CARTA CHE VINCE, CARTA CHE PERDE

NO ALLA FIRMA DELLE SCHEDE DI VALUTAZIONE

Nazionale -

L’ USB respinge tutte le procedure del sistema di valutazione e chiede ai lavoratori del Ministero di non firmare le schede né per “presa visione” né, tanto meno, per “condivisione”.

Non intendiamo condividere con l’ Amministrazione nessun sistema di valutazione perché siamo e saremo sempre contrari a qualsiasi atto che divida i lavoratori in “buoni” e “cattivi”.

Siamo contrari al sistema di valutazione perché lo riteniamo propedeutico allo svilimento delle professionalità acquisite, alle funzioni svolte, al lavoro realizzato con pochi mezzi e stipendi inadeguati.

Siamo contrari al sistema di valutazione perché è causa di sperequazioni economiche tra lavoratori (da anni senza contratto) e che hanno visto il loro potere d’acquisto precipitare.

Siamo contrari al sistema di valutazione perché lo riteniamo propedeutico alla messa in mobilità del personale.

Siamo contrari al sistema di valutazione e chiediamo ai lavoratori di non firmare alcuna scheda perché, anche sotto il profilo procedurale, l’ Amministrazione pretende che venga apposta una firma a posteriori, senza avere informato il lavoratore preventivamente sugli obiettivi da raggiungere e i compiti da svolgere, questo in palese contraddizione col sistema stesso che si vorrebbe applicare.

Un gioco con le “carte truccate”; una trappola in cui i lavoratori non devono cadere.

Nell’ incontro del 2 marzo tutte le OO.SS. (con diverse motivazioni), avevano  chiesto la sospensione di tale sistema (così come avvenuto presso altri Ministeri) e l’Amministrazione rinviando i  termini aveva deciso di riconvocare le stesse OO.SS. per un nuovo confronto.

Convocazioni non ci sono state; di confronti e chiarimenti neanche l’ombra.

La nota di “chiarimento” a firma del Ministro relativa al sistema di valutazione  datata 12 aprile 2012, a nostro avviso, non chiarisce niente di più che …. tutto è confermato come prima e non dirime in alcun modo le osservazioni, i dubbi e le criticità espresse dalle OO.SS. nell’ incontro del 2 marzo.

Del resto cosa aspettarsi da vertici politico/amministrativi che, sollecitati da mesi dalle OO.SS., su questioni di fondamentale importanza non intendono procedere ad un confronto  per illustrarci e discutere il progetto politico per questo Ministero ?

E quando si parla di progetto politico s’intende il futuro dell’ Amministrazione, delle sue funzioni e, quindi, dei suoi lavoratori.

Conoscere il progetto politico del nostro Ministero significa poter valutare il suo peso sociale, il grado e la qualità delle tutele che lo stesso esercita sui territori e, di rimando, il necessario numero di lavoratori adibiti ad esse. 

In “soldoni”, a tutt’oggi, non ci è dato sapere se, a fronte di funzioni perse (leggi, tutela delle lavoratrici madri) e funzioni ad esaurimento (quali vertenze), la nostra

amministrazione assumerà altri compiti da attribuire al personale sui territori.

O se, in mancanza di ciò, quei lavoratori verranno formati ed assegnati ad altro. E’, qui, in gioco il nostro futuro e il nostro posto di lavoro perché quando si parla di “eccedenze” comincia a farsi strada il dubbio che si possa trattare, con l’aria di macelleria sociale che tira, anche di futuri esuberi.

Come se non bastasse, niente vogliamo condividere con un’ Amministrazione

(forse l’unica nel panorama dei Ministeri) che conclusi gli accordi sulle progressioni economiche ancora non ha proceduto al pagamento di più del 90% di esse !!!

Mancano all’appello 2700 lavoratori che sono stati penalizzati da quegli accordi discriminanti e la cui responsabilità è data alle OO.SS. firmatarie.

Mancano, però, all’appello anche gli 11.000.000 e passa di euro sottratti a tutti dal FUA e a tutt’oggi ancora non restituiti né come salario accessorio, né come progressioni economiche correlate da arretrati.

Un atteggiamento scandaloso che dopo un anno e mezzo non ha più alcuna giustificazione.

Noi chiediamo tempi certi sui pagamenti delle progressioni e loro ci rispondono che le Commissioni sono al lavoro.

Loro ci chiedono di firmare “carte false” e noi rispondiamogli che, oltre alle Commissioni, al lavoro ci stiamo anche noi e pretendiamo di conoscere qual è il nostro futuro e, soprattutto, di essere pagati per quello che ci spetta.

Roma, 18 aprile 2012

Coordinamento Nazionale USB- Ministero Lavoro e P.S.