LA DEMOCRAZIA SINDACALE E' UN'OPINIONE

OO.SS. Territoriali ed RSU dell'Amministrazione Centrale disattendono il mandato delle assemblee dei lavoratori

Roma -

 

Nella giornata odierna le OO.SS. Territoriali e le RSU dell’ Amministrazione Centrale sono state convocate per discutere il FUA 2008.

 

Nonostante le assemblee svoltesi con i lavoratori della ex Solidarietà Sociale e della sede Centrale dove all’unanimità i presenti avevano dato mandato ad RSU e OO.SS. di sospendere le contrattazioni relative al FUA 2008 e a indire un referendum dei lavoratori perché gli stessi si potessero esprimere su tali decisioni, oggi 27 maggio le stesse RSU ed OO.SS, che in quelle sedi, al cospetto dei lavoratori avevano “mostrato i muscoli”, ( tanto per non perdere consensi) aderendo tutti al mandato espresso dall’assemblea, si sono sedute al tavolo della contrattazione.

 

La RdB, ricordando all’inizio della seduta, quali erano state le determinazioni prese nelle due assemblee ha ritenuto, in rispetto ai lavoratori ed alle regole della democrazia sindacale, di abbandonare la contrattazione ribadendo che le OO.SS. presenti e le RSU non avevano alcun mandato alla contrattazione se non dopo il risultato referendario.

La risposta della rappresentante Territoriale della CISL è stata che non si poteva tener conto delle assemblee in quanto rappresentanza di una minoranza dei lavoratori, dimenticando un assioma base della democrazia sindacale per il quale le assemblee dei lavoratori sono sovrane e le decisioni prese in tali assemblee possono essere non condivise ma vanno rispettate….. questo lascia immaginare ai lavoratori in quali considerazione vengano tenute gli strumenti di democrazia ai quali alcune OO.SS. fanno ricorso per propria convenienza se sono espressione di quanto loro sostengono, e possono essere (come in questo caso) ampiamente disattese, quando le determinazioni prese anzichè portare alla cogestione invitano allo scontro.

 

Del resto non siamo affatto stupiti di tale presa di posizione da parte della CISL e, anche, seppur con qualche distinguo, da parte della UIL, OO.SS. che a livello nazionale sostengono governo e padroni contribuendo con la firma di protocolli ed accordi a perdere a fare pagare la crisi ai lavoratori.

 

Più variegata la posizione espressa dalla RSU della CGIL che pur partecipando alla contrattazione, ha sostenuto di riservarsi la firma di un eventuale accordo solo dopo il risultato referendario.

 

Pantomime a parte la realtà è un’altra.

 

Non sono bastate a Lor Signori due assemblee partecipate e che con determinazione hanno stabilito quali atteggiamenti prendere nei confronti di una amministrazione che su questioni come il mancato pagamento di più della metà del Fondo 2008 ai lavoratori dell’ex Solidarietà Sociale ha dato risposte prima vaghe e poi assolutamente insoddisfacenti, mentre nessuna risposta è stata data dai rappresentanti politici dell’Amministrazione in merito alla sperequazione effettuata tra lavoratori della stessa Amministrazione con l’assegnazione degli emolumenti relativi all’art. 7 ai lavoratori della ex Salute in misura e con criteri assolutamente diversi.

 

Oggi al tavolo di contrattazione si parla dell’attribuzione di soldi pari ad un quinto di quelli che vengono assegnati ai lavoratori della ex Salute.

 

Le richieste di questa RdB erano che i rappresentanti politici del Ministero dovevano farsi carico di reperire ulteriori risorse in modo da equiparare il salario accessorio di tutti i lavoratori all’interno dello stesso Ministero.

 

In mancanza di ciò qualsiasi accordo sarà discusso o firmato nei prossimi giorni, (strafregandosene apertamente del mandato delle assemblee) sancirà la sperequazione tra lavoratori che presso la stessa Amministrazione, pur con le stesse mansioni e con pari presenza in servizio, percepiranno salari accessori con migliaia di euro di differenza, assegnati con criteri basati sulla presenza in servizio ( per quanto riguarda i lavoratori della ex Salute) e invece in base a progetti e produttività ( per i lavoratori dell’ex Ministero Lavoro ).

 

Invitiamo, pertanto, tutti i lavoratori, su tutti i luoghi di lavoro a rivendicare pari dignità, pari diritti e pari salario, ripristinando la democrazia sindacale quale forma di espressione della volontà dei lavoratori e rigettando gli accordi siglati da CGIL CISL E UIL per il 2008 e da CISL e UIL per il 2009 così come già fatto presso la DPL di Bologna da tutti i lavoratori convenuti in assemblea.