5 DICEMBRE: SCIOPERO DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO DELLA GIUSTIZIA

Roma -

Il recente protocollo d’intesa, firmato oggi 30 ottobre 2008 da alcune OO.SS., relativo al biennio economico 2008-2009 prevede:

1. un aumento irrisorio per il 2008 di circa 8 euro netti medi pro capite mensili mentre per il 2009 di circa 39 netti (comprensivi degli 8 euro del 2008);

2. un impegno a restituire entro giugno 2009 le somme di cui alle leggi speciali sottratte dalla legge 133/08 e che non riguarda il Ministero della Giustizia;

3. il recupero del taglio del 10% operato sui F.U.A. entro giugno 2009;

4. la corresponsione del F.U.A. esclusivamente su base meritocratica.

Inoltre nello stesso protocollo si riconosce che il patto sulla politica dei redditi del 1993 ha raggiunto i risultati che erano stati prefissati: cioè le retribuzioni hanno mantenuto in questi ultimi 15 anni il loro potere di acquisto, l’inflazione è stata contenuta, che vi è stato uno sviluppo dell’occupazione e che pertanto si può procedere ad una riforma del modello contrattuale spostando, quasi sicuramente, da due a tre anni il rinnovo del contratto economico.

Ebbene di falsità ne avevamo sentite tante; di volantini, sfornati da tutte le sigle sindacali, ne abbiamo letti a iosa sui magri salari e sull’inflazione reale molto distante da quella programmata e che gli stipendi negli ultimi anni hanno perso il loro potere di acquisto per oltre il 10%.

Oggi quelle stesse sigle sindacali ci vengono a dire, al di là delle cifre che dichiarano (che sono lorde e comprensive dei 10 euro che andranno al salario accessorio ed erogati con il sistema meritocratico) che l’incremento retributivo complessivamente di circa 39 euro netti al mese nel 2009 è più che sufficiente.

Dimenticano questi signori di dire che noi della Giustizia perderemo come produttività collettiva, tenuto conto che il F.U.A. sarà erogato a pochi e preventivamente individuati, su base meritocratica e su progetti finalizzati, mediamente 1200 euro a fronte di un complessivo aumento salariale annuo di circa 520 euro.

Noi della RdB P.I. non abbiamo firmato e non firmeremo questa miseria, continueremo in sede di contrattazione integrativa a difendere il premio di produttività collettiva e sfidiamo fin da ora tutte le altre OO.SS. a pronunciarsi sulla materia, perché non si può predicare bene e razzolare male.

Questi i motivi che hanno indotto la RdB P.I. a rompere gli indugi e dichiarare lo sciopero nazionale dei lavoratori della Giustizia per il 5 dicembre 2008; perché al danno della mancata progressione di carriera, della riduzione delle piante organiche, al blocco degli interpelli, alla mancata pensionabilità in quota A della indennità di amministrazione così come avviene per gli altri dipartimenti della Giustizia, alla insalubrità e poca sicurezza dei posti di lavoro; ai danni derivanti dalla legge 133/08, alle insostenibili condizioni di lavoro ecc... non si può aggiungere la beffa.

In gioco c’è il futuro dei lavoratori.

La RdB P.I. nei prossimi giorni svolgerà assemblee su tutti i luoghi di lavoro per illustrare le rivendicazioni dello sciopero, condividerle e confrontarle con i lavoratori.

Rompi gli indugi anche tu, diventa protagonista del tuo futuro, passa dalla tua parte per difendere i tuoi diritti, il tuo salario, la tua pensione.

Il 5 dicembre 2008 incrociamo le braccia e dimostriamo che la Giustizia senza di noi non funziona e non può funzionare, altro che fannulloni.

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