Incontro con il Ministro Damiano: A PROBLEMI CONCRETI, RISPOSTE CONCRETE

Roma -

Le OO.SS. sono state convocate oggi per un confronto con il Ministro, On. Damiano. Dopo il lungo tempo trascorso dall’insediamento del nuovo Governo, dopo oltre 4 mesi dal precedente confronto, ed infine, dopo la pubblicazione dei contenuti della Finanziaria 2007, riteniamo che il tempo dei confronti sia ormai passato e sia invece giunto il momento delle risposte concrete e delle soluzioni praticabili alle mille problematiche aperte ed ormai incancrenitesi all’interno della nostra amministrazione.

 

Noi oggi ci attendiamo risposte concrete su alcune di esse:

si intende “praticare concretamente” la lotta al sommerso, al lavoro nero, la vigilanza sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, sui cantieri edili, attraverso un aumento degli organici ispettivi, segnatamente per quanto riguarda gli Ispettori tecnici, che renda accettabile il rapporto di controllo aziende/ispettori e non un remoto evento probabilistico?

Una risposta positiva sarebbe, oltremodo, un grande vantaggio per le casse pubbliche, visto che, limitandosi al piano contabile, ogni singolo ispettore costituisce una risorsa economica e non un costo. Ma non basta l’aumento degli organici ispettivi se non vengono cancellata la legge Bossi/Fini che, di fatto, riduce la funzione di vigilanza ad un’arma di repressione contro gli extracomunitari e se, al contrario, non si procede alla regolarizzazione di tutti gli immigrati trovati nei luoghi di lavoro a produrre ricchezza per il Paese.

 

La vigilanza si attua concretamente con strumenti e risorse. Non abbiamo trovato traccia nella recente finanziaria di una qualche, ad esempio, “indennità di funzione” per l’enorme responsabilità e rischio connesso alla funzione di ogni singolo ispettore. O si pensa, banalmente ma concretamente, che sui luoghi di lavoro sparsi per il territorio di competenza di ogni Direzione Provinciale ci si arrivi con l’auto di famiglia del singolo ispettore e con irridenti rimborsi?

 

Sarebbe il momento di cominciare a far emergere, anche, il sommerso presente nella nostra stessa amministrazione, procedendo a sanare, ad esempio, l’assurda vicenda degli “addetti alla vigilanza”, personale ispettivo inquadrato in B3, procedendo al loro corretto inquadramento funzionale in C2 al pari del restante personale ispettivo. O si ritiene di continuare a percorrere la strada del previo inquadramento in C1, per il quale non è stato previsto alcun finanziamento, demansionando nei fatti tale personale e rendendo non più pienamente utilizzabile ben 400 unità ispettive?

 

In ogni caso, oltre a tale personale, altri circa 500 dipendenti, dopo aver superato il relativo percorso di riqualificazione, sono ancora in attesa dei relativi finanziamenti per l’inquadramento nel profilo professionale conseguito, senza che, dall’amministrazione siano giunte informazioni o garanzie su tempi e modalità.

 

Quali atti intende adottare il Governo di cui il Ministro fa parte per superare la delirante equiparazione tra nuove assunzioni e percorsi di riqualificazione con passaggio d’ Area del personale già in servizio? Nei fatti, attraverso una norma non scritta, con tale equiparazione si rendono aleatori ed inesigibili i futuri Contratti Integrativi, bloccando la quasi totalità del personale amministrativo all’interno dell’Area B.

 

All’interno dell’amministrazione esistono da tempo notevoli ed elevate professionalità informatiche, scientificamente isolate, negli ultimi anni, da qualsiasi progetto di sviluppo dei sistemi informativi interni. Anche la battaglia contro gli “sprechi” della PA va “praticata concretamente”, abbandonando, ad esempio, la selvaggia esternalizzazione dei servizi informativi, gran parte dei quali potevano essere condotti con maggiore proficuità dal personale interno e con un minore flusso di denaro pubblico verso l’esterno, senza che a questo corrispondano tangibili risultati.

Quali atti intende compiere l’amministrazione per superare il blocco della graduatoria degli “esperti informatici” intimato da TAR e Consiglio di Stato a seguito della scellerata gestione del relativo percorso di riqualificazione? L’amministrazione intende continuare a sottrarsi a qualsiasi informazione sulla gestione dei servizi informativi? Intende presentare un piano di riorganizzazione con un esigibile piano di sviluppo dei sistemi informativi che vada nell’interesse della PA e che comprenda un fattivo piano di utilizzo delle notevoli risorse interne, già riqualificate ma bloccate nei più svariati profili professionali amministrativi?

 

Il trasferimento delle competenze in materia di Cooperazione all’attuale MSE, ha condotto ad un notevole caos funzionale in materia di vigilanza sulle società cooperative che viene comunque assicurata da dipendenti del Ministero del Lavoro. L’attuale Governo intende ricondurre l’attività di vigilanza sulle società cooperative nel suo alveo naturale, le funzioni del Ministero del Lavoro, valorizzando adeguatamente il relativo personale, o intende proseguire nell’attuale caos istituzionale e di competenze?

 

Purtroppo una sommaria lettura del testo della Finanziaria 2007, piuttosto che sciogliere i tanti nodi già presenti ne pone di ulteriori.

 

Questa amministrazione, come gran parte dei Ministeri opera con una carenza di personale del 30% sugli organici previsti. Ritiene l’attuale Ministro che un potenziamento ed una maggiore efficacia del servizio pubblico possa “concretamente” passare per una ulteriore riduzione degli organici e degli uffici periferici ? O ritiene che tale potenziamento si possa ottenere attraverso la confluenza presso le Prefetture? Noi riteniamo sia già sufficiente la disastrosa esperienza, per lungo tempo protratta, della confluenza dello Sportello Unico per l’Immigrazione nelle prefetture.

 

Nell’incontro precedente era stata posta dalla RdB come questione prioritaria il richiamo alla centralità del lavoro, sostenendo che gli interessi dei lavoratori di questo Ministero non possono essere disgiunti dagli interessi dei lavoratori pubblici e privati. Creare le condizioni per rimuovere quelle norme (legge 30, Pacchetto Treu) che rendono il lavoro sempre più precario peggiorando le condizioni di milioni di lavoratori che nell’ ultimo ventennio hanno fatto un balzo a ritroso nel tempo per quanto riguarda dignità, diritti, tutele e salario. Quattrocentomila precari, solo nella Pubblica Amministrazione che venerdì 6 ottobre sciopereranno un’intera giornata confluendo a Roma in una grande manifestazione.

 

Non ultima la questione relativa alla gestione della fase transitoria del c.d. “spacchettamento” dell’ex Ministero del Welfare, con il previsto passaggio al Ministero della Solidarietà Sociale di parte del personale, soprattutto delle sedi centrali. Non riteniamo possibile che le problematiche relative alla mobilità di centinaia di lavoratori ed il transito di esse in una diversa amministrazione possano essere risolte da semplici accordi “notarili” con le parti sindacali senza prima avere affrontato ed approfondito le prospettive future dei lavoratori in questione.

 

Questi i problemi concreti sui quali anche in passato abbiamo manifestato la disponibilità al dialogo ed al confronto. Problemi che esigono ora risposte concrete ed atti concreti, attesi dai lavoratori di questa amministrazione, gli attori principali del servizio pubblico, e che saranno rivendicati con forza anche nella giornata del 20 ottobre durante lo sciopero nazionale del P.I.

 

RdB/CUB PI – Lavoro e Politiche Sociali