A proposito di fondo unico e di progressioni economiche
(Ministero del Lavoro: ultimi degli ultimi)
Mentre al Ministero dei Beni Culturali è già stato pagato il FUA 2016, sono in corso i pagamenti delle turnazioni 2017 e le procedure relative alle progressioni economiche previste per il 2016/18 hanno già stabilizzato parte del salario accessorio per migliaia di lavoratori esclusi dai precedenti accordi; mentre al MEF è già stato pagato, da tempo, il FUA 2016 e sono in procinto di pagare l’anno in corso; mentre in quasi tutte gli altri Ministeri sono in pagamento i fondi relativi all’anno 2016……….proprio, mentre era in corso presso la nostra Amministrazione un serrato confronto per decidere l’utilizzo delle somme certe del Fondo Unico 2016, al fine di soddisfare gran parte degli esclusi dalle precedenti progressioni e trovare un accordo sui criteri……si abbatte sui lavoratori del Ministero del Lavoro la mannaia del MEF per il FUA 2016 e 2015.
7.000.000 milioni circa è l’importo che il MEF reclama e che dovrebbe essere restituito nell’annata 2016 e in quella del 2017: una cifra che rappresenta quasi il 40% degli interi importi !!
Alla faccia di chi si aspettava dallo smantellamento della vecchia Amministrazione e dalla nascita dell’ INL un’ era nuova nella quale funzioni, arricchimento professionale, migliori condizioni di lavoro e salario potevano essere il quid per potere lavorare più efficacemente, in sicurezza e con la speranza di un miglioramento economico …..
La spending review continuano a farla sulla pelle dei lavoratori delle P.A. e, in particolare, su quelle delle amministrazioni politicamente più deboli …proprio come la nostra.
Del resto è più facile sottrarre risorse ad un Amministrazione che è stata completamente smantellata in nome del Job Act.
Senza più tutele, o quasi; senza più regole, senza più diritti, il mondo del lavoro non ha bisogno di chi tutela, controlla e fa rispettare le regole o di chi difende e applica le normative relative ai diritti.
Del resto il considerevole aumento degli incidenti mortali sul lavoro testimonia la precisa volontà della politica di questo paese di recedere da qualsiasi impegno sulle questioni che riguardano diritti e sicurezza nel mondo del lavoro.
L’attacco a questa Amministrazione, proprio nel suo momento di grande debolezza, è chiaro. Meno risorse per i lavoratori significa impoverire e demotivare, ancora di più, un personale che soffre 8 anni di mancato rinnovo contrattuale e che nel corso di un ventennio è stato in parte penalizzato dagli accordi sulle progressioni economiche.
Ricordiamo che i soldi dei fondi 2015/16 riguardano TUTTO il personale dell’ex Ministero del Lavoro e che è necessaria una risposta dura e determinata da parte di TUTTI i lavoratori.
Nell’indire lo stato di agitazione su tutti i territori ci riserviamo nelle prossime ore di informare sulle iniziative da prendere unitariamente per dare un segnale forte ai vertici politici della nostra Amministrazione e al MEF.
USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro