Fondi INL e il gioco delle tre carte. Alla fine a perdere sono tutti i lavoratori!

Nazionale -

Il trasferimento di risorse per oneri di missione operato con decreto del 10 ottobre 2017 a firma del Ministro Poletti prevedendo di assegnare una parte di risorse di INPS ed INAIL all’ INL continua ad evidenziare la deriva che accompagna l’operazione della creazione dell’INL.


Invece di reperire fondi freschi che permettano, in completa autonomia gestionale, un corretto funzionamento delle ex DTL, e in particolare, dell’attività ispettiva, si spostano risorse sottraendole ad altri Enti.


In sostanza, un’operazione da gioco delle tre carte, dove la carta che dovrebbe vincere (certezza di risorse, finanziamenti freschi, nuove assunzioni di ispettori tecnici) rimane sempre coperta e, al costo dell’operazione di riforma, concorrono sempre e solo i lavoratori.


Bisogna chiedersi, innanzitutto, a quale fine siano state spostate le risorse economiche e, in particolare, per finanziare quale tipo di attività di vigilanza?


L’indirizzo politico della gestione della neonata INL è senz’altro quello di implementare la vigilanza di recupero contributivo non già quello di rendere più efficace la vigilanza di tipo lavoristico o quella legata all’ aspetto tecnico.


Non a caso è in previsione che centinaia di Ispettori del Lavoro dovranno essere impegnati, già dal prossimo anno, in attività che operino sul “recupero crediti” piuttosto che a vigilare e a tutelare i diritti e la salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro.


C’ è poco da stare allegri, quindi, se una parte di risorse di INPS ed INAIL vengono spostate all’ INL: esse occorrono a questo tipo di ispezione che snatura le funzioni degli Ispettori del Lavoro e sottrae controlli e tutela ai lavoratori sui territori.


In sostanza, invece di assumere nuovi ispettori all’ INPS, anziché trovare risorse nuove per permettere agli Ispettori del Lavoro un’efficace lotta al lavoro nero, più efficaci controlli atti a prevenire, almeno in parte, le decine di migliaia di incidenti sul lavoro ( di cui centinaia mortali), la soluzione più comoda è quella che tutti (o la maggior parte degli Ispettori del Lavoro) facciano il lavoro di altri, magari allettati dal contentino di un implemento delle missioni.


E’ un gioco al massacro attraverso il quale tutti i lavoratori INL INPS e INAIL perdono perché rischiano  di vedere snaturate le proprie funzioni ; è un gioco al massacro perché si rischia di mettere gli stessi lavoratori gli uni contro gli altri (in particolare se si gioca solo a colpi di corporativismo continuando ad ignorare il significato politico di certe scelte).


La scelta della creazione dell‘ INL è in perfetta continuità con le politiche del jobs act (progressiva cancellazione dei diritti, riduzione delle tutele, un mondo del lavoro più flessibile dove la pensione diventa una chimera e la precarietà un valore disgiunto), quindi, i residui presidi territoriali che dovrebbero operare in difesa dei lavoratori vanno smantellati o, se nell’ immediato non è possibile smantellarli, messi in condizione di “non nuocere”.  


Snaturare la funzione degli Ispettori del Lavoro è un ulteriore passo; sottrarre risorse ad altri per operare tale snaturamento è, per quello che ci riguarda, l’ennesima riprova che la riforma non è a costo zero ma è fatta sulla pelle dei lavoratori di tutti e tre gli Enti.


Da più di un mese tutti gli uffici territoriali dell’ex Ministero del Lavoro sono in stato di agitazione ((la vicenda dei FUA è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso ma i problemi sono altri e coinvolgono tutto il personale che non vede sbocco alcuno ad una deriva pericolosa che mette in pericolo funzioni e funzionalità di lavoratori col rischio di vedere sminuito il ruolo sociale che hanno finora svolto).


L’unica soluzione possibile è continuare lo stato di agitazione e connettere le lotte con tutti gli altri lavoratori coinvolti fino a che non si ottenga un risultato soddisfacente.



USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro