pari opportunità per i centralinisti del Ministero del Lavoro con diverse abilità visive

Roma -

Alla  Consigliera Nazionale di Parità

Dott.ssa Alessandra SERVIDORI

via Fornovo, 8 Roma

                                                                                      

Al    Direttore Generale della D.G. P.I.B.L.O.     

Dott.ssa Concetta FERRARI                                                                        

Via  Flavia,6  Roma

                                                                                 

Al   Direttore della DTL di Roma      

Dott.ssa Emanuela  CIGALA                                                                                      

Via M.Brighenti,23  Roma

 

 

Oggetto: pari opportunità per i centralinisti ciechi del Ministero del Lavoro.

 

A seguito dell’ ordine di servizio n. 16 del 24/05/2014 il  Direttore ad interim della DTL di Roma, ha disposto, tra gli altri provvedimenti, di assegnare i due colleghi centralinisti, di cui uno cieco assoluto e l’altra ipovedente, all’U.O. per la Comunicazione  - URP. Entrambi, crediamo su richiesta del capo U.O. dell’URP,  sono stati spostati dalla loro postazione, cioè  dal  locale situato al piano terra della palazzina “A” di via Brighenti 23,  al 2° piano della palazzina “D” dov’ è  ubicato l’URP. Come è risaputo al Direttore della DTL di Roma,  gli ascensori spesso non funzionano, incluso quello della palazzina “D” e, in ogni  caso, va data la possibilità al collega cieco assoluto di raggiungere l’ascensore  in autonomia senza bisogno di essere accompagnato. Inoltre, se è apprezzabile il fatto che si sia voluto evitare che i due colleghi restassero relegati in una stanza appartata come  effettivamente  è quella del piano terra della palazzina “A”, tale volontà di integrazione assume il sapore amaro dell’ipocrisia fintanto che, soprattutto il collega cieco assoluto, non venga sottratto al parziale stato di abbandono in cui versa a causa della mancanza assoluta di un centralino, di computer e strumenti di lavoro adeguati alla sua  minorazione. Attualmente al collega è assegnato unicamente l’apparecchio telefonico senza neppure avere l’elenco in braille dei numeri telefonici  come negli anni dallo stesso  inutilmente richiesto. In tali  condizioni è  verosimile che la vicinanza ad altri colleghi e all’utenza si trasformi per lui in ulteriore  fonte di stress psicologico anziché in una occasione di interazione come s’è detto. Risulta ancora a questa organizzazione che, su intervento delle delegate USB presso la DTL di Salerno, in merito ad analoghe problematiche relative ai centralinisti non vedenti in servizio presso quell’ufficio, il Direttore della DTL abbia trasmesso tale richiesta al Ministero in data 21 maggio 2014 “per il seguito di competenza”. La scrivente O.S. ritenendo che le circostanze menzionate  siano generalizzate a molti degli Uffici Territoriali del Ministero del Lavoro richiede che  venga disposto un monitoraggio presso tutti gli  Uffici  al fine di conoscere almeno l’entità delle situazioni più  gravi e chiede che le Amministrazioni siano fortemente stimolate ad attivarsi  formalmente presso gli Enti Territoriali per ottenere  l’adeguamento  tramite tecnologia assistita che permetta l’accessibilità e la fruibilità del centralino, del computer e degli strumenti di lavoro  da parte del personale interessato, come disposto dalla vigente normativa. In uno paese civile non dovrebbe esistere il problema della mancanza di risorse per dipendenti pubblici in così grave difficoltà e spesso abbandonati a loro stessi e il Ministero del Lavoro non può permettere  l’esistenza di discriminazioni gravissime al suo interno. Volendo le risorse si trovano.

Roma, 3 giugno 2014                             

per la USB P.I./Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.

                                                                                              Claudio SABANI