CORTESIE PER GLI OSPITI

(Incontro del 2 ottobre con il Capo di Gabinetto)

 

Roma -

Fin dagli albori del mondo antico l’ospitalità è considerata sacra; per questo anche all’ospite più inatteso o sgradito non bisogna fare mai mancare il conforto di una parola buona o di una rassicurazione.

Ci è parso questo il leitmotiv che ha accompagnato la riunione svoltasi il 2 ottobre, presso via Flavia, alla presenza del Capo di Gabinetto e del Direttore Generale del Personale dell’ oramai quasi defunto Ministero del Lavoro.

I decreti attuativi sono in lavorazione e una volta ultimati il Capo di Gabinetto ha rassicurato che, prima di presentarli al vaglio del Governo, convocherà di nuovo le parti sociali per leggerli insieme. Una sorta di pomeriggio da caffè letterario ad uso e consumo della controparte.

Appunto, una cortesia per gli ospiti, visto che i decreti non sono certo oggetto di convocazione formale legata a contrattazione, concertazione od altro.

Così mentre si smantellano diritti e tutele nel mondo del lavoro si compie anche l’ineluttabile destino del Ministero che ad essi era preposto; tutto questo  banalizzato nell’ annuncio di una semplice lettura dei decreti attuativi, lettura che prevede un confronto il cui esito sarà comunque nullo, visto che i giochi saranno e sono fatti e il nome del vincitore si conosceva già dall’inizio di essi.

Un po’ come quei programmi televisivi di quiz in odore di taroccato ma sempre utili ai numeri dell’audience.

Le sedi dell’ Amministrazione Centrale rimarranno quelle attuali, così come,  presumibilmente, quelle dei territori. Ci piacerebbe vederlo scritto nero su bianco, insieme ai criteri adottati sulla mobilità del personale verso l’ Agenzia Ispettiva. Perché se è vero, come ci è stato assicurato, che verrà adottata in prima, seconda e terza istanza il criterio di volontarietà, non ci è stato specificato cosa accadrà se non si otterranno i numeri dei volontari necessari al funzionamento dell’ Agenzia. Vago è il criterio che ci è stato ventilato che si debbano seguire le funzioni; se le funzioni sono precisa esigenza dell’ Amministrazione, le esigenze dei lavoratori possono essere altre e su questo bisogna vigilare.

La perequazione degli stipendi tra pari funzioni una chimera di là da risorgere persa nelle maglie del ruolo esaurimento da qui all’eternità.

In sostanza, chi si aspettava importanti rivelazioni è rimasto assolutamente deluso.  Non avevamo dubbi sull’ esito dell’ incontro, ripetiamo, che a giochi fatti ai rappresentanti politici e amministrativi del Governo oltre che usare “cortesie per gli ospiti” non rimane molto da fare.

Nel frattempo, l’ USB in quel contesto ha voluto denunciare quello che attualmente sta avvenendo presso gli Uffici Territoriali dove i vari Dirigenti sono impegnati nella riorganizzazione in base al precedente ordinamento che, presumibilmente, tra tre mesi non avrà più ragione di essere.

Al Capo di Gabinetto e al Direttore Generale abbia detto che …. delle due l’una:

o queste riorganizzazioni sono un mero esercizio di burocrazia nella pedissequa applicazione di una organizzazione destinata a sciogliersi come neve al sole e , quindi, inutili;

oppure queste riorganizzazioni, farcite, in alcuni casi, di ordini di servizio che rasentano

l’ illegittimita’ sono propedeutiche all’ organizzazione futura e quindi in modo preoccupante dannose.

A  tale proposito continuiamo a leggere di ispettori utilizzati nell’ aree amministrative, incarichi assegnati in via primaria su base fiduciaria, parcellizzazione dei compiti dei singoli lavoratori ( es. un lavoratore assegnato per il 70% ad un compito ed una area e per il 30% ad altro compito e ad altra area) con la motivazione che esiste una carenza di personale presso l’ ufficio, proprio lo stesso ufficio dove risultano comandati funzionari presso altre Amministrazioni nella stessa città !?!

Se questa deve essere l’antifona della futura organizzazione delle Agenzie Ispettive stiamo freschi !!

Perché nel “paese delle magnifiche riforme Renziane” tutto cambia e nulla cambia.

O meglio, tutto cambia perché vengono distrutti diritti e tutele generali, impoveriti i salari dei lavoratori pubblici con i tagli ai fondi unici e la remissione senza peccato dei contratti, i tagli al diritto alla salute, alla scuola e alle tutele fondamentali e …. nulla cambia perché la gestione dell’organizzazione dovrà rimanere sempre uguale a se stessa, anzi, forse, peggio di prima.

Roma 5 ottobre 2015                

USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.