Attività ispettiva: il rischio gratuito è il mio mestiere
Questa volta è accaduto che ad essere aggrediti siano stati dipendenti dell’ispettorato di Bari durante un accesso ispettivo in orario notturno. Certo tutto fa parte delle “regole” dell’attività ispettiva, il rischio è insito nell’accesso ispettivo, ma non è né riconosciuto né condiviso né remunerato.
Ormai gli episodi di aggressione fisica e verbale si susseguono in modo più o meno grave a partire dalla vicenda posta alla ribalta delle cronache napoletane, ma il copione è sempre lo stesso: mai un messaggio di solidarietà da parte dei vertici agli ispettori aggrediti, nessun riconoscimento economico per il rischio insito nell’attività ispettiva e amplificato dalla situazione sociale ed economica attuale… e poi la costituzione di parte civile dell’INL o ex Ministero del Lavoro nei casi in cui l’ispettore o l’ispettrice o la pubblica amministrazione sono indicati come persone offese dal reato? Mai sia!
Ecco come si costruisce l’immagine, il ruolo e la funzione del funzionario ispettivo! Con la massima condivisione, protezione e presa di posizione da parte della Dirigenza! Ma non sovraccarichiamola con altri compiti, non disturbiamola, è in altri affari affaccendata: statistiche, direttive di primo e secondo livello, produttività, numeri numeri numeri, quantità quantità quantità! Ormai le pratiche ispettive si pesano, si contano, si catalogano, si computano e tutto il resto è noia! Lavoratori? Tutele effettive dei diritti? Controlli mirati su pari opportunità, disabili, lavoratrici-madri, alternanza scuola lavoro, voucher e relative revoche…? Così efficace rapido indolore remunerante (solo per chi siede alle scrivanie, però! Perché i cazzotti li prendono gli ispettori!!!) sospendere sospendere sospendere le attività imprenditoriali, lavoratori a nero che nel migliore dei casi verranno mandati via per andare a lavorare a nero o benissimo che vada da precari altrove.
La giostra continua a girare impazzita e ogni tanto qualcuno degli ispettori che ci sta sopra per garantire i lavoratori, si fa male fisicamente e non solo (non dimentichiamo le minacce, pure di morte, le parole di disprezzo, le parolacce, le occhiatacce, le urla di cui i funzionari ispettivi si cibano quotidianamente), ma questo fa parte del gioco. E se gli ispettori d’Italia decidessero di non giocare più? Smontate pure baracche e burattini, giostre e giostrine e affrettatevi in conti e conticini, produzione e produttività, il fallimento è vicino!
La Dirigenza tutta, presa dalla patologia di calcoli e obiettivi dimentica che i numeri li facciamo noi ispettori e ispettrici battendo strade ogni giorno nuove pur sapendo che il rischio può sempre essere dietro l’angolo, utilizzando e guidando i nostri mezzi che sono oramai diventati mezzi di servizio, accedendo nelle aziende… a costo soltanto delle nostre facce, dei nostri corpi di lavoratori e delle nostre menti.
Tutto ciò senza alcun riconoscimento formale, sostanziale ed economico.
Adesso basta!
La Dirigenza è tranquilla e continua a non porsi alcun problema di responsabilità, cullandosi nella convinzione che tutto andrà avanti così, procedendo per inerzia e che la giostra continuerà a girare in un moto infinito!
E se così non fosse? E se noi Lavoratori iniziassimo a incrociare le braccia e a fare aeroplanini delle carte copiative?
Ispettrici, ispettori, informatici, amministrativi di tutto lo stivale unitevi… quando i topi mancano il gatto può solo ballare!
USB P.I. - Coordinamento Nazionale Lavoro