COME D'AUTUNNO

Roma -

“Si sta’ come d’autunno sugli alberi le foglie” …. forse scomodare Ungaretti può sembrare esagerato … ma non troviamo nessuna immagine più efficace per descrivere i sentimenti di centinaia di lavoratori amministrativi, in servizio presso l’amministrazione centrale dell’ ex Ministero del Lavoro, in procinto di dovere decidere del proprio destino entro l’ 8 del corrente mese.


In tale data scade, infatti, “l’opzione volontaria” per scegliere di transitare presso l’ Agenzia Ispettiva o verso l’ ANPAL. Da tale data verranno effettuate le rilevazioni, sulla base di dubbi criteri, per formare le liste di lavoratori che coattamente dovranno essere trasferiti presso i nuovi Enti.


Coattamente perché, da quello che ci risulta in particolare per l’ANPAL, le richieste di passaggio volontario sono poche o nulle.


Del resto quale afflato entusiastico si può attendere da lavoratori che, in alcuni casi, da trenta e più anni prestano servizio presso un’ amministrazione dello stato verso quello che si prospetta come un baraccone dove vengono unite professionalità assolutamente diverse tra loro, con compiti totalmente diversi, diverso livello di formazione, diverso salario !?!


Soprattutto a fare che, come e ad occuparsi di cosa !?!


Una sorta di soggetto-progetto, un po’ come la nuvola di Fuksas, che sta’ lì piantata all’ EUR in continuo divenire (del resto è una nuvola !), finanziata dal Governo con un prestito di 100 milioni di euro sottratti allo stato sociale; opera di cui, sinceramente, nessuno sentiva il bisogno.


Dopo aver eliminato tutele e garanzie sul lavoro, smantellato la struttura ad esse delegata, il restante, successivo passaggio è la dissoluzione nell’ acido di ossa, muscoli e frattaje. E il “vile corpo” sono lavoratori, a cui si chiede senza garanzie di pari dignità (perché continuiamo a sostenere che la pari dignità passa per le pari opportunità di scelta, di carriera, formazione e soprattutto salario) di aderire appunto a questo soggetto-progetto eraclideo dove, eccezionalmente, tutto muta eccetto la condizione dei lavoratori stessi.


Del resto è un modello tutto italiano quello di portare a casa il “risultato politico” senza minimamente occuparsi dei contraccolpi immediati o futuri del personale immesso nei nuovi Enti. Siamo numeri, solo numeri …. come quelli che sono chiamati a fare gli ispettori del lavoro presso la neonata Agenzia (dando la disponibilità a lavorare sabato, domenica, notti e festivi, utilizzando i mezzi propri e trasportando chi non ne ha) per portare a casa quel pezzo di pagnotta in più che li illuda di essere più vicini ad altri colleghi che contratti e accordicchi al ribasso, in barba alle professionalità, hanno portato ad anni luce di distanza da loro.


Le Agenzie nascono, senz’altro, sotto il segno della propaganda. Per le modalità con cui sono state concepite e per quelle con cui intendono essere utilizzate e questo non sarà certezza di migliore funzionamento delle strutture soprattutto nei confronti dei cittadini a cui dovrebbero essere dedicate attività e funzioni.


Sotto il segno del conflitto per quanto riguarda le modalità con le quali il personale dovrà essere costretto ad aderire coattamente e senza garanzie alcune di continuità delle proprie funzioni e pari dignità.


La USB attuerà tutte le azioni possibili insieme a tutti i lavoratori coinvolti  nei processi di trasformazione, in quella che potremmo definire una controriforma degli assetti sociali e uno smantellamento delle funzioni a tutela dei lavoratori e cittadini, per contrastare ogni forma di squilibrio e disparità di trattamento.

Roma, 6 luglio 2016                      

USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.