Protocollo P.I. del 23 ottobre 2008

Roma -

Ecco in dettaglio i contenuti del documento

 

Punto 1

“i contratti collettivi di lavoro del pubblico impiego sono scaduti da circa 10 mesi ed appare pertanto necessario rinnovarli in tempi brevi”.

E’ la premessa politica che consente al Ministro di dire prendere o lasciare, i contratti sono scaduti ed il governo, con piglio decisionista,  si mette dalla parte dei lavoratori (!) per erogare  il rinnovo del contratto. Vedremo più avanti di quanto si sta parlando!

 

Punto 2

le risorse stanziate nella finanziaria 2008 (Governo Prodi) consentono solo il pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale.

Si tratta del meccanismo previsto dagli accordi di luglio del ’93 “a tutela dei lavoratori” in caso di mancanza di rinnovo di contratti (30% dell’inflazione programmata se il contratto è scaduto da tre mesi  o 50% dell’inflazione programmata se il contratto è scaduto da sei mesi). Tradotto economicamente, i soldi stanziati nella finanziaria 2008 consentono il solo pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale pari a 8/10 Euro lorde per 13 mensilità. Brunetta ha previsto il pagamento di questa indennità a prescindere dall’accordo con il sindacato, attraverso l’erogazione di un centinaio di Euro entro la fine dell’anno.

 

Punti 3/4

l’art. 27 della Finanziaria 2009 stanzia per il rinnovo del biennio  2008/2009 un aumento pari al 3,2% (inflazione programmata). Tale aumento, tradotto economicamente per il contratto dei Ministeri, è pari a 70 Euro,  di cui 60 andranno ad incrementare il tabellare, mentre 10  confluiranno nei fondi per il salario accessorio. I 70 Euro assorbiranno chiaramente gli 8/10 Euro della vacanza contrattuale erogata per l’anno 2008.

Il documento parla del comparto dei ministeri perché è quello per cui è stata già avviata la contrattazione per il contratto. Per gli altri comparti le cifre saranno leggermente diverse, in più o in meno, perché l’aumento del 3,2% viene calcolato sulla massa salariale dei lavoratori dello specifico contratto. Questo spiega anche la differenza dell’importo della vacanza contrattuale.

 

Punto 5

con l’art. 61 comma 17 della legge 133, sostiene il Governo, sono state recuperate le risorse derivanti dai tagli ai fondi unici di amministrazione prodotti dall’art. 67 comma 5 (i tagli del 10% sugli importi già bloccati al 2004).  L’art. 61 prevede  misure di riduzione di spesa pubblica che riguardano organi collegiali, studi e consulenze, relazioni pubbliche, convegni, mostre, sponsorizzazioni… ed il comma 17 dice che le somme provenienti da queste riduzioni di spesa confluiscono in apposito fondo, già finanziato con 200 milioni di Euro.  I 200 milioni di Euro già stanziati  sono destinati  alla sicurezza pubblica, mentre le somme eccedenti saranno destinate  al finanziamento della contrattazione collettiva.

Alcune considerazioni: il meccanismo è già previsto dalla legge 133; le somme da destinare alla produttività sono incerte, perché legate ai risparmi delle amministrazioni pubbliche, che non è possibile quantificare (ecco perché tutto è rinviato a  giugno 2009) ; il fondo è gestito dal Ministero della Funzione Pubblica. Siamo davanti ad un furto di somme già percepite dai lavoratori: chi avrà il coraggio di rivendicare il recupero, incerto nelle quantità e nelle modalità di distribuzione , attraverso un meccanismo già previsto dalla Legge?

 

Punto 6

il documento ricorda che il trattamento economico accessorio dei dipendenti è corrisposto in base alla qualità,  alla produttività ed alla  capacità innovativa della prestazione lavorativa, come richiamato dall’art. 2 comma 32 della prossima Finanziaria.

Si ricorda ancora quindi che intenzione del Governo, ma sulla scorta di quanto previsto dal memorandum, è quella di premiare solo una percentuale di personale.

 

Punto 7

sempre sulla base della Finanziaria 2009 ulteriori risorse derivanti da  risparmi per effetto di processi di razionalizzazione e riduzione dei costi di funzionamento della P.A, potranno essere destinate al finanziamento della contrattazione integrativa.

Tralasciando per un  momento il ragionamento relativo all’incertezza delle quantità da destinare al salario accessorio, ci chiediamo:  una volta raschiato il fondo del barile con le sponsorizzazioni, i convegni, le consulenze…da dove potranno venire ulteriori risorse, se non dai tagli degli organici, il licenziamento dei precari, la soppressione di sedi e pezzi della Pubblica amministrazione ?

 

Punto 2 parte seconda

per quanto riguarda il trattamento accessorio legato a disposizioni speciali previste per Stato, Parastato, Agenzie Fiscali, e disapplicate dal comma 2 art. 67 della Legge 133, il Governo si impegna a recuperare quanto rubato!

Un impegno   generico, assolutamente indefinito nelle percentuali di recupero e nei tempi, che dimostra  tuttavia come la mobilitazione che la RdB ha sostenuto sin dall’uscita del decreto poi convertito in legge, fino allo sciopero del 17 ottobre, ha prodotto crepe nel sistema facendolo scricchiolare, anche se l’impegno, per la sua genericità,  non può essere considerato né risolutivo né soddisfacente né tanto meno  accettato come merce di scambio rispetto alla miseria degli aumenti contrattuali.

 

Punto 3 parte seconda

i contratti dovranno prevedere criteri rigorosamente selettivi per l’erogazione delle somme recuperate per i trattamenti accessori, attraverso l’introduzione di meccanismi che premino qualità e quantità.

Non solo non si è certi che ci restituiscano il maltolto,  che ce lo restituiscano tutto, e quando, ma inoltre questi soldi, rubati a tutti,  non andranno a tutti!

Direzione Nazionale Pubblico Impiego

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