ALTRO CHE TABELLA QUALITA'

Nazionale -

Nonostante le pessime condizioni in cui  si trovano  ad operare gli ispettori del lavoro, nonostante il loro numero sia volutamente esiguo, nonostante  ci rimettano ogni giorno di tasca propria per potersi muovere dagli uffici e svolgere l’attività di vigilanza sui territori, nonostante un quadro normativo giuslavoristico esclusivamente improntato  ad assolvere le sempre più impellenti esigenze delle imprese - anche attraverso la diffusione  di contratti flessibili e il conseguente “spostamento del fenomeno del lavoro irregolare dal totalmente nero a fattispecie elusive e simulatorie dei rapporti di lavoro subordinato a tempo pieno indeterminato” (es.: contratti intermittenti, occasionali ed accessori) - nonostante le circolari e le note interpretative  della DGAI ancor più rigorose delle leggi nell’imporre agli ispettori modalità di intervento  finalizzate alla “prevenzione” piuttosto che al controllo (!),  nonostante il crollo voluto, e non certo dal personale ispettivo,  del numero delle ispezioni scese dalle 342.363 nel 2007 alle 244.170 nel 2011, nonostante tutto ciò continuano ad essere molto alti i riscontri di illegalità.

 Nel 2007 sono stati trovati 276.275 lavoratori  irregolari, nel 2011 con quasi centomila ispezioni in meno rispetto al 2007, i lavoratori irregolari sono stati 278.268.  Viceversa il numero dei lavoratori a nero, per quanto detto sopra, è sceso dai 140. 000 circa del 2007 ai 105.279 del 2011.

 Questi dati ricavati dal sito del Ministero del Lavoro (Rapporto annuale sull’Attività di vigilanza) si riferiscono all’attività ispettiva svolta dagli ispettori del lavoro, dell ’Inps, dell’ Inail, dell’ Enpals e dimostrano come, nonostante gli enormi ostacoli frapposti al lavoro ispettivo: di tutti i tipi da quelli relativi alla lievitazione degli adempimenti burocratici e statistici per gli ispettori a quelli economici,  fino ad arrivare alla  vera e propria vanificazione normativa dei controlli attraverso le varie forme di legalizzazione del lavoro nero così come attraverso la certificazione dei contratti, o attraverso il  sistema degli accordi in deroga ai contratti nazionali e alle  stesse leggi  ecc …, nonostante ciò questi dati dimostrano la volontà del personale ispettivo a svolgere  - per quanto possibile nel migliore dei modi - e a difendere con le unghie e con i denti  il proprio lavoro  e la propria funzione sociale a tutela dei lavoratori.

Roma, 7 giugno 2012

                      USB P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.