ANCORA MORTI SUL LAVORO
Basta con le parole e si passi ai fatti
E’di ieri la notizia dell’ultimo incidente mortale, avvenuto presso un cantiere di Terracina e le cause sono sempre le stesse: mancanza di sicurezza, cantieri irregolari, lavoratori in nero e spesso migranti senza permesso di soggiorno.
Ieri addirittura un ragazzo di sedici anni che non ha avuto nemmeno il tempo di vivere la sua adolescenza come gli altri coetanei.
Occorre uscire una volta per tutte dalla ipocrisie delle parole e passare ai fatti partendo da quelle che sono poi le valutazioni in merito alle cause che di solito determinano gli incidenti sul lavoro, spesso mortali come quello di ieri.
La RdB/CUB ritiene irrinunciabile determinare condizioni più vivibili sui luoghi di lavoro e ciò può avvenire soltanto:
· se si esce dalla logica delle compatibilità economiche e si assumono immediatamente almeno cinquemila ispettori del lavoro considerato che con l’organico attuale una visita ispettiva può avvenire ogni dieci anni;
· se si abrogano le leggi che determinano precarietà come la legge 30, la legge TREU e la legge Bossi Fini al fine di garantire rapporti di lavoro regolare con le relative tutele e la permanenza dei migranti nel nostro paese;
· se si modifica radicalmente la normativa che regolamenta gli appalti per evitare che la riduzione dei costi che operano le aziende per garantirsi l’assegnazione dell’appalto, determini ulteriore precarizzazione del rapporto di lavoro;
· se si investono risorse economiche per gli strumenti occorrenti considerato che con gli ultimi tagli si rischia di non avere risorse nemmeno per comprare il casco o le scarpe antinfortunistiche per gli ispettori;
· se si ripristina l’indennità di missione che copre dal punto di vista economico gli spostamenti del personale ispettivo vergognosamente eliminata per fare cassa.
Salvaguardando anche i diritti del personale ispettivo che esercita funzione di vigilanza dal momento che la loro funzione è articolata su cinque posizioni economiche diverse con una differenza economica anche di cinquecento euro tra la prima e l’ultima.