Alcune riflessioni e domanda finale al Ministro che verrà.

Nazionale -

Il depotenziamento dell’attività di controllo degli ispettori del lavoro e il conseguente

depotenziamento degli uffici territoriali, non è cosa di oggi, questo almeno è chiaro per quanti in

questi anni non si sono foderati gli occhi con spesse fette di prosciutto.

Del resto bastava osservare in modo lucido e non ideologico le tante “innovazioni” in materia

lavoristica degli ultimi decenni, dal pacchetto Treu alla legge 30 e al D.lgs. 124, dal collegato lavoro

al “sostegno alla contrattazione collettiva di prossimità” con le deroghe annesse e connesse, fino

ad arrivare all’ asseverazione rilasciata dal consiglio dell’ordine dei consulenti grazie all’ex ministro

Giovannini e al “suo” protocollo d’intesa stipulato lo scorso 15 gennaio, per l’appunto, con l’ordine

dei consulenti del lavoro.

Ma l’ubriacatura liberista o semplicemente l’attitudine all’adeguamento passivo, ha impedito a

molti ispettori di accorgersi per tempo di quanto poco la funzione ispettiva avesse a che vedere

con un quadro normativo del tutto sbilanciato a favore delle imprese, soprattutto di quelle avvezze

a succhiare denaro pubblico attraverso incentivi e aiuti statali d’ogni risma e che hanno

sapientemente utilizzato la deregolamentazione del mercato del lavoro per mietere profitti e fare

investimenti speculativi.

Tutto questo non poteva non avere anche forti ripercussioni sulle condizioni di lavoro degli stessi

ispettori che, infatti, sono andate peggiorando nel corso degli anni, fino al punto di dover

anticipare i soldi per potersi muovere sui territori, e quindi lavorare, senza vederseli neppure

rimborsare: almeno è ciò che accade in molte DTL, ivi inclusa la DTL della capitale.

E dire che il Superiore Ministero sembra tenerci molto alla presenza dei suoi (pochi) ispettori sul

territorio avendo però ormai snaturato quasi del tutto la loro funzione, ridotta essenzialmente a

scovare lavoratori in nero attraverso l’invenzione degli “accessi brevi”, meglio definirli “sommari”.

Ma su questo fronte gli ispettori dell’INPS appaiono molto più agili degli ispettori del Ministero del

Lavoro, se è vero, come è vero, che il cambiamento più sostanziale al D.L.145/2013 è quello relativo

all’art. 14 comma 1 lettera d, cioè il punto che stabiliva che la programmazione delle verifiche

ispettive di tutti gli Enti che gestiscono forme di assicurazione obbligatoria doveva essere

sottoposta, sia a livello centrale che territoriale, all’approvazione delle rispettive strutture, centrali

e territoriali, del Ministero del Lavoro.