A PROPOSITO FUA 2015 E PROGRESSIONI ECONOMICHE

Firmato l’ennesimo accordo di “minoranza” per il FUA 2015 per l’ Amministrazione Centrale.

Roma -

CISL e UIL accompagnati da 3 soli componenti delle RSU Amministrazione Centrale hanno firmato l’accordo per l’anno 2015: una fotocopia dei precedenti accordi.
Per l’ennesima volta nell’accordo sono contenute le posizioni di responsabilità, e tutte le indennità non previste dal CCNL a solo uso e consumo delle necessità dell’ Amministrazione: soldi che vengono sottratti al budget totale diminuendo considerevolmente le somme destinate a tutti i lavoratori.
Sempre un accordo a posteriori (si parla appunto del 2015), dove l’unico richiamo al “senso di responsabilità” poteva intendersi con la redistribuzione totale al 100% ai lavoratori delle somme a disposizione.
Di nuovo ignorata la questione posta dalla USB relativa ai compensi sottratti alle lavoratrici in maternità e anche al conteggio sfavorevole operato sulle loro ferie.
Quest’ ultimo (la violazione dei diritti relativi alla maternità) sembra proprio non susciti gli interessi dell’Amministrazione a cui è stato, a più riprese proposto,  e, in più riprese, costantemente ignorato. Infatti si continua a confondere il piano del puro diritto sancito dalla legge con gli accordi relativi alla produttività che in alcun caso non possono superare leggi, decreti e disposizioni a tutela della condizione di  queste lavoratrici.
Che ciò avvenga proprio presso il nostro Ministero risulta ancor più penalizzante e vergognoso.
Prendiamo atto di questo e sapremo rispondere in altra sede.
Firmato, comunque, l’accordo ci aspettiamo (se non altro) che il pagamento delle somme avvenga in tempi brevi.
PROGRESSIONI ECONOMICHE
L’accordo nazionale prevede l’accantonamento per il FUA 2016 dell’ 80% delle somme certe per le progressioni economiche del personale.
La somma disponibile sarà circa di 3.324.000 di euro.
Se qualcuno ritiene che sia stata una grande vittoria dopo 16 anni dalla riqualificazione e a distanza di 6 dalle ultime progressioni noi la pensiamo diversamente.
Come sostenuto dall’ USB le somme certe da utilizzare, necessarie per permettere agli esclusi di stabilizzare parte del salario accessorio, rappresentavano la totalità.
E la conferma di quello che la USB sostiene viene proprio dai dati recentemente forniti dall’ Amministrazione che, se confermati al “centesimo”, dimostrerebbero, ancor di più, che l’utilizzo dell’intera somma certa del FUA 2016 (4.156.429 euro), accompagnata da criteri non discriminatori e penalizzanti per i lavoratori già esclusi, avrebbe potuto permettere un eventuale progressione a coloro i quali erano rimasti al palo nell’ anno 2010.
Dai dati forniti dall’ Amministrazione risultano, infatti, 1871 i lavoratori esclusi nelle precedenti progressioni economiche.
Non siamo dei ragionieri ma riteniamo che, l’utilizzo di 750.000 euro in più, forse …. forse …. avrebbe potuto soddisfare il ripristino di un po’ di giustizia economica tra il personale del Ministero del Lavoro dove, nei precedenti accordi, la pedissequa applicazione delle logiche di compatibilità economica e della selettività più ottusa hanno lasciato una lunga scia di ingiustizie e sperequazioni fra lavoratori.
L’unica proposta, quindi, che ci sembra accettabile e condivisibile, l’unica che sosterremo ai prossimi tavoli sarà quella di permettere agli esclusi di poter stabilizzare parte del salario accessorio (così come già avvenuto per i colleghi che hanno usufruito delle progressioni precedenti) attraverso criteri che tengano conto in primo luogo dell’anzianità di servizio e di quella nella qualifica. Se le sigle sindacali che hanno firmato gli accordi sui criteri nel 2010 continueranno, come allora, a considerare gli stessi criteri inamovibili si rischia che ad essere interessati alle prossime progressioni saranno sempre gli stessi lavoratori.
Detto ciò grossi dubbi permangono sulla realizzazione delle progressioni economiche in tempi certi.
Con l’accordo nazionale, tardivo come sempre, per vedere realizzato il “capitolo progressioni”, la norma prevede che criteri e, di conseguenza, domande del personale e graduatorie definitive debbano essere pubblicate entro e non oltre il 31 dicembre dell’anno in corso.
Non crediamo nei miracoli … siamo, comunque, sempre disponibili alle sorprese mistiche.

USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.