INL - IL COORDINAMENTO NAZIONALE USB PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE

Roma -

Con la costituzione dell’Ispettorato nazionale del lavoro è stato messo in opera un ulteriore tassello delle politiche che i governi di ogni colore hanno perseguito negli ultimi 20 anni con l’obiettivo di smantellare i diritti del lavoro e la legislazione sociale.

Con questa operazione il governo ha portato a casa il risultato politico di porre sotto tutela l’attività di vigilanza degli istituti che nel 2015, ad esempio, avrebbe fatto entrare nelle casse dell’INPS un miliardo e cento milioni di euro. Come contropartita gli istituti hanno avuto un terzo degli ispettori del lavoro destinati a garantire un incremento delle entrate.

Materialmente questo baratto “concordato nelle segrete stanze” si concretizza con una radicale rimozione dell’attività dell’ispezione del lavoro con gli ispettori residui destinati – non a garantire diritti e tutele, di fatto negate ai lavoratori privati – ma a fare, a loro rischio e pericolo, attività di sbirraglia contro le microimprese “ree” di non reggere il confronto con gli operatori economici e finanziari che costituiscono il reale riferimento delle politiche governative.

L’USB, al contrario, rivendica la funzione sociale dell’ispezione del lavoro e pretende che gli ispettori del lavoro possano e debbano svolgere in piena autonomia il proprio lavoro. Le conseguenze concrete per tutto il personale coinvolto nella vicenda sono gravi.

Da una parte ci sono gli ispettori destinati a divenire accertatori degli istituti che, al di là delle promesse, delle speranze e delle bufale, saranno assegnati a svolgere la medesima attività di chi percepisce comunque un reddito anche doppio rispetto al loro. Dall’altra, gli ispettori che rimangono dovranno farsi carico del lavoro fino a ieri garantito dai primi. Dall’altra ancora il personale amministrativo, senza nessuna certezza di futuro, sempre più scarso in conseguenza dei pensionamenti e del mancato turn over dovrà sobbarcarsi l’aumento dei carichi di lavoro conseguenti alla costituzione delle aree previdenziali ed assicurative e dell’attività di coordinamento/controllo/asseverazione dell’attività ispettiva degli istituti.

Contro tutto questo è possibile opporsi ed organizzarsi perché la creatura malformata partorita dal Ministero divenga una cosa diversa.
Per questo come USB abbiamo proclamato lo stato d’agitazione e chiamiamo tutti i colleghi indistintamente alla mobilitazione sulla base degli obiettivi di seguito elencati:
•    Superamento dei Progetti Qualità e nuova valutazione dell’attività ispettiva;
•    No alla procedimentalizzazione degli atti dell’ispettore del lavoro che ne resta titolare e responsabile

•    Rilancio della funzione sociale dell’ispezione del lavoro con la programmazione dell’intervento nel settore degli appalti e dei subappalti, dei servizi forniti dal sistema cooperativo, della grande distribuzione, dalla logistica, ecc. con l’abbandono della pratica degli accessi brevi e alle micro-imprese;

•    Nessun inserimento di ispettori del lavoro (se non su base volontaria e comunque non determinando una carenza di organico nell’attività di vigilanza ordinaria) nelle aree previdenziali ed assicurative sino alla parificazione stipendiale, economica e normativa con il personale ispettivo degli enti;

•    Nessun aumento dei carichi di lavoro per gli ispettori del lavoro inseriti nelle aree di vigilanza ordinaria che ne riducano l’attività ispettiva esterna (conciliazioni, turno, ecc.) a causa della costituzione delle aree previdenziali e assicurative;

•    L’eventuale impiego di ispettori ordinari nelle aree tecniche deve essere legato in primo luogo alla prevenzione degli infortuni determinati in conseguenza delle concrete condizioni di lavoro (orario, carichi, subappalti ecc.), eventualmente concordando un’attività di polizia giudiziaria con le Procure della Repubblica e coordinando l’attività con i servizi Pre.S.A.L. delle ASL;

•    Nessun aumento dei carichi di lavoro per il personale amministrativo in conseguenza del mancato turnover e delle nuove strutture previste dalla circolare.

•    Definizione di ruoli, mansioni e competenze del personale amministrativo trasferito all’Ispettorato Nazionale del Lavoro;

•    Programma di assunzioni di personale sia ispettivo che amministrativo.

•    Reperimento dei fondi necessari all’adeguamento del trattamento economico, alla perequazione con i trattamenti economici, normativi e di missione del personale degli enti.

•    Automaticità degli adeguamenti di cui al punto precedente.

•    Eliminazione della sperequazione determinata dalle ultime procedure di progressione economiche e avvio di nuove procedure di riqualificazione di tutto il personale ispettivo e amministrativo.

•    Estensione della copertura assicurativa casco ai casi di vandalizzazione dell’autovettura dell’ispettore.

•    Equiparazione economica e normativa del personale che rappresenta in giudizio l’amministrazione ai trattamenti economici e normativi dell’analogo personale degli istituti.

 



Roma 19 febbraio 2017