative, con tutto quello che ne consegue in termini di interessi economici (una regalia di migliaia di miliardi alle associazioni ed una perdita di funzione per circa un migliaio di lavoratori del Ministero che non potranno più esercitare questa funzione se non lavorando per le associazioni
stesse);
producendo un contratto integrativo che ha escluso migliaia di lavoratori e, nel contempo, ha bocciato un centinaio di addetti alla vigilanza che da decenni svolgevano attività di vigilanza come proprio compito;
Una destrutturazione alla quale, è bene ricordare sempre, hanno contribuito, purtroppo, le scelte operate da Cgil. Cisl e Uil.
La RdB continuerà il suo percorso di lotta per:
- rivendicare la propria dignità di lavoratori;
- assicurare maggiore vigilanza sui luoghi di lavoro per garantire a tutti più sicurezza e tutele;
- arrivare alla definizione di un contratto integrativo che veda il passaggio di livello per tutti i lavoratori esclusi dal precedente.